Ciro Esposito è morto. La notizia che non avremmo mai voluto dare purtroppo arriva invece alle prime ore di questa mattina, alle 6.21 dal reparto di Rianimazione del Policlinico Gemelli, dove il tifoso era ricoverato da 50 giorni.
Le sue condizioni martedì si erano aggravate lasciando poche speranze di sopravvivenza. Ciro Esposito è morto “per insufficienza multiorganica non rispondente alle terapie mediche e di supporto alle funzioni vitali”, dichiara Massimo Antonelli, direttore del Centro rianimazione del Gemelli, il quale ha espresso, a nome del reparto “profondo cordoglio e vicinanza ai genitori di Ciro in questo momento di dolore per la perdita del proprio figlio”.
Ieri nello sconforto lo zio di Ciro aveva chiesto “giustizia legale” per quanto avvenuto durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, a Roma:” Speriamo ormai solo in un miracolo, le responsabilità sono molte, vogliamo la rimozione del questore di Roma oltre la condanna di quel fascista di Daniele De Santis, perché c’è stato un problema di ordine pubblico innegabile. E vogliamo che non sia più violenza in nome di Ciro, mai più. Vogliamo giustizia, non vogliamo che il nome di mio nipote sia usato per altre violenze. Ma il questore e il prefetto di Roma devono dimettersi”.
Il legale della famiglia ha chiesto il lutto nazionale: “All’alba il cuore di Ciro si è fermato, chiediamo per il lutto nazionale per il nostro ragazzo” ha affermato l’avvocato che è anche presidente della municipalità di Napoli di cui fa parte il quartiere di Scampia, zona di Napoli dove Ciro viveva con la famiglia.
Lo stesso avvocato ha chiesto che l’ultimo saluto al giovane gli sia dato nell’auditorium del quartiere, con tutti i napoletani. “Per noi adesso è il momento del dolore, ma il nostro obiettivo è riportare Ciro al più presto a casa e stiamo lavorando per poter accelerare i tempi e ripartire per Napoli” ha commentato invece lo zio del tifoso napoletano.
“Speriamo che almeno su questo ci sia un po’ di pietas umana e ci venga evitato un lungo strazio anche per tornare a casa” ha proseguito l’uomo riferito al fatto che ci vorrà un’autorizzazione della magistratura perché c’è un’inchiesta in corso e potrebbe essere richiesta un’autopsia.
“Non si faccia violenza nel nome di Ciro”. E’ l’appello lanciato da Enzo, lo zio di Ciro Esposito. “Invitiamo a mantenere la calma non vogliamo altra violenza, ma solo rispetto per Ciro”.