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mare nostrum

Passano i giorni e la preoccupazione si fa sempre più forte. In Libia ed in Siria la situazione non è delle migliori, con l’Isis che sta rendendo sempre più pressante la loro presenza e minaccia verso di noi. Misure drastiche però non sono ancora state prese dato che stiamo volgendo ad una soluzione più politica e democratica.

Ma fin quanto la democrazia può spingersi in avanti? Nel mentre che stiamo aspettando qualche soluzione da parte della NATO, le forze speciali inglesi stanno già combattendo in entrambi i luoghi e con patti chiari: in caso di cattura, spararsi sul posto.

E per disperazione, intere barche vengono caricate e scaricate più volte durante la settimana con un aumento di più del 65% degli arrivi rispetto alle volte scorse: almeno 200.000 persone sono state messe in sbarco verso l’Europa. Tra di questi anche Egiziani che vedendo la fine che hanno fatto i loro compari hanno il terrore di fare la stessa fine, e si dirigono in luoghi da loro reputati più sicuri.

E’ proprio questo l’effetto che fanno tali messaggi: creare paura. La situazione ha raggiunto perciò la massima allerta e di recente Alfano ha concordato quanto si può fare con il capo della polizia Pansa e tutti i responsabili dell’immigrazione per un maggior numero di controlli e per evitare così che armi e miliziani s’infiltrino nel nostro territorio.

E’ dunque il momento di guardare ai problemi più gravi, tant’è che la così chiamata manovra “Mare Nostrum” è stata eliminata in favore di una maggiore attenzione al problema Libia e al potenziale pericolo per l’Italia. Il messaggio risulta chiaro: compiere un atto eclatante, dimostrativo, nei nostri confronti: ma siamo veramente pronti ad affrontare quest’atto? Al momento gli sbarchi sono così tanti che è probabile che in alternativa si procederà al sequestro di vari stabili per accomodare gli immigrati. Perché è anche un bene garantire che il rischio di trafficanti d’uomini non avvicinino questa gente che, disperata, è pronta a tutto.

immigrati mare nostrumIl ministro degli Interni Angelino Alfano ha annunciato che a breve terminerà l’operazione Mare Nostrum, e che partirà invece Triton.

«Mare Nostrum non convivrà con Triton, ma sarà chiusa. D’accordo con il premier, ad un prossimo Consiglio dei ministri sarà deliberata la conclusione dell’operazione», ha dichiarato Alfano in un’informativa alla Camera. Mare Nostrum fra due giorni compirà un anno, ed è stato apprezzato da tutta la Comunità internazionale, ma è nata come un provvedimento in una situazione d’emergenza, dopo la strage di Lampedusa. Ed è al momento inadeguata per fronteggiare tutto il flusso migratorio che si riversa sulle nostre coste.

Perciò Mare Nostrum sarà sostituito da Triton. Il Governo, sottolinea Alfano, ha spesso richiesto che l’Unione Europea sostenesse l’Italia nell’aiuto ai migranti, e alcuni risultati si sono in effetti ottenuti: «Abbiamo infatti ottenuto che sia l’Ue a presidiare le nostre frontiere, anche se questo non spoglia l’Italia dai suoi obblighi. L’1 novembre partirà l’operazione Triton, targata Frontex e 18 Stati hanno dato disponibilità a partecipare. Si tratta di un fatto senza precedenti: forniranno assetti, personale, esperti». Triton costerà meno di Mare Nostrum, circa un terzo, e il suo obiettivo è quello, principalmente, di contrastare l’immigrazione irregolare. Le navi saranno impiegate fino a 30 miglia dalle coste nostrane.

Il bilancio di Mare Nostrum è comunque positivo: ben 100.000 migranti soccorsi in mare e messi in salvo, di cui 9mila minori non accompagnati da adulti o dai genitori, più di 500 scafisti arrestati e tre navi madri sequestrate. Non si è riusciti ad evitare morti e stragi, purtroppo. A Triton, inoltre, parteciperanno altri 19 Paesi oltre all’Italia, come ha confermato il ministro Alfano. Con un budget di circa 2,9 milioni di euro al mese, Triton sarà ancora più efficace nell’effettuare un controllo delle coste prospicienti all’Italia e nel salvare tante vite che, nella speranza di una nuova vita, cercano ogni giorno di approdare nel Vecchio Continente.

 

immigrazioneTutti ricorderemo a lungo la strage di un anno fa, 3 ottobre 2013, che costò la vita a 368 immigrati a causa di un naufragio. Nonostante le diverse operazioni e gli strumenti messi in atto da parte del Governo italiano, purtroppo, gli sbarchi di cllandestini non diminuiscono e i naufragi sono all’ordine del giorno. A Lampedusa intanto Federica Mogherini parla di come si può lavorare per fronteggiareil fenomeno migratorio.

Il ministro è infatti uno dei partecipanti del dibattito "Lampedusa, Europa – Come evitare nuove stragi in mare", organizzato proprio oggi in ricordo del naufragio al largo dell’Isola dei Conigli. Negliultimi giorni altri duemila migranti sono stati portati in salvo dalle navi della Marina militare grazie all’operazione Mare Nostrum.

