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Notizie aggiornate in tempo reale.

usa-99-anni-di-carcere-per-una-madre-mostroUn giudice del Texas, ha condannato una donna a novantanove anni di carcere per aver incollato le mani della sua bambina a un muro, dopo averla presa a calci e a pugni. Il giudice ha definito la madre, un “mostro”, per aver punito in maniera così assurda la sua bambina, di soli due anni, che era “colpevole” di non aver imparato a fare la pipì nel vasino. La bambina, per le percosse subite aveva avuto un’emorragia celebrale ed è stata in coma per due giorni, inoltre nel tentativo di “staccare” le mani dalla parete una parte di pelle era venuta via.

Sofferenze atroci per una bambina così piccola e il giudice, non ha avuto alcun dubbio nel condannare la madre “mostro” . La donna, Elisabeth Escolan, questo il suo nome, alla lettura della sentenza è scoppiata in lacrime, insieme a sua  madre e alla sorella avevano chiesto clemenza per l’atto compiuto, ma il giudice non ha ascoltato le donne e ha dato una dura condanna alla giovane madre texana.

traffico-di-neonati-dalla-bulagaria-a-napoliIn cambio di 3000 euro le gestanti bulgare vendevano il proprio neonato. Quando le donne erano in procinto di partorire, circa un mese prima del parto, partivano dal proprio paese, per arrivare preferibilmente a Napoli. Nella città un boss rom bulgaro, connazionale delle donne, di nome Giako, gestiva il traffico di neonati. Le donne sono originarie di Veliko Tarnovo, che si trova al centro della Bulgaria, ed i soldi guadagnati servono loro per mantenere le proprie famiglie.

Il boss, che aveva un passato lavorativo nella città partenopea, si occupa di trovare le donne che vogliono poi partorire in Italia, se sono piacenti, la scelta è quella di renderle gravide egli stesse.

La tratta dei neonati è attiva da circa un anno, la cifra di 3000 euro per la quale il neonato viene venduto, corrisponde a circa 300 euro mensili che nel paesino di Veliko Tarnovo, sono tanti.

vasto-insegnante-picchia-alunniUn insegnante di Vasto, è stato arrestato per aver maltrattato ragazzi della scuola media, nella quale era stato convocato per supplire. Il gip del Tribunale di Vasto, Rita Capuozzo, ha disposto la misura degli arresti domiciliari, dopo aver condotto le indagini tra il mese di settembre e dicembre dello scorso anno. Si tratta di un uomo che aveva già commesso atti di libidine e rapito un minore a scopo di libidine. Il professore era stato supplente in altri istituti scolastici della provincia abruzzese. Il vice questore Cesare Ciammaichella afferma che è stato riferito, che il professore picchiava i ragazzi anche con frasi pesanti e minacce. Per le ragazze c’era un trattamento diverso. Un dirigente scolastico ha segnalato la cosa, ed anche i 15 che l’insegnante  li avrebbe maltrattati.

mussolini visita bambino padova

L’Onorevole Alessandra Mussolini, dopo la richiesta d’aiuto della famiglia materna del bambino padovano conteso dai genitori, è riuscita, con molte difficoltà, a ottenere i permessi per andare nella casa famiglia dove il bambino risiede da qualche giorno.

La Mussolini, durante la trasmissione di Barbara D’Urso, “Pomeriggio Cinque” ha dichiarato che il bimbo della provincia di Padova che lei è andata a visitare stamattina, “non sta bene è molto provato e sta a disagio”. Mentre in diretta, la Mussolini ha iniziato a parlare, la conduttrice ha bloccato l’intervista per non farle fare dichiarazioni che potrebbero compromettere lei e la trasmissione, mandando in onda la pubblicità.

Lei si è presentata, come una volontaria, con il bambino e lui ha detto che “vuole andare a casa dalla mamma”. La madre presente in studio è scoppiata in lacrime. La Mussolini, aggiunge, che “il bambino fisicamente è molto provato, pallido e non si sente a suo agio lì.”

L’ Onorevole, inveisce contro i magistrati e gli operatori che non hanno ascoltato quello che vuole questo bambino.  La zia del bambino, urla a squarciagola che suo nipote deve tornare a casa e chiede l’aiuto dell’Onorevole, affinché risolva il loro caso.

E’ stata intervistata anche un’operatrice volontaria della casa famiglia, che ha dichiarato invece che il bambino è sereno ed è molto contento, gioca con il padre e socializza con gli altri ospiti della casa. La madre e la zia, sono molto scettiche sull’intervista alla volontaria e credono solo alle parole della Mussolini.

 Il caso in poche ore è diventato un caso mediatico, polemiche piovono da tutte le parti, non solo sul comportamento avuto fuori scuola, ma anche per tutto quello che sta “sorgendo” intorno a questo caso, che sembra non tutelare affatto la serenità del minore.

padova-zia-e-nonno-denunciatiSul caso del bimbo di Padova, non si placano le polemiche e tutti i giornali e le trasmissioni televisive parlano dell’accaduto e intervistando sia la famiglia materna del bambino sia il padre. Una notizia delle ultime ore, è che la zia e il nonno del bambino conteso, sono stati segnalati alla Questura di Padova e alla Magistratura, sarebbe pronta una denuncia per ipotesi di oltraggio a pubblico ufficiale e resistenza alle forze dell’ordine, inoltre sarebbero accusati si aver ostacolato un provvedimento dell’Autorità Giudiziaria. Oltre ai due familiari, secondo alcune indiscrezioni trapelate dalla Procura, sarebbe pronta la denuncia anche per una terza persona, della quale non si conosce il nome.

intervista al padre del bambino conteso

Barbara D’Urso, durante il suo programma pomeridiano, fa sentire le dichiarazioni del padre.

