Tutti ricorderemo a lungo la strage di un anno fa, 3 ottobre 2013, che costò la vita a 368 immigrati a causa di un naufragio. Nonostante le diverse operazioni e gli strumenti messi in atto da parte del Governo italiano, purtroppo, gli sbarchi di cllandestini non diminuiscono e i naufragi sono all’ordine del giorno. A Lampedusa intanto Federica Mogherini parla di come si può lavorare per fronteggiareil fenomeno migratorio.
Il ministro è infatti uno dei partecipanti del dibattito "Lampedusa, Europa – Come evitare nuove stragi in mare", organizzato proprio oggi in ricordo del naufragio al largo dell’Isola dei Conigli. Negliultimi giorni altri duemila migranti sono stati portati in salvo dalle navi della Marina militare grazie all’operazione Mare Nostrum.
La commemorazione ha visto anche la presenza del presidente del parlamento europeo Martin Schulz, e del nostro presidente della Camera Laura Boldrini, i quali hanno deposto una corona di fiori sul mare.L’anniversario, oltre che occasione per ricordare le vittime, è diventato come sempre motivo di dibattito tra coloro che vorrebbero ripristinare i respingimenti e coloro che invece approvano l’operazione Mare Nostrum. Operazione che non sembra altamente efficace, dato che proprio ieri abbiamo dovuto registrare una nuova tragedia sulle coste libiche: 130 migranti sono morti nel rovesciamento di due imbarcazioni.Il ministro Mogherini auspica che l'Unchr possa lavorare in Libia per aiutare le popolazioni disagiate, mentre il ministro dell'Interno Angelino Alfano ha affermato che è necessario chiudere Mare Nostrum e dare il via libera ad un'azione europea condivisa, perché "l'operazione Mare Nostrum ha salvato oltre 90.000 vite umane, ma l'Italia non poteva e non potrebbe farsi carico da sola di reggere la frontiera del mediterraneo".
Una delle critiche che più spesso si rivolgono all’Europa, infatti, è proprio il disinteresse verso una frontiera, quella del continente, di cui noi siamo il primo avamposto. Intanto, Lampedusa piange i suoi morti, tra il rammarico e la disperazione dei superstiti tornati sull’isola per l’anniversario.