Una banda di ragazzi sudamericani, nord africani, italiani e cinesi, con un capo, oltre a un piano: aggredivano loro coetanei solo se genovesi e di buona famiglia.
“Los Toros”, così si chiamava l’eterogenea compagnia criminale, erano capeggiati da Pedro Galvez. “La regola era chiara – ha detto al pm Alberto Landolfi che ha aperto l’inchiesta – si dovevano rapinare solo i genovesi figli di papà. Noi non abbiamo la “paghetta”, quindi ce la prendevamo da soli”.
L’accusa è quella di associazione a delinquere finalizzata alla rapina continuata e aggravata. Era il capo stesso a selezionare le vittime valutando l’abbigliamento o il tipo di cellulare che usavano. Tutti e nove hanno confessato sulla scia del leader. Un gruppo molto affiatato, che si spartiva equamente i proventi delle rapine per pagarsi le serate in discoteca la sera.
Alla babygang sono state contestate una decina di rapine, tutte messe a segno nel centro storico di Genova
Los toros il nome di battaglia – è stata smascherata e i nove hanno confessato, come il loro capo, Pedro Xavier Galvez Hernandez, finalmente i ragazzi genovesi possono tirare un sospiro di sollievo, non hanno più l’incubo di venire aggrediti, malmenati e derubati di cellulari, giubbini,scarpe, e qualunque cosa attirasse l’attenzione della banda.