Le conseguenze dei vaccini su pazienti non saranno risarcite dallo Stato se il medico ha seguito il corretto protocollo di vaccinazione. La notizia arriva da Napoli, dove il ricorso effettuato da una donna partenopea per cattiva esecuzione di una iniezione intramuscolare non è stato accolto dalla terza sezione civile della Cassazione.
La situazione si rivela molto spinosa e interessa numerose persone in tutto il paese. La donna aveva infatti accusato il medico che le aveva effettuato la vaccinazione obbligatoria di avere leso il nervo circonflesso durante la vaccinazione. La Cassazione ha invece dimostrato che il medico ha seguito il protocollo standard e che il nervo circonflesso può avere una forma variabile da persona a persona. Il medico, secondo la legge, ha quindi operato in modo corretto e la paziente non ha il diritto di vedersi risarcito un danno che forse si porterà dietro per tutta la vita.
Si tratta di una decisione presa in accordo fra i giudici della Corte di Cassazione, i quali hanno raccolto le prove a favore del medico che ha eseguito la vaccinazione. Secondo le prove, il medico aveva operato secondo protocollo e senza effettuare accertamenti di sorta, in quanto non previsti dal protocollo stesso, soprattutto in caso di una paziente di routine. La lesione subita è stata quindi attribuita al caso fortuito e ora la donna che ha sporto la denuncia dovrà pagare 4mila euro di spese legali, il tutto a causa di un’imprevedibilità del nervo circonflesso, che può rispondere in modo variabile alle iniezioni a seconda dei soggetti.
La vicenda apre nuovi scenari dal punto di vista della sanità e si scontra con problemi di mancata informazione da parte delle strutture sanitarie, ma anche con la possibilità che molte persone possano trarre un profitto da episodi del genere. La decisione dei Giudici della Cassazione ha quindi stabilito un precedente che prima d’ora non si era mai verificato, e che molto probabilmente verrà applicato anche in altri casi di questa tipologia.