In tempi difficili come questi, tra crisi e spendig review, una notizia come questa fa ancora più arrabbiare.
Tre giudici di pace (di quelli che per intendersi si occupano di multe contestate e liti tra condomini), occupano, in quel di Venezia (Piazza San Marco, per la precisione), l’ufficio più costoso del mondo: 2 milioni e 371 mila euro d’affitto, più altri 230 di spese di riscaldamento e condizionamento, per un totale di 2,6 milioni di soldi (pubblici, ovviamente).
Piazza san Marco dall’alto
Da due anni e mezzo, il Comune di Venezia e lo Stato italiano pagano alle Assicurazioni Generali qualcosa come più di 200 mila euro all’anno per ciascun giudice di pace (e per gli 8 operatori amministrativi) presenti nella sede di San Marco, alle Procuratie Vecchie (il duecentesco edificio delle 100 finestre – lungo 152 metri – tra la Torre dell’Orologio ed il Museo Correr, per intenderci).
Tutto ha inizio nel 1991, quando il Tribunale di Rialto viene chiuso per carenza di misure di sicurezza ed, in tutta fretta, cerca uno nuova sede. Arrivano in soccorso le Generali che mettono a disposizione un’ala del Palazzo delle Procuratorie. Il Comune s’impegnerà a versare , 1,4 milioni di euro l’anno per 6 anni. Gli anni passano, Procura e Tribunale tornano a Rialto, ma il Canone non si abbassa. Alla fine del 2003 il Comune chiede una proroga «in attesa della realizzazione della Cittadella della giustizia».
La sospirata Cittadella è pronta solo è nel giugno 2010 ed i PM della Direzione distrettuale antimafia, i loro cancellieri e tutti gli agenti della polizia giudiziaria, si sono trasferiti nella nuova sede di piazzale Roma. I prestigiosi uffici di Piazza S. Marco si svuotano, i costi d’affitto, invece, lievitano ed ecco che l’ufficio giudiziario veneziano diventa il più costoso del mondo (se si calcola il rapporto tra numero di occupanti e spese).
Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, commenta: «E’ stata una delle cose che ho imposto di eliminare al più presto, le Generali avevano un affitto in corso, si è dovuto negoziare ». Afferma poi: «Abbiamo già trovato i nuovi uffici a Riva de Biasio. Certo, siamo stati vittime di un meccanismo folle: abbiamo dovuto anticipare milioni per far funzionare uffici statali, e l’amministrazione centrale ce li ha restituiti con ritardo di 3-4 anni, solo all’80 per cento. Ma fra qualche settimana tutto questo finirà».