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gemelliIl giudice del Tribunale civile di Roma ha rigettato il ricorso presentato dai genitori biologici dei bambini nati nella vicenda dello scambio di embrioni all’ospedale Pertini di Roma.

Nel provvedimento di 16 pagine viene detto che il caso non è “suscettibile di ricorso alla corte costituzionale”. Il giudice ha quindi ribadito l’importanza della mamma che ha partorito e il ruolo del padre che li ha registrati all’anagrafe. Ha anche più volte ribadito la vicinanza all’altra coppia per il dolore e la drammaticità del caso.

I bambini contesi sono nati lo scorso 3 agosto in Abruzzo. Sono già stati registrati all’anagrafe, il che secondo la legge italiana li rende a tutti gli effetti figli della donna che li ha generati e dell’uomo che nel certificato di nascita è stato registrato come padre.

Il primario di ginecologia dell’ospedale S.Salvatore dell’Aquila, che ha fatto venire alla luce i due gemelli contesi dalle due coppie vittime dello scambio di embrioni all’ospedale Pertini di Roma racconta:”E’ andato tutto bene e non ci sono state complicanze. Abbiamo effettuato un parto cesareo d’urgenza domenica notte, la signora si è presentata in travaglio e abbiamo proceduto. Ma nessuno era a conoscenza della particolarità del caso o sapeva chi fosse la coppia. Solo dopo l’intervento, il padre è venuto da noi per ringraziarci e ci ha spiegato tutto. Sono felici e contenti per l’arrivo dei gemelli, la mamma era radiosa”.

camusso-congressoCgil in una nota pubblicata sulla home page del proprio sito afferma ‘La Riforma del lavoro’ – meglio conosciuta come Jobs act – è in contrasto con la disciplina europea.

Il sindacato ha spiegato così la scelta di ricorrere alla Commissione europea: “La legge 78, che elimina l’obbligo di indicare una causale nei contratti a termine, sposta la prevalenza della forma di lavoro dal contratto a tempo indeterminato al contratto a tempo determinato, in netto contrasto con la disciplina europea che, al contrario, sottolinea l’importanza della stabilità dell’occupazione come elemento portante della tutela dei lavoratori”.

La leader della Cgil Susanna Camusso ha, poi, attaccato il ministro del Welfare Giuliano Poletti, autore del Jobs act: “Chiediamo al Governo di porre riparo cancellando quelle tipologie contrattuali fonte di abusi nel nostro ordinamento e riportando i contratti a termine ad un uso funzionale con peculiari esigenze dell’impresa che ne giustificano l’utilizzo”.

“Quattro i punti principali su cui si basa il ricorso – spiegano dalla Cgil – la causalità per il ricorso ai contratti a termine rappresentava un argine contro un loro utilizzo improprio”. E ancora: “eliminarne la motivazione lascia spazio a usi impropri che penalizzano il soggetto debole, cioè il lavoratore”.

Secondo il sindacato, inoltre, “il combinato disposto di causalità, rinnovi e proroghe espone il lavoratore al rischio di non riuscire a firmare mai un contratto ‘stabile’ indicato come ‘contratto comune’ proprio dalla normative europee, con forti penalizzazioni soprattutto per i soggetti più ‘a rischio’, lavoratori over 50 e donne; si introduce un’assoluta discrezionalità rispetto ai licenziamenti”. Infine, non ci sarebbe alcuna prova statistica che “all’aumento della precarietà corrisponda un aumento dell’occupazione”.

Serie A – Brutte notizie per il Cagliari. Il Consiglio di Stato ha rigettato il ricorso del club sardo in merito alla sfida di Serie A tra Cagliari e Roma terminata 0-3 a tavolino per l’inagibilità dello stadio Is Arenas. Dopo aver fatto ricorso al Tar, ricorso tra l’altro respinto, il Cagliari non ha trovato riscontri positivi nemmeno dal Consiglio di Stato.

Serie A – ridotta la squalifica a Pinilla

Rimane dunque lo 0-3 a tavolino per la Roma, che così potrà continuare la sua marcia verso la conquista dell’Europa League. L’unica nota positiva per il Cagliari riguarda Pinilla. L’attaccante dovrà scontare due giornate di squalifica e non tre come deciso negli scorsi giorni.

Serie A – Cagliari – E’ arrivato il verdetto definitivo sulla vicenda Cagliari-Roma terminata 0-3 a tavolino per gli ospiti, per la situazione grottesca che si era venuta a creare con lo stadio Is Arenas di Quartu Sant’Elena. Nella giornata di oggi infatti, l’Alta Corte di Giustizia, organismo che opera presso il Coni, ha respinto il ricorso del Cagliari.

Serie A – Il Cagliari pagherà le spese processuali

La società sarda, aveva presentato ricorso contro la Federcalcio e contro la Roma, sperando nell’annullamento dello 0-3 a tavolino deciso dalla Corte di Giustizia Federale. Il fischio finale è così arrivato, e la Roma può tenersi i tre punti che le erano stati assegnati, continuando così a credere nell’Europa.

Europa League – Lazio – Il ricorso della Lazio, non accettato da parte dell’Uefa, ha fatto imbufalire il presidente biancoceleste Claudio Lotito, che si è scagliato contro i suoi tifosi per gli striscioni che hanno causato la squalifica per due giornata in Europa League. La Lazio infatti, giocherà a porte chiuse la prossima sfida contro lo Stoccarda, e l’eventuale gara dei quarti di finale.

Europa League – Lazio: immagine rovinata

Lotito non ci sta, e attacca duramente gli autori dello striscione antisemita: “Un gesto contro la società? Più che altro fanno danno a loro stessi, perché non potranno andare allo stadio e favoriranno gli avversari. I tifosi per bene dovrebbero emarginare queste persone che fanno solo danni. Ormai l’immagine l’abbiamo distrutta, disintegrata”.