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Serie A

catania-7°giornataAl Massimino sfida salvezza tra due squadre che hanno deluso in questo avvio di campionato. Catania e Genoa non hanno certo iniziato al meglio la propria stagione e la loro classifica parla chiaro; in palio punti importanti per cercare di lasciarsi alle spalle la zona calda della classifica.

Catania reduce dalla prima vittoria in campionato di settimana scorsa, il Genoa ritrova in panchina Gasperini dopo l’allontanamento di Liverani in seguito al ko casalingo subito solo 7 giorni fa dal Napoli. Partita brutta con due squadre contratte e timorose, la paura di perdere la fa da padrona in campo e nella prima parte di partita le occasioni migliori arrivano da calcio piazzato. Prima Lodi, grande ex al Massimino, manda fuori un calcio piazzato, poi sugli sviluppi di un angolo viene giustamente annullato un gol a Bergessio per fuorigioco.

Alla lunga il Genoa esce dalla propria metà campo e si rende pericoloso con Kuzcka prima (colpo di testa ben parato di Andujar) e con Santana poi (tiro fuori di poco). Prima della fine del primo tempo c’è tempo per assistere ad un’altra rete annullata: questa volta è Gilardino che si vede negare la gioia del gol ancora per fuorigioco. Chiamata giusta del guardialinee.

Nella ripresa il Catania entra determinato in campo e in avvio coglie una traversa dopo un colpo di testa di Castro, quindi al 13esimo gli etnei passano in vantaggio con Barrientos bravo a sfruttare un’indecisione difensiva in area di Antonini. La partita sembra stancamente dirigersi verso la fine col Catania in controllo, a 3′ dalla fine però Legrottaglie spedisce nella propria porta un cross apparentemente innocuo di Calaiò e sigla accidentalmente il gol dell 1-1. Un punto a testa che non serve a nessuna delle due squadre, ancora nelle zone basse della classifica. Campionato di Serie A che si fa difficile per entrambi.

 

Catania(4-3-3): Andujar; Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Biraghi(Monzon 82’s.t.); Almirón(Izco 72’s.t.), Tachtsidis, Plasil; Barrientos, Bergessio(Leto 79’s.t.), Castro. A disp: Frison, Ficara, Capuano, Gyomber, Rolin, Freire, Guarente, Boateng, Keko, Petkovic. All.: Maran.

Genoa (3-4-3): Perin; Sampirisi(Stoian 69’s.t.), Portanova, Manfredini; Vrsaljko, Matuzalem(Fetfatzidis 63’s.t.),  Lodi, Antonini; Kucka, Gilardino, Santana(Calaio’ 81’s.t.). A disp.: Bizzarri, Donnarumma, De Maio, Gamberini, Bertolacci, Centurion, Cofie, Sturaro, Konatè. All.: Gasperini.

Reti: Barrientos 60′, aut. Legrottaglie 87′.
Ammoniti: Tacsidis,Barrientos,Castro; Manfredini, Lodi, Matuzalem.
Tiri in porta: 4 Catania 3 Genoa.

napoli-livornoPoker spettacolare del Napoli rifilato al Livorno al San Paolo per la settima giornata di campionato di Serie A. Su tutti i campi è stato osservato un minuto di silenzio per la strage nelle acque di Lampedusa.

Azzurri in gol già al 3′: Mertens serve in corsa Pandev che con un diagonale perfetto buca la rete. Partita subito in salita per gli ospiti che reagiscono con un buon fraseggio. Da segnalare l’ interessante duello fisico tra Emeghara e Armero; il difensore del Napoli fa buona guardia sull’attaccante livornese, migliore in campo dei suoi: è l’ultimo a gettare la spugna e prova più volte l’uno contro uno. Al 14′ finte di Pandev che mettono a sedere l’ex Rinaudo, conclusione del macedone alta sulla traversa. Prima della mezz’ora Inler si aggiusta la palla col sinistro e prova dai 30 metri. Bardi non trattiene e la palla finisce in fondo al sacco. Al 41′ arriva il primo tiro in porta del Livorno: Emeghara al volo dal limite dell’area scheggia l’incrocio dei pali.

