Starbucks si muove contro la lotta allo spreco alimentare, annunciando che per combattere gli sprechi e aiutare le famiglie in difficoltà donerà tutto il suo invenduto giornaliero alle associazioni che si occupano di distribuirlo fra la popolazione. Si tratta di una misura imponente, che interesserà 7.600 store del gruppo. La redistribuzione verrà quindi messa in pratica attraverso il programma FoodShare in collaborazione con Feeding America e Food Donation Connection (Fdc).
Lo spreco alimentare negli Stati Uniti, così come in molti dei paesi industrializzati, è un problema che chiede a gran voce di essere affrontato. Secondo i report dell’associazione Feeding America, negli Stati Uniti sono circa 50 milioni le persone che ogni giorno soffrono di fame e malnutrizione. Si tratta di cifre imponenti, che interessano le fasce di popolazione più povere.
Entro il 2021 l’associazione si è quindi proposta di mettere fine a questa piaga sociale, organizzando capillarmente una distribuzione del cibo fresco invenduto. Entro il primo anno la mission è di raggiungere 5 milioni di famiglie bisognose. La collaborazione con Starbucks si rivela essere un tassello in più per il raggiungimento degli obiettivi. La catena di caffetterie non era nuova alla redistribuzione alimentare, che finora interessava solo i dolci. Grazie ai nuovi accordi, potranno essere distribuiti anche i pasti freschi che sono rimasti invenduti nel corso della giornata.
Starbucks è pioniere del progetto assieme a Tesco, famosa catena di supermercati inglesi che ha recentemente annunciato la sua intenzione di donare l’invenduto fresco a una serie di associazioni caritatevoli. Si tratta di una scelta doverosa, visto che regalare il cibo avanzato e ancora buono non è solo positivo per chi lo riceve, ma può togliere una forte voce dal costo dello smaltimento dalle stesse attività commerciali.
Grazie alle campagne pubblicitarie, la raccolta e la successiva redistribuzione del cibo stanno riscuotendo successo fra l’opinione pubblica e questo fatto permette di contare su un grande impegno e su un numero crescente di volontari impegnati nella salvaguardia del cibo. Ne è prova l’impegno della chef catalana Ada Parellada, che ha recentemente presentato un menu composto da ingredienti destinati alla pattumiera e il fatto che molti paesi europei si stiano adoperando per varare misure contro lo spreco alimentare.
La Francia è stata pioniera in questo verso, in quanto ha emesso una legge che chiede ai supermercati di stipulare degli accordi con le associazioni di settore per distribuire il cibo in eccesso, mentre i ristoranti dovranno consegnare ai clienti il cibo avanzato della cena e del pranzo. Una legge simile è stata recentemente approvata anche nel nostro paese e si è proposta di facilitare l’iter delle donazioni al fine di recuperare l’invenduto e distribuirlo attraverso reti capillari alle famiglie e agli utenti che ne hanno quotidianamente bisogno.