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Selfie

Alena-Seredova-foto-634x396Può esistere la formula magica per un selfie perfetto? Secondo gli studiosi sì, e può aiutare di molto chi ricerca apprezzamenti sui canali social, da Facebook ad Instagram. La teoria del selfie perfetto è stata finalmente racchiusa in uno studio eseguito dalla Stantford University e messa a punto dal ricercatore Andrej Karphaty.

Si tratta di un sistema di intelligenza artificiale, ovvero di un computer che è in grado di simulare il funzionamento del cervello. Le reti sono in grado di riconoscere gli oggetti, i posti e le luci e perfino il traffico aereo, ma possono anche essere sfruttate al fine del divertimento come accade in questo caso. L’intelligenza artificiale di Karpathy ha voluto infatti provare quali sono le caratteristiche del selfie perfetto, e per farlo ha fatto analizzare al sistema ben 2milioni di selfie tratti dall’universo del web. Il sistema è stato programmato per distinguere i tratti buoni da quelli cattivi e, alla fine della ricerca, sono emerse le indicazioni per fare un selfie di successo.

Di cosa si tratta? I selfie che hanno la maggiore possibilità di impressionare sono innanzitutto quelli femminili, perché il sistema li ha collocati sensibilmente più in alto rispetto a quelli creati dai maschietti. Nessun uomo è infatti apparso nei primi cento selfie che il sistema di intelligenza artificiale ha restituito come degni di nota. A questa prima regola fa seguito la richiesta di fare attenzione alle proporzioni, ovvero di fare in modo che il volto occupi solo un terzo dello schermo e sia posizionato al centro oppure in alto. A ciò fa seguito la richiesta di sciogliere i capelli, meglio se dietro alle spalle e di saturare il viso, in modo che il colore della pelle appaia bello sano e naturale. Il filtro, infine, va sempre applicato, innanzitutto perché rende la foto omogenea e in seconda battuta perché le regala un certo twist, che la sa rendere migliore e più accattivante al giudizio delle persone che la osservano.

laura cocciaE’ un invito a non vergognarsi della propria fisicità e a non cadere in trappole di falsi miti, quello fatto ieri dalla deputata Pd Laura Coccia, ex atleta e disabile che ha scelto di immortalarsi con un selfie pubblicato sul social Facebook. La foto non ha coperto in nessun modo le sue cicatrici ed è stato accompagnato con le toccanti parole “A te ragazza disabile che soffri perché non potrai mettere i tacchi e ti vergogni di qualche cicatrice sparsa qua e là. A voi che pensate di non poter reggere il confronto con i modelli di donna stereotipate e con i tacchi a spillo. Sappiate che anche ‘bella’ è solo un aggettivo ed anche soggettivo, non c’è mai nulla di cui vergognarsi nel proprio fisico”.

Si tratta di un messaggio molto forte e sentito, che non a caso è giunto qualche giorno dopo l’incoronazione di Miss Italia, un concorso che certamente ha fatto sognare intere generazioni di ragazze, ma che si propone agli antipodi di questa presa di posizione. Miss Italia ha eletto in questa edizione una ragazza molto bella e iconica dell’italianità, ma si tratta pur sempre di modelli che non rispecchiano la bellezza generale delle persone, di ragazze fortunatissime che dispongono di visi incantevoli associati a corpi armonici. Il messaggio del deputato Pd ha quindi voluto scavalcare la mera bellezza fisica e concentrarsi su un contenuto che interessa la bellezza intesa in senso globale e che coinvolge la presenza di imperfezioni e il coraggio di esibirle senza provare vergogna.

