Per ora, hanno vinto i residenti e le proteste contro gli immigrati. Infatti, in queste ore, il centro di accoglienza per richiedenti asilo di Tor Sapienza si sta pian piano svuotando. Dopo le ennesime tensioni nel quartiere, anche di notte, con proteste, urla e lanci di bottiglie, si è deciso per il trasferimento dei minori non accompagnati in un altre strutture della Capitale, principalmente per la loro sicurezza.
A dare la notizia è una operatrice della cooperativa ‘Un sorriso’, che gestisce il centro. Notizia confermata poi anche dall’assessorato comunale alle Politiche sociali: “Si tratta di un trasferimento e non di uno sgombero pianificato per evitare il generarsi di altri incidenti e per far tornare rapidamente la calma. Il centro di accoglienza presente da anni è stato gravemente danneggiato e al momento in molti suoi spazi è inagibile, si sta dunque procedendo alle perizie necessarie per rilevarne i danni“.
Nel centro di Tor Sapienza ci sono in tutto 72 persone, i ragazzi trasferiti sono 43, di cui 36 non accompagnati più altri 9 in “semi-autonomia”, tra cui anche alcuni italiani disagiati. Secondo i residenti, la scintilla delle nuove proteste sarebbe stata “l’aggressione a una ragazza spintonata stamani da uno straniero”.
Intanto, gli adulti richiedenti asilo del Centro vivono ore di disagio: “Non si può vivere così segregati, senza nemmeno la possibilità di uscire a fumarsi una sigaretta. Ora si stanno trasferendo i minori, poi si cercherà di provvedere anche con gli adulti” afferma Gabriella Errico, presidente della cooperativa “Un Sorriso”. “Trasferiremo anche gli adulti così il centro di accoglienza chiude e alla fine saranno tutti contenti. Il quartiere ha vinto, Tor Sapienza sarà contenta, e sicuramente saranno risolti tutti i problemi legati a spacciatori, stupratori e travestiti pure”. La nota, decisamente polemica, vuole sottolineare come non tutta la criminalità della zona provenga dagli ospiti del centro, che in gran parte sono ragazzi anche minorenni.