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egitto-guerra-civile-370x275La Piattaforma Taksim  aveva invitato a manifestare pacificamente muniti di fiori e libri in Piazza Taksim, e in altre città del paese per ricordare  gli otto morti e oltre 8mila feriti, della feroce repressione di un anno fa.

Il centro di Ankara e di Istanbul dopo ore di scontri decine di feriti e centinaia di arresti, porta i segni della battaglia: il pugno di ferro del premier turco Recep Tayyip Erdogan ha trasformato il primo anniversario della grande rivolta di Gezi Park in una giornata di violenza. 

 Il premier Erdogan ha annunciato: “se manifestate sarete arrestati. Non potete occupare Taksim, come avete fatto l’anno scorso, dovete rispettare la legge. Se ci andate, è stato l’ avvertimento, alle nostre forze sicurezza sono state date istruzioni chiare e farà di tutto che è necessario”.

Così piazza Taksim è stata circondata  con camion dotati di idranti e 25.000 agenti pronti a intervenire. Ma incuranti del il divieto di Erdogan, migliaia di persone a Istanbul, Ankara, Antalya, Adana e in altre città sono scese in piazza. Le forze anti-sommossa sono intervenute con brutalità usando lacrimogeni, cannoni ad acqua e pallottole di gomma per impedire che i manifestanti si avvicinassero alla piazza. Secondo alcune fonti i feriti sarebbero più di cento.

Anche i giornalisti sono stati presidi mira dalla polizia, ad Ankara un fotoreporter italiano, Piero Castellano, e’ stato colpito da un candelotto  lacrimogeno esploso dalla polizia turca che è intervenuta con la forza nel pomeriggio ad Ankara contro una manifestazione organizzata nel primo anniversario della rivolta di Gezi Park. Il giornalista italiano è già stato dimesso dall’ospedale e sta bene.

Al direttore del quotidiano Evrensel, Erdal Imrek, invece un agente ha spruzzato gas urticante direttamente in faccia. Il corrispondente della Cnn Ivan Watson è stato arrestato in diretta da un gruppo di poliziotti in borghese, liberato dopo mezzora ha detto di essere stato picchiato.

Tensione ieri a Rimini in occasione della Giornata della legalità. Mille e cinquecento studenti hanno contestato il Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri per gli scontri avvenuti nei giorni scorsi tra la polizia e i manifestanti di varie città italiane. Non c’è modo di placare gli animi e una giovane di un collettivo riesce a salire sul palco e a far sentire la sua voce di protesta. Accusa il Ministro di aver ordinato premeditatamente le cariche contro i manifestanti e definisce vergognoso che proprio a lei sia concesso di parlare in una giornata di legalità. “Ma voi lo sapete cos’è il fascismo? Che cos’è lo squadrismo?”: il ministro Cancellieri prova con estrema difficoltà a ribattere alla accuse tra fischi e urla dei manifestanti. Ha poi espresso il suo disappunto affermando: “Speravo in un confronto piu’ democratico . Sarebbe stato bello un dibattito, domande e risposte ma questo non c’è stato”. Ribadisce il suo impegno volto a scoprire l’identità del poliziotto accanitosi sul giovane di Belluno, la cui foto del volto grondante di sangue ha fatto il giro del web e delle principali testate giornalistiche. Intanto il capo della polizia Manganelli ha di chiarato di voler arrivare “alla completa identificazione dei poliziotti che si sono resi responsabili di abusi. Perché quei poliziotti saranno puniti. E lo dico non solo perché questa è l’indicazione del ministro, ma perché condivido gli argomenti che il ministro ha usato. Il rispetto democratico che meritiamo passa attraverso la nostra forza nell‘isolare e sanzionare chi sbaglia“.