Ieri sera, il Blasco è piombato al Goodfellas, un locale di Napoli, nei panni di Enzo Serio, voce della VASCOver band.
Un gruppo che non ha nulla da invidiare ai musicisti professionisti ma che soprattutto ha centrato l’obiettivo di emozionare e scatenare il suo pubblico proprio come in un vero e proprio live di Vasco.
La VASCOver band apre l’esibizione con “Basta poco”, singolo estratto dall’album del 2008, “Il mondo che vorrei”, per poi continuare con “Cosa c’è”: canzone del disco “Cosa succede in città”, in cui Vasco fa un’autoriflessione sul suo gesto di aver consegnato spontaneamente ventisei grammi di cocaina a un poliziotto a seguito di un controllo. Per questo il rocker emiliano fu arrestato e passò ventidue giorni in carcere.
Il brano è stato scritto da Vasco proprio pochi giorni dopo il suo periodo di reclusione e consacra il suo ritorno sulla scena musicale dopo quest’episodio.
Il gruppo nasce nel 2009 da un’idea che ha Enzo Serio durante un’occupazione a scuola, dove cantava i pezzi di Vasco.
Oltre alla voce del leader, la VASCOver band è composta da Gaetano Sprandi (tastiere), Enrico Dello Iacovo (chitarra), Rosario Pellegrino (chitarra), Francesco Corato (batteria) e Corrado Calignano (basso).
La VASCOver band si esibisce prettamente in Campania ma da circa un anno viene chiamata per varie manifestazioni dedicate al Blasco, essendo l’unico gruppo tributo presente sul sito ufficiale di Vasco Rossi.
La VASCOver band infatti ha suonato al “Vasco Day” e al “Be bop”, il locale dove Vasco ha fatto le sue prime serate. La band tributo napoletana è quindi molto conosciuta nel nord Italia e soprattutto nel modenese, zona in cui è nato il Blasco.
Il live di ieri sera si è arricchito dei pezzi più ricercati e datati di Vasco, come la prima canzone del primo album, “La nostra relazione” e “Liberi Liberi” ma non sono mancati i nuovi successi come l’inno di rinascita “Eh già” e l’ultima hit, “L’uomo più semplice”.
Enzo Serio canta Vasco dal 1987 e se qualcuno lo associa al suo beniamino, cosa che capita spesso, per lui è una grande soddisfazione. Sorride quando gli chiedo di dirmi qual è la sua canzone preferita: “Come faccio a dire il mio pezzo preferito? – dichiara Enzo Serio – Amo molto una canzone, “Dillo alla luna”, che significa molto per me a livello personale. I tributi a Vasco nascono come funghi – continua Enzo Serio -, visto che sembra un personaggio semplice da interpretare ma in realtà non è vero ed è molto facile rischiare di “sciommiottarlo”. Molte persone che ci seguono -prosegue il leader della VASCOver band – sono concordi a dire di assistere a un vero e proprio live di Vasco, tant’è che a volte pensano che suoniamo in play back, perché siamo molto attenti agli arrangiamenti e io chiedo alla band di suonare come i live di Vasco, per creare uno spettacolo quanto più credibile è possibile. Quindi il seguito nel pubblico si è creato e c’è“.
E infatti ieri la platea del Goodfellas si è scatenata al ritmo incalzante di brani come “Domenica lunatica”, “Gli spari sopra” e “Lunedì”. Ma si è anche emozionata e si è unita in coro, cantando pezzi di indicibile bellezza come “Ogni volta”, “Stupendo”, “Senza parole”, Canzone”, “Siamo soli” e l’immancabile “Vita spericolata”.
Sulle note dell’evergreen “Albachiara” la VASCOver chiude l’esibizione.
“Quando salgo sul palco – conclude Enzo Serio – dimentico di essere me stesso. L’importante è ricordarselo quando finisce il live. Perché c’è chi non ricorda più chi è e quindi cade nel ridicolo. E’ come un attore che recita un ruolo. La differenza è che l’attore sente la parte, io sento la musica“.