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DW6Wagner,il mitico chitarrista, ha trascorso le ultime due settimane di vita allo Scottsdale Healthcare Shea Medical Center in Arizona, dove, l’8 luglio era stato ricoverato d’urgenza per problemi respiratori. Nel 2007 aveva dovuto affrontare una delicata operazione al cuore per un infarto.

Addio a Dick Wagner, signore della chitarra rock. Partecipò alla registrazione di molti dischi entrati nella storia della musica popolare, come “School’s out”, “Billion dollar babies”, “Welcome to my nightmare” di Alice Cooper, “Berlin” e il live “Rock’n’roll animal” di Lou Reed – suo è l’assolo di “Sweet Jane” – “Peter Gabriel”, il primo omonimo album da solista dell’ex cantante dei Genesis.

Tra le esperienze di gruppo maggior successo ricordiamo quella con i Frost, band formata nel Michigan verso la metà degli anni ’60 con la quale Wagner sfornò tre dischi di eccellente livello.

Tra le sue incisioni ce ne sono alcune che sono storia del rock. Basti pensare a Berlin di Lou Reed o all’indimenticabile live album, sempre di Reed, Rock and roll animal, un classico senza tempo, impreziosito dalla straordinaria performance di Wagner. Il vecchio Dick ha lasciato il segno anche nei dischi dei Kiss, suonando la chitarra in Beth, in uno dei pezzi più forti degli Aerosmith, Train kept a rolling e persino in Here comes the flood di Peter Gabriel.

Senza dimenticare ovviamente i capolavori di Alice Cooper, primo fra tutti Welcome to my nightmare, l’album a cui Wagner ha contribuito scrivendo alcuni brani epici come la title track o Only Women Bleed.
Proprio Alice Cooper nelle scorse ore ha voluto ricordare il musicista e l’amico: “Quante risate insieme. Non è retorica dire che lavorare con lui era pura magia. Il suo modo di suonare la chitarra era un brand di quelli che non esistono più. Credo sia un’immensa perdita per tutti noi. E, naturalmente, per il rock and roll…”.

vasco-rossi-in-concertoVasco, 62 anni, cattura milioni di fan perché dice cose che pensano tutti e non si vergogna mai a raccontare se stesso, svela desideri nascosti con quello strano stupore dipinto sul viso duro e puro, decisamente rock come quando grida ai fan:”Tenete duro, ce la farete, ce la farete!”

Vasco ha appena terminato i  sette concerti negli stadi di Roma e MIlano con un nuovo record di 403 mila biglietti venduti, incasso circa venti milioni di euro.

Vita spericolata è la sua eterna filosofia, anche adesso che gli anni passano e lui si rasa a zero per anticipare, come sempre, gli eventi.  Così si racconta

Spericolata in che senso, Vasco?

“Nell’83 erano cinque anni che lavoravo ma senza casa, senza un disco. Facevo solo concerti, vivevamo on the road. Avevo tagliato i ponti con tutti, ero collassato in mezzo a un oceano, non vedevo la riva né da una parte né dall’altra. Avevo già scritto Albachiara, Siamo solo noi, Fegato spappolato.
Il provocatore era già nato, sconsigliato da tutta la stampa, avvertivano che poteva trasmettere il virus della droga. Avevo colpito a Sanremo con Vado al Massimo nell’82, il patron Ravera che mi aveva voluto, mi aveva detto: “Devi farti vedere, torna come vuoi”.

E lei?

“Mi dicevo: non posso tornare a fare il matto. A un certo punto Guido Elmi (autore degli egregi arrangiamenti metallici di questo tour, ndr) mi porta uno che suonava il basso a Bologna, in un gruppo rock. A Bologna facevano tutti rock, e mi dicevano che ero commerciale perché avevo scritto Albachiara. Comunque è venuto con un nastrino, Tullio Ferro: era bellissima, la musica. Sono trasalito, e ho cominciato a collaborare”.

Un parto lungo, quello del testo?

“L’ho ascoltata per mesi, non mi veniva mai una cosa giusto. Poi un giorno che eravamo a suonare in Sardegna, si è messo a piovere. Sono salito in macchina e ho messo il nastro. E ho pensato: “Voglio una vita…”.

… Maleducata?

“Nel senso del non educata secondo i vostri parametri, avevo tutti gli Anni Settanta alle spalle, quando la maggioranza voleva fare la rivoluzione ma con il lavoro in banca. Io no, ho avuto la possibilità e ho detto di no alla banca. Figurarsi i miei…”.

… Spericolata?

“Nel senso di vivere pericolosamente, alle Nietzsche che diceva: “Dall’esistenza la fecondità più grande e il diletto più grande è vivere pericolosamente. Costruite le vostre città sulle pendici del Vesuvio””.

… Piena di guai?

“Una vita non garantita, non con il lavoro sicuro come si aveva allora. Lo dico per i giovani di adesso”.

… Di quelle che non dormi mai?

“Ero sempre sveglissimo, sapevo dove volevo e dove non volevo andare. Scrivevo canzoni che raccontavano ciò che vedevo. Non è che la realtà mi piacesse, ma la canto lo stesso”.

… Una vita come quella dei film?

“Nei film non ci sono mai parti monotone della giornata, solo quelle essenziali”.

… Una vita come Steve McQueen?

“Era il mito della mia generazione, nel film La grande fuga saltava i reticolati con la moto. Bello, dannato e spericolato. Steve McQueen sì, James Dean no. Con McQueen c’era solo il piacere, non le macerazioni di James Dean. Mi proposero di tradurre Vita spericolata in tedesco, e invece di McQueen ci misero Errol Flynn. Figurarsi, non diedi il permesso. Niente traduzione”
“Non ha mai pensato di utilizzare una forma artistica diversa dalle canzoni?

“Ho trovato questa, un’altra non c’è. Mi è sempre e soltanto interessata la musica: così, crei una bolla di emozione”.

Ma che cos’è una canzone?

“E’ una forma artistica straordinaria di consolazione. A uno che sta male puoi togliere il dolore? No! Allora la parola giusta può consolare, cambiare l’umore di una giornata. Se poi la parola è salvifica, la dici con il sottofondo della musica. Noi siamo quelli che portiamo un po’ di gioia: mentre si balla, non si muore”.

Morale che Vita Spericolata finì a Sanremo.

“Quando è venuta, ho pensato che era quella giusta: “Ora vado da Ravera e la canto”. Per me era tutto finito, avevo spinto molto l’acceleratore. E da lì in poi, con il successo, sono stato messo in croce. Ho vissuto i 22 giorni di galera come la crocifissione, sono stato due/tre anni senza scrivere”.

Ma quanto tempo ha lavorato, alla canzone?

«33 anni. Quelli che avevo quando l’ho scritta».