Mettere un tetto al Colosseo, il Ministro Franceschini ci sta. O meglio, il Ministro commenta la proposta con un post su Twitter, definendo “Idea bella e coraggiosa”. Tale proposta viene dal professore archeologo Manacorda, il quale lancia una approfondita analisi sulla situazione del Colosseo oggi, dalle pagine della rivista Archeo. Ridare nuovo senso ad uno dei più grandi anfiteatri del mondo e forse il più famoso di tutti, questa è l’idea del professore e che non è sfuggita all’attenzione del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.
Il Colosseo attualmente è in fase di restauro, un lavoro di 25milioni di euro finanziato dal gruppo Tod’s-Della Valle, quindi la proposta di adeguamento dell’anfiteatro, secondo quanto si auspica l’archeologo Manacorda, non sembrerebbe neanche così avvenieristica o impossibile da realizzare. In pratica, si ragiona sulla possibilità di rendere di nuovo l’anfiteatro un luogo aperto per eventi a cui il pubblico possa accedere, come era nell’Ottocento. Questo sarebbe possibile ricoprendo con un tetto, una pavimentazione, quelli che sono i sotterranei del Colosseo, ad oggi scoperti e riportati alla luce.
Questo non significherebbe impedire l’accesso ai sotterranei, spiega l’archeologo, semmai restituirli al fatto che siano zone erette per stare appunto sotto terra, e quindi anche protette, come invece non risultano ora. Dalle parole del professor Manacorda:«Ma per definizione un sotterraneo è qualcosa che sta “sotto terra” ; è nato, è stato creato per stare sotto terra: è questa la sua condizione esistenziale. Perché i sotterranei del Colosseo stanno a pancia all’aria sotto il sole e non sono tornati là dove dovevano stare? O meglio: perché non è tornata su di loro quella coltre necessaria e antica dell’arena, appunto, che oltre a dar loro la dovuta protezione, gli avrebbe dato anche quel che adesso gli manca, cioè un senso?».
Una proposta che vuole quindi restituire un senso ad uno dei patrimoni assoluti dell’Umanità, farlo ritornare ad uno splendore vivo e non soltanto museale.
