Esce in Italia per la prima volta, l’autobiografia di Linda Susan Boreman, in arte Lovelace, Gola profonda, una storia vera; morta dieci anni fa.
La protagonista del film del 1972, girato da un ex parrucchiere Gerard Damiano, è raccontata nel libro insieme a Chuck Traynor, l’uomo che la iniziò alla prostituzione, un uomo sadico e psicopatico. Il libro tocca un tema difficile, e violento, tra stupri e farmaci, che come per il film stravolse il costume sessuale. Il film incassò 600 milioni, ma non ne fu permessa la proiezione in 23 Stati.
Nel 1980 quando uscì l’autobiografia negli Stati Uniti,con titolo di Ordeal, Linda Susan Boreman, che aveva 31 anni, ha affermato di aver scritto il libro per suo figlio. Qui in Italia arriva oggi edito da Castelvecchi.
Nella vita reale Linda Boreman fu schiavizzata dai suoi uomini, dai produttori e da tutti gli uomini con cui fu costretta ad avere rapporti anche fuori dal set. Per superare le orge e le sevizie, si imbottisce di farmaci e droghe. Costretta ad impiantarsi delle protesi al silicone nel seno, che le porteranno poi il cancro che la uccise.
Dal libro sono stati tratti due film, Lovelace di Rob Epstein con Amanda Seyfriend e Inferno di Mattew Wilder con Malin Alkerman.
Linda Boreman si costrinse ad imbottirsi di droghe per non sentire il dolore, muore nel 2002 a 53 anni in un incidente d’auto.