Il film degli studiosi e registi Hervé Colombani e Didier Ozil, realizzato per il Centro Nazionale per la Ricerca Scientifica (CNRS), rivela che in realtà i Maya non hanno mai parlato di fine del mondo il 21 dicembre. Gli studiosi infatti fanno notare che non c’è neanche una nota nel loro calendario della data apocalittica: la Pietra Sole che viene spesso presentata come tale è un calendario azteco, che non menziona affatto il 21 dicembre 2012.
Con l’espressione “4 Ahau 3 Kankin” il calendario dell’antica popolazione segna la fine di un grande ciclo, spiega Jean-Michel Hoppan, archeologo ed esperto di scrittura Maya, una data trovata incisa su un frammento di un monumento di pietra tagliata, il “Monumento 6”, conservato nel sito archeologico di Mucuspana, El Tortuguero nel Messico meridionale. Ribadisce inoltre Jean-Michel Hoppan che la conclusione del grande ciclo “non si presenta come una distruzione o un cataclisma che devasterà il mondo. Al contrario, si riferisce al ritorno di una divinità (Bolonyocte) che azzera il tempo e da avvio a una nuova era del cammino dell’uomo. In questo senso si tratta piuttosto di un messaggio di ricostruzione e di nuovo inizio”.