La deputata Laura Coccia è colpita da una tetraparesi spastica che non si può nascondere in alcun modo e che l’ha portata a soffrire in giovane età di un profondo senso di insicurezza. Grazie allo sport, all’atletica e ad un percorso psicologico mirato, Laura Coccia è però riuscita ad emergere, a diventare deputato e quindi a costruirsi un presente ricco di soddisfazioni. Si tratta di un presente che deve essere ambito dalle ragazze che non possono sfoggiare la bellezza di Miss Italia, in quanto si tratta di un percorso diverso, ma non per questo meno bello o entusiasmante. Nel 1999 Laura Coccia fu la prima atleta disabile a correre la finale nazionale dei 400 metri piani ai Giochi della Gioventù assieme agli atleti normodotati. Una volta raggiunto il traguardo Laura fu inondata di applausi e, se inizialmente pensava che fossero mossi dalla pena, l’attuale deputata ha capito che si trattava di un inno al suo coraggio. Il messaggio lanciato sui social si propone quindi come un invito a non nascondersi, ma a vivere un’esistenza bella e pulita in nome di una bellezza autentica, che può comprendere anche imperfezioni, problemi fisici e disabilità.

selfieGli italiani sono pazzi per il selfie e non perdono una sola occasione per auto-immortalarsi davanti alla fotocamera, soprattutto dello smartphone e condividere il risultato nei canali social, Facebook e Twitter in testa. A rivelarlo è una ricerca effettuata da ‘Donne e Qualità della Vita’, guidato dalla dottoressa Serenella Salomon, un’associazione di psicologi che si occupa di ‘fotografare’, non in senso selfie, le abitudini e i costumi del nostro paese. La ricerca ha evidenziato che gli italiani si scattano circa 730 milioni di selfie all’anno, soprattutto nei posti turistici più famosi, come il Colosseo, il Duomo di Milano, il recente Expo o la torre di Pisa.

Il sondaggio si è occupato anche di analizzare i selfie più famosi, dove in testa si è piazzato Francesco Totti con il suo selfie scattato in mezzo allo stadio Olimpico durante il derby di andata contro la Lazio, il selfie di Samantha Cristoforetti nello spazio, gli scatti di papa Francesco e i selfie fatti da Obama durante la sua visita in Italia, nonché i mille selfie fatti dal presidente del consiglio Matteo Renzi. Persone e luoghi, ecco quindi i protagonisti dei selfie che parlano italiano, in quanto è importante immortalare il momento, ma farlo anche con la persona giusta.

Le località turistiche accettano e, per la prima volta, un comune ha dato vita ad un’area esclusivamente dedicata ai selfie. Si tratta del borgo di Sarzana, che ha creato una vera e propria ‘selfie’s area’, diventando così la prima città selfie del nostro Paese e dell’Europa intera.

selfieLa parola “Selfie” entra a pieno titolo, sarebbe opportuno dire a piena pagina, nell’autorevole Zingarelli, edizione 2015. Il dizionario italiano che spiega la terminologia rimanendo al passo con i tempi, indica anche quali dovrebbero essere invece le parole da salvare, a rischio scomparsa dal linguaggio di uso quotidiano.

Il “Selfie” è l‘autoscatto col cellulare, la foto che il soggetto scatta a sé stesso oppure in gruppo tramite il proprio smartphone. E’ quasi un evento che ormai coinvolge tutti, nessuno è immune al desiderio di scattarsi un selfie, politici, musicisti, artisti. Addirittura Obama si è scattato un selfie e Renzi non è stato da meno.

Secono lo Zingarelli invece vi sarebbero alcune parole che stanno diventando desuete invece meriterebbero di essere ancora inserite nel linguaggio quotidiano italiano, tra queste si hanno “perorare”, “onere”, “ingente”. Invece esistono parole che sono state inserite nello Zingarelli 2015 assieme al selfie e si tratta di “scouting”, “wedding planner”, “videoreporter”, “svirgolata” ed altre ancora. Il linguaggio è vivo ed in continua mutazione, ecco perché occorre registrarne e coglierne i cambiamenti, il vocabolario aiuta poi a definirli al meglio, in maniera autorevole ed universale.

4-lg-g3-180514Il nuovo LG G3 , è stato presentato nel corso del G3 Day, un lancio mondiale in contemporanea in 6 città, Londra, New York, San Francisco, Seoul, Singapore e Istanbul, sarà certamente tra gli  smartphone più cercati dell’anno.

