Massimiliano Latorre, il fuciliere di Marina, trattenuto in India da due anni e mezzo insieme a Salvatore Girone, ha accusato un malore a New Delhi che ne ha reso necessario il ricovero nel dipartimento di neurologia di un ospedale di New Delhi, ove tuttora è trattenuto in osservazione».
Massimiliano Latorre sta meglio e ha ripreso conoscenza, «i sanitari si sono dichiarati soddisfatti di come ha reagito alle prime cure». È ricoverato nel reparto di neurologia di un ospedale a New Delhi ed è assistito dalla famiglia e dai funzionari dell’ambasciata italiana in Indià» lo riferisce Nicola Latorre, presidente della commissione Difesa del Senato, dopo aver parlato al telefono con Salvatore Girone, l’altro marò detenuto in India che ha seguito da vicino l’evolversi della situazione.
«I medici italiani che seguiranno Latorre stanno arrivando a New Delhi insieme al ministro Pinotti – continua – e la situazione sembra essere sotto controllo. Questa ingiusta detenzione in India, che loro sopportano con grande senso di responsabilità, è sempre più fonte di malessere. Auguriamo al nostro fuciliere di rimettersi al più presto e, consapevoli che questo non sia il momento delle polemiche, continueremo a percorrere ogni strada diplomatica già attivata dal Governo per riportarli in Italia».
Durissimo il commento su Facebook di Giulia Latorre, figlia di Massimiliano:
“Si è vero mio padre sta in ospedale xk nn sta bene ed ha avuto una mancanza. Ma voi Italia di **** fateli restare li un altro po’ ! Vi preoccupate di portare qui gli immigrati che bucano le ruote xk vogliono soldi e nn vi preoccupate dei vostri fratelli che combattono per voi, e alcuni perdono la vita. Complimenti Italia, ci state portando alla morte per tante cose!”. Lo ha scritto su Facebook Giulia Latorre, la figlia del marò ricoverato in ospedale in India. Poi il post è stato cancellato
Il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, si è recata immediatamente in India «per accertarsi di persona delle condizioni di salute di Latorre ed essere vicina ai nostri fucilieri di Marina e alle loro famiglie».