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Lunedì 10 Giugno, Napoli : Cristina Alongi, 44 anni, un marito e una figlia di 8,  è stata vittima di un tragico incidente.

Ore 11.30, la donna a bordo di una fiat panda gialla è rimasta schiacciata da un grosso pino, caduto sulla sua vettura mentre transitava in via Aniello Falcone, nel quartiere Vomero a Napoli. L’albero, sradicatosi da un giardinetto intitolato a Nino Taranto, aveva delle grandi radici che non trovavano abbastanza spazio nel terreno per restare salde. Il colpo è stato violentissimo e la donna sarebbe morta quasi subito. I vigili del fuoco, accorsi sul posto insieme alla polizia municipale, sono riusciti ad estrarre il corpo dalle lamiere dopo qualche ora di lavoro, tuttavia non è stata disposta l’autopsia date le evidenti cause della morte.


Il marito e il fratello di Cristina Alongi, sopraggiunti sul luogo della tragedia visibilmente sconvolti, temevano che con la donna ci fosse anche la figlia. Per loro sono state ore di angoscia e disperazione.

A seguito dell’ incidente, il pm Giovanni Corona, coordinatore delle indagini, ha posto sotto sequestro le radici e parte del tronco del pino, mentre la polizia municipale ha provveduto alla chiusura di via Aniello Falcone per consentire ai vigili del fuoco di liberare la strada.

Molto forti le proteste dei residenti, molte le accuse contro il sindaco e contro l’amministrazione per disinteressarsi della città, a detta loro, trascurata e abbandonata alla delinquenza.

Lo stupro di ieri avvenuto a Napoli, che ha tanto indignato l’opinione pubblica, le parti sociali e politiche … non è mai avvenuto, è stata tutta una bugia.

A venirne a capo è stata proprio la polizia che indagando su una confessione che presentava dei lati oscuri, è giunta poi alla verità, venuta fuori dalla confessione estrema della ragazza, che ha giustificato il racconto affermando di voler distrarre la famiglia dalla sua prossima laurea (la tesi era da discutere questo venerdì), in quanto nella realtà le mancavano oltre 10 esami dalla discussione della tesi.

I fatti che ha fatto insospettire la polizia sono diversi. Il primo è la storia della sigaretta spenta sulla mano, bruciatura che poi si è rivelata essere causata da un ferro da stiro. Secondo gli agenti pensare che lo stupratore si sia acceso tranquillamente una sigaretta con la vittima ancora presente è abbastanza assurdo. Il secondo è l’aggressione avvenuta in pieno giorno, in una zona molto frequentata, e in un androne di un palazzone popolare abitatissimo, non sembra plausibile, inoltre le telecamere di sorveglianza della zona hanno ripreso la ragazza che, all’ora dell’aggressione passeggiava tranquillamente verso Piazza del Gesù accompagnata ad un ragazzo. Il terzo indizio, quello fuorviante, è la visita medica avvenuta al pronto soccorso del Loreto Mare, in cui in effetti è stata riscontrata una profonda escoriazione nella parti intime, le quali, ha confessato la giovane, provocate da un rapporto recente molto “animato” e consenziente. Ultimo elemento è il sollievo espresso dalla 23enne ai poliziotti in ospedale, del possibile slittamento della laurea di venerdì, apparso inopportuno in quel frangente.

Ciò che è apparso agli agenti è comunque il ritratto di una ragazza molto fragile, proveniente da una famiglia di professionisti – il padre è ingegnere – la quale non ha avuto il semplice coraggio di confidare alla sua famiglia i suoi problemi nello studio, preferendo imbastrire una storia triste e pericolosa.

Ed ora a gran voce tutti la esortano a “chiedere scusa a Napoli!”.

 

Altra storia di violenza sulle donne che viene da Napoli. Una ragazza di 23 anni è stata violentata da un uomo tra i vicoli di Napoli, nei pressi dell’Università.

Dal racconto della ragazza, l’uomo, verso le 6 del pomeriggio, l’ha aggredita alle spalle con un coltello, trascinandola in un androne tra i vicoli che portano sulla centralissima via Mezzocannone. Sempre coltello alla mano, l’ha violentata brutalmente, lasciandola poi sul posto, dileguandosi successivamente. La ragazza barcollante ha cercato di raggiungere Piazza del Gesù, dove è stata notata e soccorsa da una volante della polizia, che l’ha immediatamente portata al Loreto Mare. Qui è stata riscontrata la violenza, oltre ad una bruciatura di sigaretta sulla mano. La ragazza, nonostante fosse molto sotto choc, ha saputo raccontare con minuzia di particolari l’accaduto, affermando che l’uomo “puzzava moltissimo di alcool” e descrivendone in linea generale i caratteri.

Da qui è scattata una vera e propria caccia all’uomo. Il violentatore è stato poi ritrovato tranquillamente seduto in un bar di Piazza del Gesù, lasciandosi arrestare senza opporre resistenza. Su di lui, accertato essere un clochard di circa 40 anni, pesa la pesantissima accusa di violenza sessuale aggravata e porto d’arma bianca.

Ciò che colpisce, e che rammarica, è come nessuno in strada o all’interno del palazzo abbia visto la scena o sentito le grida d’aiuto della ragazza.

