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CILE/ Eruzione del Vulcano Puyehue-Cordon Caulle la cenere girerà il mondo – Qualche giorno fa in Cile c’è stata l’erusione del Vulcano Puyehue-Cordon Caulle che ha creato uno spettacolo di fuoco, ma solo a parere dei nostri occhi.

Ora la nube di cenere che ha emesso il Vulcano farà il giro del mondo.

Lo ha dichiarato Enrique Valdivieso, il direttore del Servizio Nazionale per la Geologia e le attività minerarie del Cile, il quale ha spiegato che il complesso vulcanico ha perso la stabilità dei giorni passati e la nube “si muove ad una velocità abbastanza alta”, aggiungendo che “nei giorni scorsi avevamo assistito alla formazione di colonne di fumo di 4,5-5 km”, che hanno ormai raggiunto “i 10 km”.

Nel tradizionale raduno della Lega a Pontida, previsto per il prossimo 19 giugno, il partito del Carroccio detterà le sue condizioni, dopo “la sberla” elettorale dei referendum. Quali saranno?

I giornalisti, sui principali organi di informazione, stanno cercando di anticipare le possibili richieste leghiste, che potranno spaziare fra il blocco degli sbarchi a Lampedusa, i rimpatri forzati, dallo stop alle missioni militari internazionali, alll’uscita dell’Italia dalla guerra in Libia, al trasferimento di alcuni ministeri al nord, alla riduzione delle tasse, alla liberazione dai vincoli che il patto di stabilità impone ai sindaci “virtuosi” del nord nell’utilizzo dei fondi presenti nelle casse comunali.

“O si cambia o noi andremo per la nostra strada” ha dichiarato con forza Umberto Bossi, ma, malgrado le parole di minaccia del senatur, l’intenzione della Lega non è forse quella di provocare una crisi di governo, ma di tentare di imporre a Berlusconi alcune condizioni per ridare alla coalizione un nuovo slancio e determinare una svolta politica.

D’altra parte i problemi non mancano nemmeno in via Bellerio.

Lo studio dei flussi elettorali compiuto in occasione della recente consultazione referendaria ha dimostrato che almeno la metà degli elettori della Lega si è recato a votare per i referendum, malgrado l’invito di Umberto Bossi a disertare le urne.

La base leghista è in chiaro fermento e il senatur ha forse la sensazione che la situazione stia per sfuggirgli di mano. Il leader della Lega è infatti consapevole del fatto che, sul prato di Pontida, non basterà più minacciare, come sempre, un divorzio da  Berlusconi, che poi, puntualmente, non avverrà; si tratta di un rituale stanco, che ormai si ripete da alcuni anni e che ora non sarà più efficace. Il gruppo dirigente della Lega conosce bene i sentimenti che animano la base; dai microfoni di Radio Padania, vera “anima” della base leghista, sono emerse manifestazioni di disappunto nei confronti di alcune operazioni considerate da “prima repubblica”, come l’ossequio acritico nei confronti di Berlusconi, soprattutto in tutti quei passaggi parlamentari in cui sono stati presi provvedimenti considerati “ad personam”, il silenzio colpevole nella vicenda Ruby e sul ruolo della Minetti, il lancio in politica di Renzo Bossi, il famoso “Trota”, il minimizzare le ruberie di alcuni amministratori locali in quota leghista.

Le “sberle” elettorali di cui ha parlato Calderoli non sarebbero quindi arrivate per caso e unicamente per colpa di Berlusconi, ma anche il Carroccio avrebbe dato il proprio contributo.

Pontida promette di essere un punto di svolta.

Nel raduno del popolo leghista, Bossi e il gruppo dirigente della Lega scopriranno le loro carte e cercheranno di capire se Silvio Berlusconi possa essere in grado di coagulare, nel suo partito, un consenso sui temi ritenuti “caldi” dal partito di via Bellerio, in particolare lo sblocco dei bilanci dei comuni del nord, l’uscita dell’Italia dalle missioni militari e il trasferimento di alcuni ministeri al Nord. Se tale certezza vi sarà, il governo potrà continuare a navigare a vele spiegate, in caso contrario la Lega allora “staccherà” la spina e si dichiarerà pronta al voto.

Occhi aperti a Pontida, che sarà seguita in diretta da Rainews24.

