Il matrimonio tra Marcelo “el loco” Bielsa e la Lazio non si farà. Nonostante l’esito appaia ormai scontato, c’è da scommettere che lo scontro tra il tecnico argentino e il club biancocelesti continuerà a riempire le pagine dei giornali sportivi. Proviamo a ricostruire i fatti:
La Lazio aveva individuato nell’allenatore-filosofo la figura giusta er ridare entusiasmo all’ambiente laziale e ridare un profilo maggiormente internazionale al club del Presidente Lotito. La trattativa sin dall’inizio si è rivelata faticosa, per superare i dubbi sull’offerta della Lazio Bielsa ha avanzato precise richieste e garanzie sul progetto tecnico. È proprio la mancata soddisfazione di queste garanzie ad aver motivato la clamorosa decisione del tecnico ex Marsiglia.
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La comunicazione del dietrofront è arrivato attraverso un comunicato diffuso dallo stesso Bielsa, in cui el Loco ha spiegato le ragioni del suo gesto:
“In relazione al comunicato che ha pubblicato la SS LAZIO SPA oggi, considero necessario far conoscere la mia posizione. Penso che la forma più chiara per dirlo, sia attraverso il documento che ho inviato ai dirigenti di questo club e nel quale spiego le ragioni che hanno portato alla mia decisione da me comunicata. In questo documento sono riassunti tutti gli eventi che si sono succeduti”.
Questo il testo del comunicato:
SS Lazio Spa, Presidente Claudio Lotito, Segretario Generale Armando Calveri e Direttore Sportivo Igli Tare:
Rosario, 7 luglio 2016“Mi rivolgo a voi per comunicarvi che ho deciso di rinunciare all’incarico di direttore tecnico di questo club. La decisione riguarda anche i miei collaboratori Pablo Quiroga, Diego Reyes, Gabriel Macaya, e Rodolfo Diego Flores.
Abbiamo preso con i miei collaboratori, questa decisione perché dopo quattro settimane di lavoro congiunto con voi non abbiamo ottenuto nessuno dei sette acquisti espressamente richiesti e previsti nel piano di lavoro espressamente approvato dal presidente Lotito. Tenendo in conto che inoltre era stato deciso di cedere 18 giocatori della passata stagione, l’arrivo dei rinforzi era necessario, in accordo con i piani programmati. Era stata approvata, come condizione necessaria e indispensabile per l’attuazione del programma di lavoro, l’acquisto di almeno quattro giocatori prima del 5 luglio, con l’obiettivo di permettere loro di partecipare al ritiro precampionato. In questa data, non si era concretizzato alcun acquisto.
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Nonostante questo, il club ha reso pubblico il contratto che ci legava, sapendo che non era valido senza i rinforzi previsti. La situazione, al momento, è la stessa e le prospettive incerte. Considerando, che mancano solo tre giorni al ritiro di Auronzo, non era più possibile procrastinare questa decisione. Come già vi avevo detto, per il mio stile di lavoro era fondamentale avere i giocatori in tempo e in forma per poterli allenare. È importante chiarire che non ho in mano alcuna offerta di lavoro. A breve vi invierò il documento legale che certifica la rinuncia. Solo se necessario chiarirò la mia posizione dinanzi ai media”.
Inevitabile la reazione stizzita della società biancoceleste. Indiscrezioni parlano di un Lotito furibondo e intenzionato a denunciare il tecnico argentino; una circostanza più che verosimile, tenuto in conto del personaggio.
È appena terminata una conferenza stampa fiume (durata oltre un’ora), in cui la Lazio ha risposto alle accuse mosse da Bielsa. Erano presenti l’avvocato del club Gianmichele Gentile, il direttore sportivo Igli Tare, il segretario generale Armando Calveri e Claudio Lotito, che ha scelto,però, di non rispondere alle domande dei giornalisti presenti, provocato le proteste e l’uscita di molti cronisti dalla sala stampa di Formello.
Dura la presa di posizione della società che per bocca dell’avvocato Gentile ha spiegato: “Non c’è una parola nel contratto, una, che riguarda la campagna acquisti. Si è voluto creare un pretesto per sganciarsi da questo contratto. Evidentemente è successo qualcosa tra il 1° e il 7 luglio che gli avrà fatto cambiare idea. Il contratto è stato depositato perché Bielsa doveva avere il permesso di lavoro per poter entrare in Italia. La situazione è molto grave: il contratto è sottoposto alla legge italiana e alla giurisdizione italiana: possiamo ricorrere alla tutela arbitrale prevista dalle norme federali o direttamente ai giudici del lavoro. Abbiamo un’importante domanda risarcitoria, per un contratto risolto per inadempimento del contraente”.
La lunga conferenza è stata chiusa proprio dal Presidente Lotito che si è limitato a spiegare le prossime mosse della società e a difendere a scelta di riaffiorare la squadra alla guida tecnica di Simone Inzaghi (che dopo aver appreso che la società avrebbe puntato su di un nuovo allenatore si era accordato con la Salernitana, club di proprietà dello stesso Lotito).
“I programmi della Lazio non saranno abbandonati: il mercato vedrà la conclusione degli obiettivi che ci eravamo previsti. Abbiamo interesse a rinforzare la squadra, con o senza Bielsa, mi auguro che accada il più presto possibile. Gli investimenti sono gli stessi, la scelta di Inzaghi è legata a voler riportare la lazialità: ha fatto un percorso e speriamo di portarlo a risultati importanti. Non è un ripiego, è venuta meno l’attuazione di un contratto non per nostra volontà. Con la scelta di Bielsa era stato fatto un atto d’amore verso la tifoseria: volevamo far sognare i tifosi”.
Il sogno dei tifosi, però, si è spezzato prima ancora d’iniziare e adesso in molti temono che si possa trasformare nell’incubo di un’altra stagione vissuta nell’anonimato, relegati in una posizione di classifica non consona alla storia recente del club capitolino.