Nella ripresa di Napoli-Livorno Callejón riceve un assist perfetto di Pandemonio Pandev e spiazza Bardi, regalando ai tifosi azzurri in delirio il 3-0. Il quarto gol potrebbe già arrivare al 67′ con la splendida punizione di Mertens ma Bardi si distende e nega il poker al Napoli. Poker che arriva all’83’ su azione di contropiede partita da un calcio d’angolo per il Livorno: cavalcata di Insigne che chiede l’uno due a Mertens e l’ottiene. Lorenzinho tira ma Bardi gli chiude lo specchio della porta. Sulla respinta si avventa Hamsik, che in equilibrio precario non manca l’appuntamento con il gol. Subito dopo Benitez regala la standing ovation allo slovacco, che cede il posto al giovane Bariti. Pioggia di applausi anche precedentemente per Pandev, sostituito da Zapata. Napoli batte Livorno 4-0.

Napoli (4-2-3-1): Reina; Mesto, Fernández, Britos, Armero; Behrami, Inler; Mertens, Hamšík (84′ Bariti), Callejón (68′ Insigne); Pandev (77′ Zapata). A disp.: Rafael Cabral, Colombo, Uvini, Cannavaro, Bariti, Dzemaili, Insigne, Zapata

 All.: Benítez

 Livorno (3-5-2): Bardi; Coda, Rinaudo, Ceccherini; Schiattarella, Luci (63′ Siligardi), Duncan, Greco (53′ Piccinini), Mbaye; Paulinho, Emeghara (69′ Belingheri). A disp.: Anania, Aldegani, Piccini, Gemiti, Valentini, Belingheri, Lambrughi, Mosquera, Emerson, Benassi, Siligardi, Borja

 All.: Nicola

 Reti: 3′ Pandev, 26′ Inler, 54′ Callejón, 83′ Hamsik

 Arbitro: Bergonzi di Genova

 Note: Ammoniti: Luci (L), Rinaudo (L)

 

 

Milan-Cagliari serie AAltro big match nella settima giornata di Serie A: mancano poche ore ormai alla supersfida di stasera tra Juventus e Milan. Due squadre che inseguono la vittoria per motivi diversi; i bianconeri cercano di dare continuità alla serie di tre successi consecutivi (non certo esaltanti e convincenti) ottenuti dopo il pareggio di Milano con l’Inter. Il Milan invece cerca tre punti che potrebbero risollevarlo in classifica.

Entrambe le squadre non stanno dimostrando il meglio del loro gioco, la Juve appare ancora lenta e con la manovra troppo prevedibile; i rossoneri invece sono alle prese con un problema di infortunati che li costringe ogni domenica ad adattarsi agli uomini a disposizione. La Juve non può però perdere terreno dalla capolista Roma mentre Allegri non può permettersi di inciampare di nuovo in campionato. Il terzo posto è un obiettivo dichiarato in casa Milan ma stasera affrontare la Juve senza praticamente gli uomini migliori (Balotelli, El Sharaawy e Kaka) non sarà certo facile.

Formazione praticamente obbligata quella del Milan, con il duo Robinho Matri supportati da Montolivo in attacco, dubbio offensivo invece per Conte che affianco a Tevez potrebbe schierare il redivivo Quagliarella, reduce dal gol in Champions, oppure Llorente; forte sulle palle alte, il vero problema dei rossoneri.

Veniamo dunque alle probabili formazioni del primo posticipo della settima giornata di Serie A:

Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Padoin, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Tevez, Quagliarella. A disposizione: Storari, Citti, Ogbonna, Motta, De Ceglie, Peluso, Padoin, Pogba, Llorente, Giovinco. Allenatore: Conte

Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Zapata, Mexes, Emanuelson; Poli, De Jong, Nocerino; Montolivo; Robinho, Matri. A disposizione: Amelia, Gabriel, Vergara, Costant, Zaccardo, Iotti, Cristante, Muntari, Saponara, Niang. Allenatore: Allegri

cassanoballaSerie A, Parma-Sassuolo. I neroverdi non approfittano della superiorità numerica e del pareggio conquistato su rigore al 50′ del primo tempo e si fa mettere sotto da un Parma in dieci uomini. Cassano è il migliore della partita: suoi i due assist che portano i ducali sul 2-1 e sua la rete del vantaggio definitivo del Parma al 76′.

Il fantasista barese ruba palla sul fondo e appoggia morbido per Palladino che conclude a rete.  Quasi allo scadere del primo tempo Gobbi passa il pallone al portiere ma non volendo serve Berardi, che viene fermato irregolarmente da Mirante. Espulsione per l’estremo difensore gialloblu e rigore per il Sassuolo. E’ lo stesso Berardi che concretizza il penalty a tempo scaduto.

