Ma Ding ricercatrice e direttore dell’Istituto per la Sicurezza di Internet all’università per la Pubblica Sicurezza di Pechino, ritiene visto che lo smartphone della Apple ha la funzione ‘luoghi frequenti’, e può essere attivata o disattivata dagli utenti, potrebbe essere utilizzata per raccogliere “dati estremamente sensibili”.
E così è partita, dagli schermi della tv di Stato Cctv, l’ultima crociata cinese contro un colosso americano. Gli iPhone, che hanno la capacità di monitorare e di localizzare gli utenti, sono una minaccia alla sicurezza nazionale.
Nel servizio messo in onda dalla tv cinese, alcuni ricercatori spiegano quindi come tutti coloro che sono in grado di accedere a questi dati possono anche venire in possesso di informazioni molto riservate, come quelle relative alla situazione economica della Cina. O anche veri e propri segreti di Stato.
Nel servizio televisivo non poteva mancare il riferimento al Datagate e alle rivelazioni di Edward Snowden, secondo cui la Nsa americana spia anche la leadership cinese. Con le banche dati di tutte le principali aziende tecnologiche Usa ,si cita anche Microsoft e il suo sistema operativo Windows 8, che vengono definite “una miniera d’oro di informazioni”.
Del resto hanno iPhone molti funzionari del governo di Pechino e molti top manager delle più grandi aziende cinesi. Persino la first lady Peng Liyuan, moglie del presidente Xi Jinping, è stata fotografata mesi fa mentre usava un iPhone.