Si è conclusa la Maratona di Roma, con ben 12.737 concorrenti che hanno tagliato il traguardo. Al primo posto si è classificato il keniota Luka Kanda, che è stato proclamato il vincitore di questa diciottesima edizione.

Anche il primo posto femminile è keniota, la vincitrice è Kimutai, che con un finale spettacolare ha tagliato il traguardo.

Intanto la città s è paralizzata, tante le linee dei bus deviata e anche i pedoni hanno dovuto scegliere percorsi alternativi per arrivare a piazza Venezia o all’Aventino.

Ma aldilà dei problemi di traffico è stata comunque una giornata di festa per lo sport, in un capitale che ha ospitato atleti da tutto il Mondo , ma anche centinai e centinai di persone  che hanno voluto partecipare a questa diciottesima edizione della Maratona di Roma, in una splendida domenica di sole.

Centomila le persona in corsa per le strade della città, intere famiglie con bambini, giovani anziano, comitive di amici, un partner variegato e festoso che ha corso fino a quando ha resistito.

Purtroppo, c’è da registrare una nota negativa in questa giornata di festa, ha perso la vita un volontario di sessantanove anni forse per un infarto durante la manifestazione.

Compie cinquant’anni, ma è sempre una bambina terribile Mafalda, il celebre personaggio dei fumetti nato dalla fantasia del fumettista argentino Joaquín Lavado, in arte Quito. Il personaggio di Mafalda, appare per la prima volta per pubblicizzare una marca di elettrodomestici, il cui nome iniziava con la “M”, da qui il nome dato alla famosa bambina di Quito.

La ricordiamo come la terribile ma intelligente bambina argentina, cha aveva a cuore i problemi dell’umanità e della pace nel Mondo, amante dei Beatles e nemica di Fidel Castro, nonostante quest’antipatia apertamente dichiarata, a Cuba fu mandato in onda un cartone animato che vedeva proprio Mafalda come protagonista.

Buon compleanno Mafalda e cento di questi giorni!

Palazzo Vecchio-Firenze: l’opera di Leonardo Da Vinci, la battaglia di Anghiari, sarebbe nascosta dietro un dipinto di Giorgio Vasari, nel Salone del Cinquecento.

Sono stati infatti prelevati, con una microtelecamera di 4mm, dei frammenti di pigmenti, che sono risultati compatibili con i colori utilizzati da Leonardo, ne La Gioconda che si trova al museo Le Louvre a Parigi.

La scoperta è stata fatta da un gruppo di ricercatori dell’Università di San Diego, che ha evidenziato la presenza di un’intercapedine, situata tra l’affresco del Vasari, la battaglia di  Marciano, e la parete posteriore della parete est del salone del Cinquecento.

Il nero della vele marroni de La Gioconda e del San Giovanni Battista sarebbe stato ritrovato dietro l’affresco del Vasari. Il pigmento nero sarebbe composto da manganese e da ferro, come creato proprio da Leonardo ed utilizzato poi ne La battaglia di Anghiari, del 1503.