 

In Puglia tutti pagheranno il ticket per le visite e gli esami specialistici: anche i bambini ”di eta’ inferiore a sei anni”, gli anziani (da 65 anni in poi) e le persone con basso o nessun reddito. E’ l’effetto dell’approvazione da parte del consiglio regionale – avvenuta oggi pomeriggio all’unanimita’ – del ddl di abrogazione dei commi 1 e 2 dell’art. 13 della legge regionale di bilancio 2011.

La cancellazione di ogni tipo di esenzione dal ticket e’ legata all’impegno assunto dalla Regione con il Governo per il Piano di rientro 2010-2012 dal deficit del sistema sanitario pugliese.
Fonte Ansa

Alle 22 di ieri sono state rese note le percentuali dei votanti, pari a circa il 41% degli aventi diritto, e il raggiungimento del quorum è apparso un obiettivo possibile, voto all’estero a parte, il cui scrutinio, con il calcolo dell’affluenza, inizierà domani. Paradossalmente, il voto degli italiani all’estero potrebbe rendere accidentato il percorso teso al raggiungimento del quorum. Antonio Di Pietro, leader dell’Italia dei Valori e capofila nella campagna referendaria, ha precisato ieri che se i voti degli italiani residenti all’estero verranno considerati validi anche ai fini del raggiungimento del quorum, e non solo per il risultato finale, la percentuale degli italiani che dovrà recarsi alle urne si alza al 58%: “Al muro del 50 per cento ci arriviamo, al 58 per cento no”, ha affermato Di Pietro.

I promotori dei referendum, in particolare l’Italia dei Valori e i Radicali, hanno per questo già predisposto un’istanza da indirizzare alla Suprema Corte affinchè la pronuncia sul quorum da parte del Governo venga dichiarata temporaneamente sospesa e si proceda, da oggi a giovedì, ad un ricalcolo preciso. Nel computo degli aventi diritto, e quindi nella determinazione del quorum, potrebbero essere infatti calcolati elettori a cui mai sono arrivate le schede per esprimere il proprio voto; elevatissimo è infatti il numero di resi postali, che dovranno essere accuratamente valutati per verificare se si tratta di plichi restituiti volontariamente oppure respinti al mittente per mancato reperimento del destinatario per cambio di residenza o per separazione del nucleo familiare.

Nella valutazione del voto degli italiani all’estero si aggiunge un’ulteriore difficoltà, legata al quesito sul nucleare. Gli italiani all’estero si sono infatti già espressi su questo tema, ma su un quesito che è stato in seguito modificato e che ora non è più ritenuto valido. Se queste schede sul nucleare non dovessero essere conteggiate, l’esito del referendum potrebbe risultare falsato. I voti di circa 3 milioni di cittadini sarebbero infatti considerati come voti di chi non ha espresso nessuna preferenza, e finirebbero a ingrossare le fila di coloro che non hanno votato. Insomma un gran confusione.

Difficoltà a parte, consideriamo alcuni dati relativi all’affluenza .

In Emilia Romagna si è registrata la maggiore partecipazione al voto: alle 22 di ieri sera si era recato alle urne il 49,9% degli aventi diritto. Anche il Trentino ha votato in massa, raggiungendo una percentuale di votanti del 45,5%, e nemmeno gli elettori del Friuli e della Toscana hanno mancato all’appuntamento elettorale: in Friuli è stata raggiunta una percentuale del 42,34% e in Toscana, dove la presenza del mare non ha distolto dal recarsi alle urne, del 47,92%.

Percentuali più basse sono state invece registrate al Sud. In Calabria l’affluenza è stata pari al 33% e a Napoli, dove si sono registrati disordini e disservizi negli uffici comunali per il rilascio delle tessere elettorali, l’affluenza è stata del 34,49%. In Campania, i Verdi hanno condotto una campagna su tutte le principali spiagge per incitare i bagnanti ad andare a votare.

Oggi le urne saranno aperte dalle 7 alle 15 e nel pomeriggio inizierà la lunga maratona televisiva in attesa dei risultati definitivi.

Ultimo problema da segnalare è legato alle difficoltà che alcuni disabili hanno incontrato nell’esercizio del diritto al voto.

