Sono trascorsi quasi tre mesi dalla scomparsa di Roberta Ragusa e proseguono le indagini dei Carabinieri.
I Carabinieri del Ris hanno isolato alcune tracce biologiche sull’auto di Antonio Fusi, che diede un passaggio alla stazione ferroviaria di Pontedera, il 13 gennaio. L’uomo vide poi la Ragusa salire a bordo di un’altra auto, una lancia Ypsilon. Le tracce biologiche, non si tratta di sangue, sono state isolate nell’abitacolo dell’auto di Antonio Fusi, indagato anch’egli, è stato anche trovato un coltello di taglia illegale. Antonio Fusi ha dichiarato nella trasmissione Chi l’ha visto che la donna a cui ha dato un passaggio, non è Roberta Ragusa, perché più bassa.
Si proverà a comparare le tracce biologiche isolate con quelle dei familiari di Roberta Ragusa scomparsa dalla frazione di Gello, in provincia di San Giuliano Terme, Pisa; per porre accanto all’ipotesi di omicidio volontario, anche quella di allontanamento volontario. Il marito della Ragusa, Antonio Logli aveva già dichiarato, che la sera della scomparsa si era addormentato e non aveva visto che la moglie si era allontanata.
Intanto i tabulati telefonici dei cellulari del marito della Ragusa, Antonio Logli, indagato e della sua amante, 28 enne ex baby sitter della famiglia, dimostrano, che nella notte tra il 13 ed il 14 gennaio non si sarebbero mossi da Gello, come avevano precedentemente dichiarato. Solo alcune telefonate tra i due amanti prima di mezzanotte, a quell’ora Logli aveva raccontato di aver già salutato la moglie e di essere andato a dormire.
L’ipotesi di allontanamento volontario era già stata raccontata ai Carabinieri, da una amica di Roberta Ragusa, che lo motivava con l’enorme dispiacere causato dalla scoperta che Antonio Logli avesse un’amante. Impossibile secondo altri amici, che Roberta Ragusa lasciasse i suoi due figli di 10 e di 15 anni, volontariamente. Si pone accanto alle due ipotesi anche l’ipotesi di suicidio.