Continuano gli scontri tra sindacati e Renzi sul Jobs Act. Ieri era stato il premier Matteo Renzi ad attaccare i sindacati, dicendo che loro «Si inventano scioperi, io creo lavoro», e invece oggi tocca a Maurizio Landini rispondere pan per focaccia. «Se vuole cambiare davvero questo Paese nel modo giusto lo deve fare con noi e non contro di noi», afferma infatti il segretario generale della Fiom intervistato durante il corteo organizzato a Napoli per le 8 ore di sciopero dei metalmeccanici contro il Jobs act.
In seguito Landini, in un’intervista con Sky, aggiunge: «Soprattutto il premier non ha il consenso di chi lavora, dei giovani che stanno cercando lavoro, delle persone oneste in questo Paese. Lui non ce l’ha. E allora deve decidere da che parte stare». Come nei giorni scorsi, il Segretario generale Fiom sottolinea che tutto questo consenso verso il Premier e il Governo non è poi così grande come vogliono far credere. Ma poi arriva la precisazione: «Mai pensato – come mi viene attribuito da alcuni mezzi di informazione – che Renzi non ha il consenso degli onesti, ho detto – e ribadisco – che il premier non ha il consenso della maggioranza delle persone che lavorano o che il lavoro lo cercano e che sono nella parte onesta del Paese che paga le tasse». Ernesto Carbone intanto, del Pd, ha chiesto a Landini di chiedere scusa a 12 milioni di italiani.
La frase era forse un po’ infelice, ma è chiaro che Landini non ha mai voluto dire che non ci sono persone oneste che credono nel Pd. La polemica ormai è partita ed è difficile fermarla, ma il premier Matteo Renzi dice basta alle polemiche: «Si salva il lavoro tenendo aperte le fabbriche e le aziende, non alimentando polemiche o giocando a chi urla più forte» ha replicato infatti Renzi durante la firma di un accordo sulla siderurgia che «salva 410 posti di lavoro». Anche Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria, ha replicato a Landini: «Io personalmente mi ritengo una persona molto onesta, non onesta di più».