De Magistris – Due anni fa venne eletto sindaco di Napoli e il primo giugno festeggiò la sua elezione. Oggi torna a parlare di questi due anni al servizio della città di Napoli come primo cittadino. Stiamo ovviamente parlando di Luigi de Magistris che, nonostante le critiche e le avversità, è riuscito ad andare avanti e a svolgere il suo lavoro, anche con pochi soldi: “La forza e l’energia sono le stesse. Sono stati anni difficili ma sono abituato a superare gli ostacoli”.

De Magistris – daremo le risposte ai cittadini

De Magistris poi, si sofferma sul futuro e sui prossimi anni che si spera, siano meglio dei due precedenti, soprattutto per Napoli per i partenopei: “Abbiamo cambiato la città, ma ci sono ancora molte problematiche da affrontare. Appena avremo un po’ di risorse lavoreremo per dare le risposte”.

Napoli – Dopo settimane di indiscrezioni è finalmente arrivato l’annuncio ufficiale da parte del Napoli. Il presidente De Laurentiis, attraverso l’account twitter, ha ufficializzato l’arrivo di Rafa Benitez come nuovo allenatore del Napoli. Il patron del Napoli ha inoltre postato una foto con Benitez mentre i due si stringono la mano per il nuovo accordo.

Napoli-Benitez – De Laurentiis entusiasta

Insieme alla foto, De Laurentiis ha così annunciato l’ingaggio di Benitez: “Rafa Benitez è il nuovo allenatore del Napoli. Un uomo di grande esperienza internazionale. Un leader”. Dopo l’esperienza con l’Inter e con il Chelsea, Benitez torna in Italia sulla panchina del Napoli per prendere in mano l’eredità lasciata da Walter Mazzarri.

Ecco come un gioco si può trasformare in tragedia. Un ragazzino di 13 anni, si è lanciato da un muretto, rimanendo gravemente ferito.

Il fatto è accaduto nel comune di Volla, nel napoletano, precisamente nel centro commerciale “Le Ginestre”, sito in via Michelangelo. Il ragazzo, originario di Ponticelli, che compirà 14 anni a novembre, si trovava nella zona adibita allo scarico della merci del centro commerciale, quando pare che, per uno stupido gioco, si sia lanciato da un muretto di cinta di 10 metri di altezza. Immediati sono stati i soccorsi.

Il ragazzo si trova ora ricoverato all’ospedale Loreto Mare di Napoli, in prognosi riservata, con gravi traumi all’addome e alla testa. Risulta ancora in pericolo di vita.

I carabinieri stanno indagando, alla ricerca di eventuali responsabilità di terzi.

Perde lavoro e tenta suicidio

 La crisi colpisce ancora. Un uomo, dopo aver perso la casa ed il lavoro, ha tentato il suicidio.

È accaduto ieri sera molto tardi, ma la notizia è stata resa nota solo stamattina.

Un uomo, di 41 anni, residente a Portici, in provincia di Napoli, si è gettato sui binari della stazione di Piazza San Pasquale.

Solo il repentino intervento della polizia municipale del comune, ha evitato la tragedia. Difatti i vigili urbani e due carabinieri presenti sul luogo hanno all’improvviso sentito urlare, e ai loro occhi si è presentata la scena dell’uomo che si gettava sui binari. Accorsi subito, hanno tirato via l’uomo con difficoltà. Il macchinista del treno, che intanto stava sopraggiungendo, accortosi dell’accaduto, ha dovuto effettuare una brusca frenata.

Una volta in salvo, l’uomo ha raccontato agli agenti di aver perso la casa ed il lavoro quasi in contemporanea, e che, proprio per questo, i rapporti con sua moglie si era fortemente rovinati. Da qui la decisione di togliersi la vita, dopo aver scritto una lettera a sua madre in cui le chiedeva perdono e le dava il suo addio.

È giallo sulla morte di una donna finita in mare stamattina da un pontile di Monte di Procida, in provincia di Napoli.

Stamattina, intorno alle 9:30, a Torregaveta, nel comune di Monte di Procida, il corpo della donna, di cui non si conoscono ancora le generalità, ma che si sa abbia tra i 40 ed i 45 anni e che sia di origine di Aversa, cittadina del casertano, è stato recuperato da alcuni sub presenti sul luogo, dopo che era stato lanciato l’allarme del ritrovamento. Nonostante l’intervento repentino, la donna una volta portata a riva è risultata già morta, inutili sono stati i tentativi di rianimarla da parte del 118 chiamato sul posto.

Pare che la donna, secondo alcuni testimoni che a quell’ora era sul pontile, giunta nella località flegrea, dopo aver parcheggiato la sua Fiat Mito nell’area a pagamento, si sia incamminata lungo il pontile, per poi tuffarsi in mare.

Al vaglio dei carabinieri di Pozzuoli e di Monte di Procida, si presentano due scenari. Uno è la caduta accidentale, dovuta al forte vento ed al mare molto agitato. L’altro, che si sta incrementando in queste ore, è la pista del suicidio, soprattutto dopo il racconto di alcuni testimoni che hanno visto la donna tuffarsi in mare.