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moocSono passati tre anni dalla nascita dei cosiddetti MOOC, ovvero delle piattaforme on line che permettono di accedere a corsi universitari stranieri a distanza di eccellente qualità, tenuti anche dalle università più prestigiose del mondo come Yale, Harvard e Stanford.

I più famosi MOOC sono Coursera, EdX e Udacity, tutte piattaforme che offrono agli studenti un’istruzione di altissimo livello, sdoganata dal fatto di essere iscritti in toto all’università e utilissima per chi vuole arricchire il curriculum o farsi una cultura su un particolare argomento. Si tratta di corsi completi, che vengono sostenuti anche nell’arco di molti mesi e che si completano con esami on line. I MOOC offrono, quindi, un’educazione democratica, che ha riscosso un grande successo in tutto il mondo ma che ora sta per ‘traballare’ in quanto manca un piano di business che la sostenga.

Come tutte le start up, anche i MOOC hanno iniziato la loro attività senza disporre di un piano di business stabilito a lungo termine. I MOOC hanno finora proposto dei servizi gratuiti che potrebbero diventare a pagamento oppure proporsi alternativi per sostenere i costi dell’azienda. Non si tratta di costi variabili intensi, in quanto questa voce non è saliente nel bilancio, ma di costi fissi che ci sono e non vanno ignorati. La strada da percorrere potrebbe, quindi, essere diversa, quindi richiedere un apporto economico come ha già fatto con successo il portale di tutorial di informatica Lynda.com, oppure scegliere di mantenere il servizio gratuito per i studenti di tutto il mondo e richiedere solamente un apporto economico per il rilascio di certificati ‘verified‘ come ha già fatto Coursera.

visite mediche onlineMolte, moltissime delle visite mediche che oggi si tengono face-to-face, faccia a faccia con il medico, presto potrebbero essere esclusivamente online. Si risparmierebbe tempo e denaro, sia per il paziente sia per il medico. A spiegarci questo epocale cambiamento è Daniel Martich della University of Pittsburgh Medical Center: “Questo numero (100 milioni di visite online all’anno, ndr) può sembrare alto, ma non lo è se si pensa che solo negli Stati Uniti in un anno si fanno 600 milioni di visite, e metà potrebbe essere fatta via web”.

La rivoluzione è apprezzata dagli stessi pazienti, soprattutto dai più giovani che si trovano più a loro agio con la tecnologia: il 55% degli statunitensi preferirebbe mandare una foto di un problema alla pelle piuttosto che recarsi di persona da un dermatologo, magari dopo lunghe attese, invece il 43% delle persone con pacemaker o defibrillatori desidera avere dei check in da remoto, online. Quando si tratta in effetti di controlli di routine o di problemi che potrebbero essere risolti con una semplice videochat, perché intasare il sistema sanitario e rallentare tutta la filiera?

Bruno Gridelli, direttore dell’Ismett di Palermo, in merito ha detto che “c’è una vera esplosione della tecnologia in campo medico. Ma per approfittarne deve essere “distruttiva”, e modificare il modo in cui lavoriamo”. La tecnologia ormai fa sempre più parte della vita dei medici, anche di quelli di famiglia: esami consultabili online, prenotazioni, ricetta dematerializzata, e presto anche esami online. Anche i social media potrebbero presto essere importanti per i medici e i pazienti: ”Il 90% delle persone crede alle informazioni condivise sui social – racconta Martich – e il 60% dei medici pensa che questi strumenti migliorino le cure”. In effetti va anche considerato il ruolo che i siti web, più o meno specializzati, stanno assumendo in questi ultimi anni: chi, vittima di una qualsiasi patologia, non si è andato prima ad informare sul web?

Natura1Prossimamente, si potrà acquistare e vendere arte sul web grazie all’unione tra le due società, il famoso sito di aste on line, eBay, si allea con l’icona del lusso Sotheby’s .

Nel 2013 le offerte su Internet hanno rappresentato il 17% di tutti gli oggetti venduti da Sotheby’s, in aumento del 36% rispetto al 2012. Il mercato globale dell’arte ha un giro d’affari di 65 miliardi di dollari, mentre le aste online entro il 2020 potrebbero raggiungere 13 miliardi di dollari secondo le stime della multinazionale con sede a New York.

“La crescita del mercato dell’arte, le nuove tecnologie e la nostra forza condivisa fa sì che questo sia il momento giusto per questa nuova ed eccitante opportunità”, ha detto il direttore operativo di Sotheby’s, Bruno Vinciguerra. Per Ebay si tratta di un altro passo avanti.”Ci siamo uniti a eBay per rendere le nostre vendite più accessibili al più ampio numero di persone al mondo”, ha concluso.

Alcune delle categorie proposte sulla nuova piattaforma riguardano: arti decorative, design, vini, oggetti di lusso accanto a vendite tematiche a durata limitata e alle aste live in sala.

Dal prossimo autunno, le aste di Sotheby’s saranno trasmesse su una nuova sezione del sito eBay che conta 145 milioni di clienti nel mondo, di cui 36 milioni hanno acquistato oggetti da collezione l’anno scorso. E, questo, potrebbe spingere in avanti le vendite di Sotheby’s.

Intanto mercoledì il colosso delle vendite online pubblicherà i conti del secondo trimestre: gli analisti si attendono una crescita del 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

iPad – C’è una buona notizia per tutti coloro che si servono dell’iPad per lavorare. Apple infatti, ha lanciato una interessante iniziativa che riguarda proprio questo. Per essere precisi, esperti del settore terranno un corso in due parti per lavorare con l’iPad. Si tratta di un vero e proprio seminario, che si può seguire online iscrivendosi QUI.

iPad – corso online gratis in due parti

La prima parte del seminario si terrà il 7 maggio alle 16, mentre la seconda parte il 9 maggio alla stessa ora. Per seguire il seminario è necessaria l’iscrizione alla sezione “seminari” sul sito Apple. Il corso è gratis ed è a disposizione di chiunque abbia voglia di seguirlo e di fare domande agli esperti del settore Business.

Rotoli-Mar-Morto-consultabili-onlineUn’iniziativa alquanto rivoluzionaria ed innovativa permetterà di consultare il contenuto dei Rotoli del Mar Morto online. A quanto pare infatti l’autorità israeliana per l’archeologia e Google hanno deciso di collaborare per offrire la possibilità agli utenti di poter studiare i Rotoli del Morto ovunque sia disponibile una connessione ad Internet. Così dopo 65 anni dalla loro accidentale scoperta, avvenuta casualmente ad opera di un pastore beduino che stava cercando una capra sperduta, i Rotoli del Mar Morto, i cui esemplari originali sono custoditi nel Museo Israel di Gerusalemme, possono essere un patrimonio consultabile da tutti attraverso il pc.

 

I curiosi potranno quindi collegarsi al nuovo sito web www.deadseascrolls.org.il sul quale si potranno visionare 5 mila immagini di elevata qualità che mostrano i frammenti dei Rotoli del Mar Morto, che risalgono a duemila anni fa e sono giunti ai nostri giorni in maniera ottimale, visto che si sono conservati quasi integri grazie al clima di siccità che caratterizza quella regione. Accanto ai frammenti si trovano anche mille immagini inedite, mai pubblicate finora ed anche degli archivi relativi al periodo storico in cui i testi furono scritti.