Il secondo tempo di Parma-Sassuolo di Serie A si apre con i padroni di casa in inferiorità numerica di cui non approfittano gli ospiti che invece passano in svantaggio al 25′ con Cassano che, ancora nei panni di assist man, disegna una perfetta diagonale per la testa di Rosi: 2-1 per il Parma. A Cassano manca solo un gol per suggellare una splendida prestazione. La rete dell’attaccante gialloblu scaturisce da una punizione battuta velocemente da Gargano, Cassano si trova a tu per tu con Pegolo, lo punisce e festeggia con tanto di balletto. Al 93′ arriva il triplice fischio di De Marco: Parma batte Sassuolo 3-1.

Parma (3-5-2): Mirante, Cassani, Lucarelli, Felipe, Biabiany (17’ Rosi), Gargano, Valdes (81’ Acquah), Parolo, Gobbi, Palladino (45’+5 Bajza), Cassano. A disp: Bajza, Pavarini, Cerri, Obi, Benalouane, Mesbah, Rosi, Mendes, Acquah, Munari, Sansone, Kone. All. Donadoni.

Sassuolo (3-5-2): Pegolo; Marzorati, Bianco, Acerbi; Schelotto (76’ Alexe), Kurtic (72’ Laribi), Magnanelli, Missiroli (61’ Floro Flores), Ziegler; Zaza, Berardi. A disp: Pomini, Rosati, Antei, Pucino, Longhi, Rossini, Chibsah, Laribi, Alexe, Farias, Floro Flores, Masucci. All. Di Francesco.

Reti: 32’ Palladino, 50′ Berardi, 70’ Rosi, 76’ Cassano.

Arbitro: De Marco

Note: Ammoniti: Rosi, Gargano, Acquah (P); Berardi, Kurtic, Magnanelli (S). Espulsi: Mirante (P) per fallo da ultimo uomo, Magnanelli per doppio giallo.

cassano_parmaNel derby emiliano si affrontano due squadre che hanno ottenuto buoni risultati dalle ultime giornate di campionato. Il Sassuolo di mister Di Francesco deve mostrare continuità dopo i due importanti pareggi in rimonta contro Napoli e Lazio. Il mister neroverde conferma il 3-5-2 con l’unica novità del ritrovato Antei che partirà dalla panchina. Molti giocatori del Sassuolo sono fermi ai box per infortunio: Valeri, Marrone, Terranova, Gomes e Gazzola.

Nel Parma, Donadoni deve sopperire alle molte assenze (Amauri e Marchionni squalificati, Galloppa, Paletta e Okaka infortunati) ma confermerà la formazione che ha pareggiato contro la Fiorentina. Valdes è l’unica novità a centrocampo nel ruolo di regista.

Parma-Sassuolo sarà arbitrata da De Marco.

Parma (3-5-2): Mirante; Cassani, Felipe, Lucarelli; Rosi, Acquah, Gargano, Parolo, Gobbi; Biabiany, Cassano. All. Donadoni
Sassuolo (3-5-2): Pegolo; Marzorati, Bianco, Acerbi; Schelotto, Kurtic, Magnanelli, Missiroli, Longhi; Zaza, Berardi. All. Di Francesco

 

samp-torinoL’imperativo categorico per i blucerchiati è vincere e farlo subito, partendo da oggi a Marassi contro il Torino di Ventura, che ha parlato di sfida “delicata soprattutto per la Sampdoria“. Il tecnico granata interpreta bene la sfida di Genova sia per il suo Toro cui spetta vedersela con compagini di alta classifica nelle prossime giornate (Inter, Napoli e dopo il Livorno, la capolista Roma), sia per la Samp che è a soli 2 punti in piena zona retrocessione e nessuna gara vinta finora. Il Torino deve fare gioco di squadra e i suoi attaccanti, da troppo tempo a digiuno, devono tornare al gol: Ciro Immobile non segna dal 22 dicembre 2012, Meggiorni da marzo e El Kaddouri dal 5 maggio 2012. Solo Cerci sembra fa la differenza ma non può bastare ai granata, che oggi recuperano Bovo al centro del reparto difensivo. Dopo la sosta torneranno anche Pasquale, Bellomo, Barreto e Gazzi.

Mister Rossi si affiderà a un tridente inconsueto: Pozzi davanti alla coppia Sansone-Gabbiadini. Possibile ritorno di Palombo come centrale di difesa con Gentsoglou titolare al fianco di Obiang. Krsticic è squalificato.

tottiinterromaSette vittorie su altrettante partite: mai la Roma aveva avuto un avvio di campionato simile nella sua storia. 21 i punti in classifica, prima in solitaria in testa alla Serie A e una parola, Scudetto, che inizia ad ingolosire tutto l’ambiente giallorosso. Il 3-0 rifilato all’Inter a San Siro è un chiaro segnale a tutte quelle squadre che lotteranno per il titolo di campione d’Italia: la Roma c’è e fa paura.

