Si è risolto tragicamente il sequestro di una quarantina di ostaggi stranieri da parte di un commando jihadista nel Sahara algerino. Secondo Al Jazira, 34 ostaggi e 15 rapitori sarebbero morti in uno scontro a fuoco scoppiato dopo che i terroristi erano usciti dall’impianto per l’estrazione di gas al confine con la Libia. La conferma è stata data anche dall’agenzia stampa mauritana Ani che ha citato fonti jihadiste che confermano il numero dei morti: 34 ostaggi e 15 rapitori. Gli ostaggi occidentali, si era parlato di 41 persone ma ancora non c’è certezza, sono stati sequestrati ieri nel sito petrolifero da parte di un commando qaedista. Quattro di loro sarebbero stati liberati.
I sequestratori avevano denunciato che elicotteri dell’esercito algerino hanno cominciato a bombardare il sito petrolifero, ferendo due giapponesi – secondo quanto riferito dall’agenzia mauritana Ani citando una fonte di “coloro che firmano con il sangue”, il gruppo terroristico che ha rivendicato il sequestro. I miliziani e gli ostaggi sarebbero stati uccisi mentre, a bordo di un bus, cercavano di forzare l’assedio delle forze algerine. L’automezzo, che era abitualmente usato da una delle compagnie del sito per il trasporto del personale, sarebbe stato colpito dagli sparati esplosi dagli elicotteri algerini. I militanti islamici che controllano il sito petrolifero sarebbero ben armati ed avrebbero inoltre obbligato alcuni rapiti a indossare delle “cinture esplosive”, lo ha reso noto la tv France 24, la quale rivela che ha raccolta una testimonianza per telefono proprio da un ostaggio di nazionalità francese.