Nell’intervista rilasciata a “Pomeriggio Cinque”, il padre dichiara dice che lui “ha liberato suo figlio” per lui la cosa più importante da dire  che su figlio sta bene è sereno, lui ha pranzato e cenato con lui e lo ha messo anche a letto.

La madre è decaduta dalla potestà genitoriale da circa tre anni e secondo il padre,  il bambino patisce di disturbi mentali a causa della madre e della sua famiglia, che con il loro comportamento hanno fatto “ammalare” il bambino.  Il figlio, secondo lui, è stato allontanato anche per poterlo curare da una patologia la PAS, che nel concreto non esiste.

Padova Manganelli apre un inchiesta

Il Capo della Polizia Manganelli, ha aperto un indagine sui fatti accaduti ieri mattina fuori la scuola della provincia di Padova. Anche l’onorevole Fini, ha chiesto al questore di Padova di riferire al Governo sull’accaduto. Il filmato integrale del video dove ci sono le immagini, del bambino sottratto fuori scuola, sono stati consegnati alle Autorità Giudiziarie per l’attività di competenza.

Oggi le autorità competenti, hanno chiesto che non ci sia la diffusione di questo video, girato da un parente del bambino, per non ledere la dignità del bambino stesso. Sembra che anche la polizia abbia girato un’altro video,sull’ accaduto fuori la scuola di Cittadella.

Intanto oggi pomeriggio, la mamma e la zia sono state ospiti del programma pomeridiano di Barbara  D’ Urso, “Pomeriggio Cinque”. Ombretta ed Eleonora, questo il nome delle due donne, con i volti sconvolti e le lacrime agli occhi, ma nello stesso tempo molto agguerrite e preparate a vantare i loro diritti, hanno chiesto aiuto ai media per risolvere questa delicata questione. La mamma del bambino, dice che sono arrivati a questo dopo anni di guerra giudiziarie poiché il figlio non voleva frequentare il padre.

Suo figlio non voleva vedere il padre da solo, non voleva andare a casa del padre e avevano in questi anno solo incontri protetti per superare gli screzi con il padre. C’era secondo la madre, una situazione di equilibrio, ma tutto questo non è bastato al padre ed è andato avanti con una serie di ricorsi alla Corte d’Appello, fino alla decisione della Corte d’Appello di togliere il figlio ad entrambi i genitori, perché affetto da PAS.

Una teoria di uno psichiatra statunitense, Richard Alan Gardner, che il bambino è “affetto” da una sindrome di alienazione genitoriale e che quindi deve essere allontanato sia dalla madre e sia dal padre. Queste le motivazioni, per le quali, circa una quindicina persone hanno portato via con “forza” il minore dalla scuola.

Una comunità sotto choc, sia i bambini che le mamme sono rimasti impressionati dall’accaduto. Un gruppo di madri indignate, ha esposto fuori scuola cartelli con scritte “I bambini non sono né bestie né criminali. Liberatelo”.

In trasmissione viene letta una nota della Questura di Padova, che il bambino sta bene è sereno ed è stato anche visitato da un pediatra. La mamma e la zia, contestano la nota e chiedono a gran voce che il bambino venga “liberato” dalla casa famiglia dove è stato portato.

padova-bimbo-prelevato-con-la-forzaÈ accaduto ieri davanti alla scuola elementare di Cittadella, a Padova, dove oggi dalle ore 8.30, ci sono striscioni con la scritta “I bambini vanno ascoltati”. Ieri sera la trasmissione di Rai 3, Chi l’ha visto ha mostrato il servizio dove si vedeva il bimbo di dieci anni, che veniva preso fuori scuola, alzato di peso e trascinato in un’auto della polizia, in borghese. Contestato l’agire della Polizia, che ha provocato nel bambino urla e pianti, oltre quelli della zia, accorsa in aiuto. La donna è stata anche minacciata da un tutore della legge. La zia del bambino di Padova è però riuscita a registrare la scena.

Il piccolo è stato preso con la forza, per decisione di un giudice che ha tolto la patria potestà ad entrambi i genitori e lo ha affidato ad una casa famiglia. Federica Sciarelli, conduttrice del programma Tv, ha sottolineato come queste operazioni, dovrebbero essere rese esecutive con discrezione. Nelle immagini trasmesse, si vede anche come un ispettore di Polizia, dica alla zia, lei non è nessuno ed io sono un Ispettore di Polizia.

La scena è stata molto dura, sia per il trauma che potrebbe aver subito il bambino, sia per i cittadini, anche bambini, che erano presenti al momento dell’accaduto. Già nell’aula il bambino si era rifiutato di uscire con i tre uomini arrivati in classe, si era stretto al banco. Il resto  l’abbiamo visto nel servizio mandato in onda su Rai Tre. La famiglia ha sporto denuncia per le modalità utilizzate nei confronti del figlio che chiedeva alla zia, aiutami!