E’ terminato il primo grado del processo Ruby 2, il tribunale di Milano ha oggi pronunciato sentenza di condanna a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti.
Silvio Berlusconi – Come sicuramente saprete, Silvio Berlusconi è stato condannato a 7 anni dai giudici di Milano nell’ambito del processo Ruby. Oltre a questo, il Cavaliere è stato interdetto a vita dagli uffici pubblici. Ci saranno ancora due gradi di giudizio, motivo per cui i legali di Berlusconi hanno già dichiarato che ricorreranno in Appello. La sentenza era comunque largamente attesa, e Berlusconi ha voluto attenderla nella sua villa Comalcione sul lago di Como, villa da 21 milioni di euro.
L’ex Premier non era ovviamente solo, ma in buona compagnia. Con lui infatti, era presente la fidanzata Francesca Pascale, colei che riesce a fargli battere il cuore da diverso tempo a questa parte, quasi un anno. Ed è proprio nei momenti difficili che la fidanzata di Berlusconi cerca di tenere su il morale al suo uomo, coccolandolo con baci e carezze. Le foto del settimanale ‘Oggi’ si riferiscono alle ore prima dell’arrivo della sentenza.
Processo Ruby – Poco dopo le 17:40 è arrivata la sentenza. I giudici di Milano hanno così condannato Silvio Berlusconi a 7 anni nell’ambito del processo Ruby. Il leader del PDL è stato giudicato colpevole dei reati a lui imputati, ovvero concussione per costrizione e prostituzione minorile. Oltre a questo, Berlusconi è stato interdetto a vita dai pubblici uffici. Ricordiamo che la Procura aveva chiesto 6 anni per il Cavaliere.
Interdizione legale per tutta la durata della condanna. Ci sono andati pesanti i giudici di Milano, che hanno disposto la trasmissione degli atti alla Procura affinché vengano prese in considerazione le false testimonianze rese da diversi testimoni. L’avvocato Ghedini non ci sta e attacca: “E’ una sentenza fuori dalla logica. I giudici sono andati addirittura al di là delle richieste fatte dai pm”.
Processo Ruby – In tarda mattinata è arrivata anche Nicole Minetti al tribunale di Milan in merito all’udienza per il processo sul caso Ruby, processo in cui la Minetti è imputata insieme ad Emilio Fede e Lele Mora. Prima di rispondere alle domande dei giudici, Nicole Minetti è stata fermata dai giornalisti, che le hanno chiesto come stia ora senza politica: “Sto una favola, sto davvero benissimo, la politica non mi manca affatto”, ha affermato l’ex consigliera regionale.
Si passa poi a parlare della relazione avuta con Silvio Berlusconi, relazione secondo molti intrapresa per motivi economici, ma la Minetti non ci sta e ribadisce: “Ci tengo a precisare che il mio è stato un sentimento d’amore vero per Silvio Berlusconi. Ciò detto, va da sé che iniziai a frequentare il presidente e le sue abitazioni. Partecipavo a cene, pranzi ed è capitato che mi fermassi sua ospite per più giorni presso le sue residenze”.
Processo Ruby – Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Fogno, preceduto da Antonio Sangermano, ha chiesto sette anni di carcere per Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, tutti e tre imputati nel processo per il caso Ruby. Alla richiesta della Procura di Milano va aggiunta anche la richiesta di interdizione perpetua dai pubblici uffici per i tre imputati, oltre che da qualunque altro incarico in scuole e/o servizi pubblici e privati.
Le accuse da parte dei PM sono di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, in quanto tutti erano a conoscenza che Ruby non fosse ancora maggiorenne. L’ipotesi infatti, è che alle festa nella residenza di Berlusconi partecipassero ragazze minorenni, proprio come Ruby. Il pm Pietro Forno inoltre, ha aggiunto che “le serate erano delle orge bacchicche e che si svolgevano in un ambiente orgiastico”.
E’ iniziato il processo Ruby bis, che vede imputati Nicole Minetti, Lele Mora ed Emilio Fede. I pm Pietro Forno e Antonio Sangermano afferma fermamente che gli imputati sapevano che Ruby era minorenne. Lo stesso pm afferma che Ruby, nei precedenti processi, ha sempre detto il falso e nell’ultima udienza ha nuovamente affermato di aver preso soldi da Berlusconi, ma senza sesso in cambio.
