Home Tags Posts tagged with "pace"

pace

Barack Obama e Michelle ObamaIl presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha pronunciato ieri il suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione, lanciando un messaggio di forte fiducia e anche di ottimismo. Obama ha ribadito che gli States possono contare su un’economia forte e solida, che può portare lo Stato ad essere il più potente del mondo. Il presidente non ha risparmiato le critiche ai possibili successori repubblicani che sono in lizza alle elezioni, rei secondo le sue parole di pensare solamente ai bombardamenti a tappeto e di non impiegare la ragione per tessere buoni accordi internazionali votati alla pace.

Un duro smacco è arrivato anche alla politica americana, intesa nella sua essenza e natura, perché Obama ha condannato i toni di rancore e di diffidenza e l’enorme potere che gioca il denaro nell’elezione dei candidati alla Casa Bianca.

A detta degli esperti, si tratta di un discorso storico del presidente, l’ottavo ‘Stato dell’Unione’ pronunciato nel corso della sua carriera, nonché il discorso che si appresta a concludere il suo felice mandato e disegnare la sua reale eredità storica. Obama ha citato Lincoln e la forza che sapeva infondere nei cittadini, l’abilità di trarre profitto sociale dalle situazioni in cui tutti hanno paura e l’impegno degli Stati Uniti d’America nel risollevarsi dalle crisi per rinascere più forti e vincenti di prima.

Obama ha quindi tracciato il bilancio positivo della sua presidenza, riassumendola in quattro fondamentali punti. Al primo posto il presidente ha fatto eco al superamento della crisi economica, quindi alla riforma della sanità, al rinnovamento del settore energetico e alla libertà dei matrimoni gay. Si tratta di successi realizzati, che si legano alle grandi sfide che sono proprie del pensiero democratico che egli incarna, ovvero la crescita equa, l’impiego benefico delle tecnologie, la crescita internazionale dei paesi dal punto di vista politico e l’adozione di una politica interna che sia specchio di una grande nazione.

Nx233xl43-samsung-apple-121025172613_medium.jpg.pagespeed.ic.vVvk9MLkrDSamsung e Apple mettono fine a tutti i loro contenziosi al di fuori degli Stati Uniti nella ”guerra dei brevetti”. Lo ha annunciato il gigante sudcoreano dell’elettronica in un comunicato.

“L’accordo – dice la Samsung – non prevede nessuna autorizzazione riguardante le licenze” che permetterà a una compagnia di utilizzare i brevetti dell’altra “e le compagnie manterranno i procedimenti in corso davanti ai tribunali americani” ha aggiunto.

Apple ha depositato una prima denuncia contro il suo concorrente nel 2011 e da allora la guerra si e’ propagata a molti paesi, tra cui Francia, Corea del sud, Germania, Giappone, Italia, Olanda, Gran Bretagna e Australia. Negli Stati Uniti la Apple, che accusa la Samsung di utilizzare in maniera massiccia le proprie invenzioni nei suoi prodotti, ha gia’ ottenuto a piu’ riprese l’interdizione dei modelli di smartphone della Samsung davanti alla Commissione americana del commercio internazionale (USITC). La Samsung, a sua volta, accusa la Apple di non rispettare i propri diritti tecnologici e commerciali.

Nel maggio scorso una corte della California ha aggiudicato alla Apple un risarcimento di 119 milioni di dollari in una causa contro Samsung. La stessa corte, però, ha ordinato alla casa fondata da Steve Jobs di pagare al colosso sud coreano 158 milioni di dollari per aver violato un brevetto di Samsung, nella progettazione degli I Phone 4 e 5.

Nel 2012, invece, a Samsung fu ordinato di pagare più di 900 milioni di dollari. Un verdetto al quale la casa sud coreana ha fatto appello. Tutto cominciò nel 2011 quando Apple accusò Samsung di aver ispirato il Galaxy ai propri prodotti. Secondo alcuni analisti, l’accordo annunciato oggi potrebbe essere un primo passo per giungere ad un’intesa anche per le controversie in atto negli Stati Uniti.

betlemmePapa Franceso,  giunto  in elicottero a Betlemme, seconda tappa del suo viaggio in Terrasanta,  durante il Regina Coeli alla fine della Messa celebrata in piazza della Mangiatoia a Betlemme, Francesco a braccio invita il presidente israeliano Simon Peres e quello palestinese Abu Mazen a lavorare per la pace: “In questo luogo, dove è nato il Principe della pace, desidero rivolgere un invito a lei, signor presidente Mahmoud Abbas, e al signor presidente Shimon Peres, a elevare insieme con me un’intensa preghiera invocando da Dio il dono della pace. Offro la mia casa in Vaticano per ospitare questo incontro di preghiera. Costruire la pace è difficile, ma vivere senza pace è un tormento”.

Papa Bergoglio  prima della messa ha incontrato Abu Mazen definendo il presidente palestinese “Uomo di pace e artefice di pace”. Il Santo Padre si è poi fermato davanti al muro alto otto metri che divide Israele dalla Palestina, ha sfiorato il muro con la mano, restando a lungo in silenzio come in preghiera, e vi ha appoggiato per un attimo la testa prima di tracciare con la destra il segno della croce. 

Padre  Federico Lombardi direttore della sala stampa della Santa Sede,  ha confermato: Il presidente palestinese Abu Mazen e quello israeliano Shimon Peres “saranno in Vaticano in tempi molto rapidi”, ha detto il direttore della sala stampa, spiegando che per raccogliere l’invito del Papa l’incontro si deve svolgere prima della fine del mandato di Peres, che decorre a luglio. Quindi l’incontro potrebbe avvenire il mese prossimo. Anche gli uffici dei due presidenti hanno confermato che incontreranno il Pontefice in Vaticano.
Papa Francesco in un appello alle parti: “È  giunto il momento” di avere “il coraggio della pace, che poggia sul riconoscimento da parte di tutti del diritto di due Stati ad esistere e a godere di pace e sicurezza entro confini internazionalmente riconosciuti” ha detto. 

  Papa Francesco: pace in Media Oriente e tra le due Coree. Sono state oltre 250mila persone a gremire la piazza di San Pietro per la messa pasquale celebrata dal nuovo Pontefice, papa Francesco. Al termine della stessa, il numero uno della Chiesa Cattolica si è affacciato dalla loggia della basilica per pronunciare il messaggio Urbi et Orbi in cui il Pontefice ha invocato la pace per il mondo intero. Il messaggio di papa Francesco era in particolare rivolto a Palestina e Israele, alla Siria, all’Africa e alle due Coree, quella del Nord e quella del Sud.

Il Pontefice ha anche espresso la propria ferma opposizione alle minacce alla vita e alla famiglia, ai danni all’ambiente e ha inoltre lanciato un appello contro la tratta di persone.