Primo ko per l’Inter di Mazzarri che si deve arrendere ai giallorossi già nel primo tempo. La doppietta di Totti e il gol di Florenzi stendono i neroazzurri già nei primi 45′ di gara. Il primo anticipo della settima giornata di Serie A è tinto di giallorosso. Veniamo dunque alle pagelle.

TOTTI: 8,5. Trascinatore e leader di questa nuova Roma, si diverte e fa divertire. Con le sue giocate per tutto il campo smarca i compagni e li manda a porta; la sua doppietta lo fa salire a quota 240 gol in Serie A, secondo bomber all time dietro l’inarrivabile Piola. La rinascita della Roma passa anche per i suoi piedi.

DE ROSSI: 7,5. Capitan futuro è l’altro simbolo della Roma ritrovata. Dopo due stagioni non ai massimi livelli, come il resto della squadra del resto, il centrocampista azzurro si rimette sulle spalle i giallorossi e guida centrocampo e anche difesa. Fondamentale in fase di interdizione e di rottura del gioco avversario, onnipresente anche in difesa a dare manforte al duo Benatia-Castan.

STROOTMAN/FLORENZI: 7. L’olandese è l’uomo in più nel centrocampo della Roma. Detta i ritmi di gioco e regala geometrie di gran classe. E’ sua la ripartenza che spacca in due l’Inter in occasione del gol del 3-0 e suo l’assist per Florenzi per la rete che chiude la partita. Il giovane azzurro invece è la piacevole sorpresa di questa Roma; adattato da Garcia da centrocampista ad attaccante l’azzurro si batte per tutto il campo ed è freddo in zona gol.

GERVINHO: 7. Se oltre ad avere gran corsa l’ivoriano avesse anche grandi piedi sarebbe un vero fenomeno. Tuttavia fa ammattire la retroguardia interista ogni volta che parte palla al piede. I vari Cambiasso, Nagatomo e Pereira non lo fermano mai. Si procura il rigore del 2-0 ma si divora anche un paio di gol a tu per tu con Handanovic. Ma forse sarebbe chiedere troppo.

PEREIRA: 4. Gioca solo i primi 45 minuti di partita ma tanto basta per convincere Mazzarri a lasciarlo negli spogliatoi durante l’intervallo. Si propone poco in fase offensiva, quei pochi cross che effettua sono degni della terza divisione e per di più in difesa non tiene quasi mai Gervinho. Suo il fallo ingenuo con cui causa il rigore del 2-0. Spaesato.

CAMBIASSO: 6. L’ultimo a mollare, si batte per tutta la partita ma non è ben aiutato da Guarin e Taider. Il Cuchu da solo può fare ben poco, cerca di limitare come può lo straripante centrocampo giallorosso.

ALVAREZ: 6. Forse l’unico a salvarsi in attacco, si impegna contro una difesa che in questo momento numeri alla mano è la migliore d’Europa. Riesce ad andarsene un paio di volte con pregevoli giocate, sfiora il gol di testa ma poco può contro il muro difensivo giallorosso.

romaaaaaIl primo tempo di Inter-Roma è terminato 0-3 con reti di Totti (18′ e 44′ su rigore) e Florenzi (44′). Alla fine della gara il risultato non cambia.

Nella ripresa Mazzarri inserisce Icardi per dare maggior peso all’azione offensiva e tentare di rimontare i tre gol di scarto. Ma è la Roma con una girata di Florenzi sotto porta a rendersi subito pericolosa. L’inizio della seconda frazione di gioco è più lento rispetto all’avvio del match.

Il ritmo però incalza quando al  66′ viene annullato un gol all’Inter: Palacio alza a campanile un traversone di Alvarez, Ranocchia devia in porta una palla già bloccata da De Sanctis. Fuori Guarin dentro Milito che tenta subito la conclusione ma la palla termina alta. Al 72′ cavalcata solitaria di Gervinho che parte da metà campo fino a trovarsi davanti ad Handanovic; l’estremo difensore interista si supera e nega il gol all’ivoriano. Al 34′ Balzaretti entra in  ritardo con una scivolata pericolosa su Alvarez; somma di ammonizioni per il romanista che esce tra i fischi di San Siro.

Nei minuti finali l’Inter cerca invano il gol della bandiera. Ma la Roma sigilla la sua settima vittoria consecutiva e la vetta della classifica.