«Emilio Fede e Lele Mora, non diciamo compari, perché é un termine dispregiativo, ma definiamoli sodali che saggiavano la gradevolezza delle ragazze…”, questo dicono i pm, definendoli “compari”. Il loro compito , insieme alla Minetti, era quello di osservare le ragazze in modo tale da inserirle poi nelle serate ad Arcore e, quindi, presentarle a Berlusconi.
«Il bunga bunga non è il parto della torbida mente degli inquirenti, ma un contesto dell’ attività di prostituzione” ed aggiungono che senza dubbio ad Arcore gli eventi organizzati avevano una valenza prostitutiva.
Per quanto riguarda Nicole Minetti, affermano che «Nicole Minetti non ebbe solo un ruolo di “intermediazione”, ma partecipò alle feste di Arcore “compiendo anche atti sessuali retribuiti. Partecipava alle tre fasi delle cene (individuare, reclutare e remunerare le ragazze) , svolgendo un fondamentale ruolo nella corresponsione di corrispettivi economici alle partecipanti alle serate».
Infine i pm ci tengono a sottolineare che la loro non è una forma di persecuzione nei confronti di Berlusconi, ma un atto dovuto, in seguito alla segnalazione di un reato che vedeva una minorenne che ” girava per le strade di Milano con pacchi di denaro, che frequentava alberghi di lusso, che viveva con una prostituta e andava a casa di un uomo ricco e potente da cui diceva di ricevere denaro…”.
Durante l’udienza del processo Ruby a carico di Silvio Berlusconi la ragazza marocchina non si è presentata a testimoniare come parte offesa, senza documentare il motivo dell’assenza. “Ho cercato di mettermi in contatto con la ragazza, ma il suo cellulare è staccato e anche quello del suo ragazzo, lei mi ha mandato un sms per dire che è all’estero ma non ho la documentazione di questo viaggio e non so quando tornerà”, queste le dichiarazioni del legale di Ruby, l’avvocato Paola Boccardi.
Invece il procuratore aggiunto Ilda Boccassini ha dichiarato: “Questa è una strategia per dilatare i tempi, del processo per arrivare alla campagna elettorale”. Niccolò Ghedini, uno dei legali di Berlusconi, ha ribattuto: “Siamo ormai all’aggressione, ciò è diffamatorio» e ha anche aggiunto che «è invece la procura di Milano che ha aperto la campagna elettorale, perché vuole una sentenza di condanna per Berlusconi prima delle elezioni”. Il pm Boccassini ha chiesto ai giudici di non citare più Ruby per sentirla come testimone, ma i giudici dopo essersi riuniti in camera di consiglio hanno ritenuto che l’esame della teste non è superfluo né irrilevante e hanno deciso di riconvocare in aula la giovane donna il prossimo 17 dicembre, ordinando alla polizia giudiziaria di effettuare delle ricerche per rintracciarla.
Processo Ruby: per il processo nei confronti di Berlusconi sul caso Ruby, erano stati convocati a testimoniare George Clooney ed Elisabetta Canalis. I fans si erano appostati davanti al Tribunale di Milano per vedere l’arrivo del bel George. Nessuno dei due ex è arrivato a Milano, George Clooney a cui era stata inviata la convocazione, non ha dato risposta, la Canalis ha detto di avere problemi con la green card e di poter lasciare gli Usa.
Però è arrivata Barbara D’Urso che testimone in difesa di Silvio Berlusconi ha detto: Mai stata a cena ad Arcore, mai frequentato serate nella residenza di Berlusconi, sono stata solo a pranzo circa dieci anni fa. Il legale di Berlusconi, Niccolò Ghedini le aveva chiesto conferma delle parole di Karima el Mahroug, cioè Ruby che aveva fatto mettere a verbale che la D’Urso era presente ad una cena ad Arcore. La D’Urso smentisce dunque le parole di Ruby.
Nel processo Silvio Berlusconi è imputato per prostituzione minorile e concussione.