Non sarà il Nobel ma ci va molto vicino. Si tratta del premio Right Livelihood, pensato per “onorare e sostenere coloro che offrono risposte pratiche ed esemplari alle maggiori sfide del nostro tempo”. Ogni anno una speciale commissione esamina tante proposte, quasi 130 nel 2015 e sceglie a chi dedicarlo. Nel 2015 il prestigioso e importante premio è stato quindi consegnato a Gino Strada, fondatore di Emergency e uomo simbolo dell’aiuto umanitario di qualità.
La commissione ha finora consegnato 162 premi a persone provenienti da 67 paesi di tutto il mondo, e si tratta della prima volta che il premio viene consegnato ad un cittadino italiano. Gino Strada lo ha ricevuto per il suo impegno nell’elargire cure mediche alle persone bisognose e per il suo impegno di denuncia delle ingiustizie nel mondo.
Giunto a Stoccolma per ritirare il premio, Gino Strada ha sottolineato la sua vocazione di chirurgo e l’esperienza maturata sul campo di battaglia. Strada ha quindi puntato il dito sulla moria e sull’infinita quantità di feriti che appartengono al mondo civile e non militare. Dopo tante guerre viste e vissute nel mondo, il fondatore di Emergency ha rivelato nel suo discorso un dato disarmante, ovvero che il 90% dei feriti ai quali presta ogni giorno soccorso sono persone civili e non militari, vittime innocenti che poco c’entrano con la guerra e con le sue dinamiche di distruzione.
Emergency è nata nel lontano 1994 e da allora non ha mai smesso di operare attivamente sul campo dove ce ne è stato bisogno. L’attività non è nata fra le cattedre o fra i banchi di scuole specializzate in cooperazione, ma fra le corsie degli ospedali. Ciò rivela che si tratta di un chiaro esempio di cooperazione che serve, fatta da persone che scelgono di recarsi in paesi stranieri con uno scopo ben preciso. Si tratta della volontà di salvare vite umane e di veicolare i concetti di sanità e salute, che spesso rappresentano un miraggio per le popolazioni colpite dalle guerre.