Durante la partita Pescara-Livorno, sabato 14 aprile muore sul campo di calcio allo stadio Adriatico, Piermario Morosini, per un difetto genetico del cuore, ma si poteva tentare la rianimazione con il defibrillatore. Questo dice la perizia depositata in Procura dal medico legale Cristian D’Ovidio. Si conferma quindi l’idea che la morte del “Moro” sia stata causata da un difetto genetico con aritmie ventricolari. Però utilizzando il defibrillatore avrebbe potuto rappresentare un tentativo per aiutare il calciatore.
Cristina Basso, perito della famiglia Morosini ha affermato che il defibrillatore avrebbe potuto dare una possibilità a Morosini, ed il medico sociale del Livorno, Manlio Porcellini, al contrario dice che sarebbe stato inutile, perché era già morto.
Si tratta dunque di una malattia genetica rara, una cardiomiopatia genetica che ha stroncato la vita al centrocampista ventisettenne del Livorno.