L’azienda coreana ha puntato tutto sulla semplicità, l’innovazione più rilevante è nella fotocamera: 13 MP con stabilizzatore ottico (OIS+) e un rivoluzionario Auto Focus al Laser in grado di scattare immagini super nitide in 0,276 secondi, davvero un battito di ciglia. Questa nuovissima tecnologia consente di non perdere i momenti migliori, anche in condizioni di scarsa illuminazione, misurando istantaneamente la distanza tra il soggetto e la fotocamera, utilizzando proprio un raggio laser.

La fotocamera ha una nuova funzione per scattare i selfie, senza dover toccare il display. Si posiziona una mano aperta di fronte alla fotocamera anteriore da 2,1 MP, si chiude il pugno e parte il conto alla rovescia. Dopo tre secondi il telefono scatterà da solo, senza bisogno di toccare il display.

Il display, si tratta di un Quad HD da 5,5 pollici con una densità di pixel 538ppi, pari a quattro volte la risoluzione HD e a quasi due volte la risoluzione di un display Full HD. Lo schermo occupa addirittura il 76,4 % della superficie del telefono, che sfoggia un design ad arco con finitura anti-impronta Metallic Skin.

Nella nuova tastiera gli input sono più veloci e gli errori di battitura sono scesi fino al 75 %». Non solo, la nuova tastiera è studiata in modo tale che, mentre si digita, i pollici non si stacchino mai dalla tastiera, neppure per correggere un testo o inserire nuove informazioni.

LG G3 sarà disponibile per il mercato italiano a partire da fine giugno nei colori Metallic Black, Silk White e Shine Gold, al prezzo consigliato di 599,90 euro per la versione da  16GB e a  649,90  per la versione da 32 GB.

RTTeUocc5ZhclM86X9Unmm0=--Fuori dagli schemi, l’ironia  del “Selfie” con  un macaco in copertina, il titolo non è stato scelto a caso,  già nel 1971 la cantante aveva scelto una scimmia per la copertina di “Mina” i 13 titoli sono stati registrati negli studi “Gsu edizioni musicali” di via Giacomo e Filippo Ciani in Lugano per l’etichetta “Pdu”, fondata nel 1967 dalla stessa artista e dal padre Giacomo.

Ecco l’album di Mina 13 le tracce che compongono “Selfie” Questa donna insopportabile; Io non sono lei; La sola ballerina che tu avrai; Il pelo nell’uovo; Alla fermata; Perdimi; Il giocattolo; Mai visti due; Troppa luce; La palla è rotonda; Oui c’est la vie; Aspettando l’alba; Fine.

“Selfie” è un album che per apprezzarlo a pieno va ascoltato diverse volte per carpirne le sfumature e carico di sonorità semplicemente introvabili in una sola cantante.

Massimiliano Pani figlio di Mina, autore,  musicista, produttore, collaboratore, racconta questo nuovo album “Selfie” :

Come è venuta l’idea di questo titolo? – “Mina ha sempre giocato con la sua immagine, è stata la prima a distruggerla nelle copertine dei suoi dischi, prima di Madonna o Lady Gaga. Qui infatti c’è una scimmia la stessa che compare anche all’interno del libretto dell’album”.

Ma Mina si fa i selfie? – “Ovviamente è una cosa ironica, già anni fa, nel pieno della bellezza, lei si faceva copertine comparendo con la barba o con un fisico da culturista, cambiandosi completamente”.

Come sono i pezzi dell’album? – “Mina ha sempre cantato sia pezzi drammatici e stazianti ma anche giocosi e molto ironici, ha sempre giocato con tutti i generi. Essendo un’interprete pura, è sempre stata il direttore artistico di se stessa, non essendo un cantautore i pezzi se li doveva andare a cercare. Ha avuto sempre molto orecchio, e nel corso degli anni ha trovato molti autori, perchè se i pezzi sono belli, il disco è bello”.

Mina è assente dalle scene dagli anni 70- “La sua è un assenza-presenza, ogni anno propone qualcosa, un album inedito o di cover, scrive su settimanali, in tv fanno vedere filmati di repertorio, è un personaggio che è entrato nell’immaginario, è successo malgrado lei”.