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Notizie aggiornate in tempo reale.

costa-concordia-schettino-permesso-per-pasquaIl capitano della nave Costa Concordia, Francesco Schettino ha ricevuto un permesso di tre ore, per trascorrere il pranzo di Pasqua in famiglia.

Esce di casa prima la moglie, che vede le telecamere ed avvisa Schettino, che poco dopo vediamo con giacca blu elettrica ed occhiali scuri, uscire con un’altra donna. Schettino, ha lasciato gli arresti domiciliari, a Meta di Sorrento, per tre ore. Avrebbe chiesto il permesso di tagliare i capelli, visibilmente più lunghi, ma questo al capitano Schettino non è stato accordato.

Schettino accusato di omicidio plurimo colposo e naufragio, oggi ancora il riconoscimento degli ultimi due corpi ritrovati.

Resta la testimonianza della nave naufragata dopo aver colpito lo scoglio delle Scole, presso l’Isola del Giglio, il 13 gennaio scorso, a bordo c’erano 4.228 persone. Si analizzano attualmente sei metodologie per recuperare il materiale e tutto ciò che è uscito dalla nave Costa Concordia.

Il 24 marzo è terminato il piano di recupero del carburante, aspirati 2.042,5 metri cubi di carburante.

tragedia capanne perugiaIeri aveva ucciso il fratello, durante una lite con due coltellate al petto. Oggi l’omicida è stato trovato senza vita nella cella del carcere di Capanne dove era stato rinchiuso. Dalle prime indagini non ci sono segni di violenza sull’uomo, che forse è deceduto per colpa di un malore. Si dovrà aspettare l’esame del medico legale per accertare la causa del decesso.

L’uomo era in cura, da diverso tempo, presso il centro di igiene mentale di Citerna, in provincia di Perugia, dove ieri è iniziata la tragedia con l’uccisione del fratello sotto gli occhi della madre, che ora è ricoverata in ospedale in stato di choc.

La donna ancora non sa che anche il suo secondo figlio ha perso la vita, per cause ancora da accertare, mentre era rinchiuso in una cella di isolamento, una doppia tragedia per la famiglia di Citerna.

omicidio melania reaAll’udienza dello scorso 30 marzo, erano stati convocati anche tre operai macedoni, che si erano presentati spontaneamente dai carabinieri, già nei primi giorni delle indagini sul delitto di Melania Rea.

Il risultato di un primo test eseguito dai Ris scagiona i tre macedoni, che non sono mai stati nel bosco di Ripe, a Teramo. Il loro DNA non è compatibile con quello di Melania Rea.

Il campione del Dna confrontato con la traccia ritrovata sulla giacca della vittima, poiché non apparteneva al marito Salvatore Parolisi.

I tre operai lavoravano presso un cantiere edile a Colle San Marco e si erano subito, all’epoca dell’accaduto, resi disponibili per collaborare. Infatti Parolisi inizialmente non era ancora indagato.

Il giudice Marina Tommolini nell’udienza del 30 marzo, aveva disposto nuovamente il prelievo del Dna per i macedoni, e ha stabilito che il 30 maggio siano ascoltato.

Anche perché tra i faldoni, c’è un dubbio fatto nascere dalla presenza del cane molecolare presso il cantiere di Colle San Marco, dove lavoravano i macedoni, o meglio il cane si ferma vicino alla loro macchina, una Fiat Bravo, sequestrata dai carabinieri e perquisita, senza aver trovato nulla.

La super perizia inizierà l’11 maggio, per arrivare a stabilire l’ora della morte di Melania, anche senza conoscere la temperatura corporea al momento del ritrovamento il 20 aprile scorso, da parte del medico legale che arrivò sul luogo del delitto.

lega-nord-bossi-francesco-speroni-in-diretta-tvUn vaso di pandora di 280 pagine, che vedono notizie susseguirsi, tra cui quelle di una  Impiegata leghista ed dei soldi in nero, che sono stati utilizzati dalla lega Nord. Il ritrovamento di un libretto degli assegni intestato a Umberto Bossi. Ed ancora di  un locale di Milano acquistato per conto di Bossi.

Francesco Belsito, 41 anni con doppia laurea falsa, diventa tesoriere della Lega, oggi è sotto indagine anche aver gestito i rimborsi elettorali, per i  5 milioni di euro investiti in Tanzania e Cipro, per truffa ai danni dello stato, per riciclaggio.

Nella cassaforte di Francesco Belsito, viene ritrovata  la cartella The Family, che contiene  le spese per l’affitto di vetture, una donazione per la scuola fondata da lady Bossi, Manuela Marrone ed ancora le spese della  ristrutturazione della casa di Gemonio delle famiglia Bossi.

Renzo Bossi nega il goffo tentativo di far sparire questi faldoni. Ancora Rosi Mauro, ed  altri fondi distratti verso case in Sardegna. Per questo  partito, che si ergeva come partito delle questioni morali è un grosso smacco, a cui Umberto Bossi replica con un atteggiamento triste in tv e dispiaciuto nell’intervista rilasciata, rammaricato perché siano stati fatti i nomi anche di alcuni suoi familiari, vuole vederci chiaro, anche lui. Sceglie di dimettersi per poter fare chiarezza.

Stasera in  tv, Francesco Speroni della lega Nord parla in uno speciale su Rete quattro.

Tutta la lega sostiene Bossi, gli dice di non dimettersi. Poi ancora un filmato ci mostra la reazione a Via Bellerio di oggi pomeriggio. La giornata della nomina del nuovo tesoriere Stefano Stefani, diventa l’addio di Bossi. All’interno viene  nominato il triumvirato Maroni, Calderoli, Dal Lago, con cui il popolo della Lega non è d’accordo.