La commemorazione ha visto anche la presenza del presidente del parlamento europeo Martin Schulz, e del nostro presidente della Camera Laura Boldrini, i quali hanno deposto una corona di fiori sul mare.L’anniversario, oltre che occasione per ricordare le vittime, è diventato come sempre motivo di dibattito tra coloro che vorrebbero ripristinare i respingimenti e coloro che invece approvano l’operazione Mare Nostrum. Operazione che non sembra altamente efficace, dato che proprio ieri abbiamo dovuto registrare una nuova tragedia sulle coste libiche: 130 migranti sono morti nel rovesciamento di due imbarcazioni.Il ministro Mogherini auspica che l'Unchr possa lavorare in Libia per aiutare le popolazioni disagiate, mentre il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha affermato che è necessario chiudere Mare Nostrum e dare il via libera ad un'azione europea condivisa, perché "l'operazione Mare Nostrum ha salvato oltre 90.000 vite umane, ma l'Italia non poteva e non potrebbe farsi carico da sola di reggere la frontiera del mediterraneo".

Una delle critiche che più spesso si rivolgono all’Europa, infatti, è proprio il disinteresse verso una frontiera, quella del continente, di cui noi siamo il primo avamposto. Intanto, Lampedusa piange i suoi morti, tra il rammarico e la disperazione dei superstiti tornati sull’isola per l’anniversario.

DSCF31361-300x224La nave San Giusto, ammiraglia dell’operazione Mare Nostrum, è arrivata al molo San Cataldo di Taranto con 1722 migranti a bordo.
di cui 19 prossime madri che hanno affrontato il mare con un figlio in grembo, 255 donne, 256 minorenni, 1192 uomini.

Tutti questi disperati arrivano dalla Siria piegata da tre anni di guerra civile, dalla Palestina, dal Pakistan, dal Sudan, dalla Tunisia, dal Marocco, dalla Libia, dal Bangladesh e dalla Nigeria. Come sempre sul posto è stato allestito un presidio medico per fare fronte alle necessità nei migranti.

L’emergenza non è finita. Le navi dalla Libia continuano a partire. 1677 persone sono state recuperate in mare, 900 sono sulla nave Euro che domattina entrerà nel porto di Crotone. A Trapani arriverà invece Sirio con 791 persone salvate da un solo barcone che ha sfidato il mare forza 3.

Ma l’Europa quando si deciderà a prendere in mano la situazione? . Mare Nostrum, aveva spiegato il Ministro Alfano, era infatti nata come un’operazione di emergenza e “a tempo determinato”.

Il commissario Cecilia Malmstrom aveva dichiarato: “Mare Nostrum è destinata a essere sostituita con l’operazione Frontex Plus”.
Ribadendo la propria gratitudine per ”il fantastico lavoro svolto” dall’Italia. Il commissario Ue ha spiegato che Frontex Plus dovrebbe entrare in funzione da novembre, ma che ”non sarà una copia di Mare Nostrum” e che ”non sarà la soluzione finale” al problema migratorio nel Mediterraneo.

Ha poi rinnovato l’appello a tutti i Paesi membri dell’Ue affinché diano il proprio contributo alle gestione dei flussi migratori. “È importante arrivare a una responsabilità condivisa dei rifugiati, oggi ci sono sei Paesi che accolgono il 75% dei rifugiati mentre altri fanno troppo poco”.

20140606_migrantiAngelino Alfano, nel corso di una conferenza stampa manda un ultimatum all’Europa:” Il prossimo 18 ottobre l’ operazione compirà un anno e non ci potrà essere un secondo anniversario, dall’avvio dell’operazione Mare Nostrum, lo scorso 18 ottobre, sono state salvate oltre 70mila persone e non sappiamo quanti di loro sarebbero morti senza la nostra missione.

Siamo orgogliosi di aver salvato vite”. La linea, ha aggiunto, “è accogliere chi fugge da guerre e persecuzioni e far rispettare le leggi in Italia. Queste due cose vanno di pari passo”. Alfano ha poi ribadito che “la responsabilità della frontiera del Mediterraneo deve essere europea, i migranti non vogliono venire in Italia ma in Europa e quindi Frontex deve subentrare a Mare nostrum”.

Intanto sulle nostre coste continuano ininterotti gli sbarchi, nella notte a Pozzallo un barcone di 25 metri che ha superato il dispositivo dell’operazione «Mare Nostrum» ed è stato intercettato a poche miglia dal porto da una motovedetta della capitaneria. Tra i profughi vi sono 66 donne e 31 minori.

Ci sarebbero anche due morti, la notizia è emersa nel corso della conferenza stampa del ministro dell’Interno. Gli altri migranti sono stati assistiti e accompagnati nei centri di accoglienza in attesa di essere trasferiti.

Al porto di Napoli è appena arrivata al Molo 42 una nave della Marina Militare con a bordo 1004 profughi. Sul posto c’è un’unità di crisi e tutte le forze dell’ordine e sanitarie coinvolte. I migranti, provenienti da diversi paesi, saranno identificati e successivamente smistati in diversi centri di accoglienza.