Schettino, ex comandante della Costa Concordia naufragata il 13 gennaio a largo dell’isola del Giglio rischia 20 anni di carcere.
A dirlo è il procuratore capo di Grosseto, Francesco Verusio, che informa della chiusura delle indagini a carico dell’ex comandante napoletano, sottolineando come varie e complesse sono le ipotesi di reato a lui ascritte.
Il procuratore ha dichiarato “Sono molto soddisfatto del lavoro svolto, l’intera procura è stata impegnata in questa vicenda“. “Ad ogni modo, la scatola nera ha ampiamente dimostrato che l’errore del timoniere, avvenuto pochi secondi prima dell’impatto con gli scogli, è del tutto ininfluente”, ha concluso il procuratore.
Otto sono le persone indagate e 50000 pagine di atti sono al vaglio degli inquirenti. Oltre a Schettino e al primo ufficiale Ciro Ambrosio, ad essere indagati erano il comandante in seconda della nave Roberto Bosio, gli ufficiali in plancia Silvia Coronica, Salvatore Ursino, Andrea Bongiovanni, Manfred Ursprunger, vicepresidente esecutivo della compagnia nonchè responsabile fleet operation, Roberto Ferrarini, capo dell’unità di crisi, e Paolo Parodi, fleet superintendent della nave. A chiusura delle indagini si sono chiarite le posizioni, di Ursino, Bongiovanni e Bosio.
Il procuratore Venusio ha dichiaro di riuscire a provvedere al rinvio a giudizio per fine gennaio e all’udienza preliminare nel giro di qualche mese mentre Schettino ex comandante della Costa Concordia rischia 20 anni di carcere.