Poco dopo, i vertici si allontano dalla sede di via bellerio, la folla grida buffone, traditore poi alle 8 meno un quarto, Bossi lascia la sede della Lega. Umberto Bossi è inseguito dalle telecamere e dai giornalisti. In diretta le urla della folla, è il giorno più lungo per Bossi. Lascia la sede e va a Gemonio. È qui che viene intervistato da Angelo Macchievello, inviato del Tg4.

 

 

il futuro della lega nordCosa succederà alla Lega Nord, con le dimissioni di Umberto Bossi? La bufera colpisce in pieno la famiglia Bossi, ma anche tutta le Lega Nord risentirà di questo scandalo. Un duro colpo a pochi mesi delle prossime elezioni politiche, che potrebbero arrecare diversi danni al partito del Carroccio e al suo futuro.

Alla guida del partito ci sono ora Maroni, Calderoli e Manuela Dal Lago, che in queste ora sono ancora riuniti presso la sede del partito per pianificare le prime direttive dopo le dimissioni irrevocabili del Senatur. Tanti  i leghisti simpatizzanti del segretario dimissionario, che all’uscita di Bossi hanno applaudito e acclamato il suo nome.

Bossi nel comunicato ufficiale pubblicato sul sito della lega, ha dichiarato che questa sua scelta è stata dettata sia dall’intenzione di poter difendere al meglio in questo delicato momento la sua famiglia e sia in difesa del suo partito.

Umberto Bossi era al capo del partito, fin dalla sua nascita, nel lontano 1980 e in questi anni ha sempre combattuto per l’autonomia della Padania e la sua scissione dal resto del paese.

bossi-si-dimette-faldoni-sparisconoBossi si dimette da segretario del suo partito. L’ex tesoriere della Lega Belsito in cui Nadia Dagrada parla del nero che Bossi dava al partito, queste le intercettazioni agli atti dell’inchiesta di Milano.

Il nero potrebbe provenire da tangenti o da corruzioni. Nella cassaforte del tesoriere c’è un carnet di assegni, con la scritta Umberto Bossi. Il numero di conto corrente è quello sul quale sono versati i contributi per la Lega. Questi sono agli esami della Procura di Napoli e di Milano.

Dalle intercettazioni telefoniche viene fuori anche, che del denaro è stato sottratto alle casse della Lega, e che questo denaro sarebbe stato distratto verso Umberto Bossi e Roberto Calderoli.

Gli investigatori scrivono anche, che Renzo Bossi e la sua fidanzata, Silvia Baldo, si sono recati in via Bellerio, alla sede della Lega ed hanno preso con sé alcuni faldoni.

Poi un altro faldone, con la scritta The Family, è stato sequestrato dalla cassaforte del tesoriere della Lega Francesco Belsito. Proprio questi documenti verranno esaminati dal pm di Napoli.

vendita neonati tre arrestiI Carabinieri di Mondragone, in provincia di Caserta, hanno scoperto un traffico illecito di neonati. Per il momento sono state arrestate tre persone, per aver venduto due neonati, una coppia di origini bulgare e un italiano. Secondo le prime ricostruzioni, la banda era dedita alla vendita di neonati a coppie italiane che non potevano avere bambini.

La coppia di bulgari, aveva il compito di reperire giovani mamme in Bulgaria, le ragazze arrivavano nel nostro pese per mettere alla luce i loro bambini e in Italia, c’era il falso padre, pronto a riconoscere il neonato come suo figlio naturale, nato da una relazione extra coniugale. l’italiano arrestato aveva il compito di trovare le coppie che desideravano un figlio e assisteva la coppia nelle pratiche burocratiche per il riconoscimento legale del nascituro.

Per il momento la procura della Repubblica di santa Maria Capua Vetere sta indagando su due casi sospetti, ma non è detto che c’è ne siano altri casi di vendita di neonati, e non solo nella provincia di Caserta. L’accusa per le tre persone coinvolte in questo traffico di neonati è per associazione a delinquere, finalizzata allo stato civile.

scuola docente falsificava le graduatorieArrestato un docente, che falsificava le graduatorie di accesso agli incarichi di docente e di personale ATA, dalla Guardia di Finanza di Napoli.

Il docente lavorava presso una scuola primaria della provincia di Napoli. Sono circa 100 le persone, tra docenti ed assistenti amministrativi, notificate dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Il Gip ha emesso il provvedimento per truffa, corruzione, e falso ed accesso abusivo al sistema informatico.

Le indagini sono iniziate nel lontano 2008, dopo un esposto-denuncia presentato alla Procura della Repubblica di Napoli, da parte di un Dirigente Scolastico, che aveva ravvisato irregolarità nelle graduatorie provinciali per l’Anno Scolastico 2007-2008.

Dopo i primi accertamenti, sono stati verificati numerosi abusi nel sistema informatico del Miur, che hanno permesso di incrementare abusivamente il punteggio attribuito a 42 docenti.

Sono seguite altre indagini e perquisizioni, con sequestro di documenti, e controlli interni, che hanno permesso di inglobare nelle indagini nuovi soggetti, anche all’interno delle graduatorie del personale Ata.

La Guardia di Finanza è arrivata alla conclusione che il sindacalista docente, che operava gli illeciti, della manipolazione delle graduatorie provinciali di Napoli, e dei punteggi relativi, aveva percepito la mazzetta di 6.000 euro per ogni azione illecita.