In particolare a Roma, nel seggio del liceo classico Virgilio, l’ascensore era fuori uso e l’accesso al seggio collocato al secondo piano risultava fruibile solo per mezzo delle scale. Il presidente di seggio si sarebbe rifiutato di scendere a piano terra per garantire il voto a due persone in difficoltà, una donna disabile ed una signora anziana di 90 anni, e solo dopo l’intervento dei militari sarebbe stato concesso alle due donne di votare a piano terra. Altri disagi si sono verificati anche in altre zone della città: il varco dei disabili su via Fracassini è stato aperto con tre ore di ritardo e in zona Quadraro un gruppo di 4 ragazzi, per consentire il voto ad alcune persone anziane, stati costretti a fare gli ascensori umani, caricando gli anziani su una sedia.

Insomma, referendum all’italiana.

 

Terremoto a Christchurch crolla un edificio danni e feriti – Christchurch, città della Nuova Zelanda, oggi è stata colpita da un sisma di magnitudo 6.

Il sisma ha causato il crollo di un edificio nel centro della città provocando sei feriti non gravi.

La scossa di magnitudo 6 è stata preceduta da un altra di magnitudo inferiore, di magnitudo 5.2 della scala Richter che ha fatto si che centri commerciali e uffici venissero evacuati per precauzione.ù

L’epicentro del sisma infatti è stato individuato a 45 Km a Nord-Ovest di Christchurch che con i suoi 350 mila abitanti è la seconda città più grande della Nuova Zelanda.

Nelle vicinanze di Port Hills ci sono state alcune frane e circa 10000 abitazioni sono rimaste senza elettricità.

L’aeroporto internazionale di Christchurch, il principale accesso al sud dell’isola, è stato chiuso così come il traffico ferroviario, in attesa di verificare lo stato della situazione.

Fortunatamente nessun morto per questo terremoto, solo alcuni feriti e danni.

I seggi oggi sono aperti oggi fino alle 22 e domani 13 giugno dalle 7 alle 15. I quesiti a cui siamo chiamati a rispondere come cittadini sono quattro: due sull’acqua, uno sul nucleare e uno sul legittimo impedimento. Alle ore 19 la percentuale dei votanti era del 30 %. E’ noto che il referendum sarà considerato valido se si sarà raggiunto il 50% +1, cioè 25.209.345 elettori.

Tra i personaggi politici uno dei primi a recarsi alle urne è stato il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Lo schieramento favorevole al si è ottimista mentre il Presidente del Consiglio afferma: “Non accadrà niente.” I dati che vengono man mano elaborati non tengono però in considerazione la presenza degli italiani all’estero.

Ricordando che il voto è un diritto conquistato con dure battaglie, a prescindere da schieramenti e idee politiche, attendiamo di sapere ulteriori dati sull’affluenza alle urne. Sarà quorum o no?

 

Attentato a Peshawar in Pakistan 35 morti e più di 80 feriti – Ieri a Peshawar in Pakistan c’è stata l’esplosione di due bombe che hanno causato parecchi morti e molti feriti.

Secondo la polizia locale le esplosioni sarebbero avvenute intorno alle 23.30 locali al supermercato di Khyber, edificio non isolato in quanto circondato da un hotel e residenze di studenti.

“Almeno 35 persone sono state uccise e più di 80 ferite nelle esplosioni”, ha dichiarato un responsabile della polizia locale, Ijaz Khan, precisando che le due esplosioni si sono prodotte a quattro minuti di distanza l’una dall’altra. “La prima esplosione è stata relativamente debole ma appena la gente si è avvicinata al luogo della deflagrazione c’è stata la seconda esplosione, molto potente, che ha fatto molti danni”, ha aggiunto il responsabile della polizia.

Tra le vittime figurano anche due giornalisti che lavoravano per i quotidiani Pakistan Today e The News.

L’attacco è avvenuto a poche ore dalla visita nel paese asiatico del direttore della Cia, Leon Panetta, e del presidente afgano Hamid Karzai.

Potrebe trattarsi di un attentato kamikadze.

Lampedusa: ripresi gli sbarchi 700 libici arrivati – Sono ripresi gli sbarchi a Lampedusa. Durante la notte sono infatti approdati sulla costa di Lampedusa tre nuovi barconi con a bordo donne e bambini.

Gli immigrati che hanno affrontato un viaggio di ben undici giorni questa volta sono quasi settecento e sono giunti a terra scortati dalle motovedette della Guardia di Finanza e della Guardia Costiera con i barconi in avaria.

Gli immigrati sono giovani, donne e bambini provenienti dalla Libia e sono già stati tutti trasferiti nel Centro d’accoglienza di Contrada Imbriacola di Lampedusa.