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indagato

img_119158254921302Roberto Mancini e Marco Mezzaroma sono accusati di aver partecipato al dissesto finanziario della “Img Costruzioni”, una società immobiliare fallita il 24 gennaio del 2013.
Come riportato sul Corriere della Sera, Per una bancarotta fraudolenta di un milione e novecento mila euro rischia di finire a processo Roberto Mancini.

Roberto Mancini e Marco Mezzaroma, ex marito della parlamentare di Forza Italia Mara Carfagna, sarebbero rimasti invischiati nelle alchimie finanziarie orchestrate da Stefano Gagliardi, avvocato noto per essere stato arrestato nel 2011 per un fatto analogo, la bancarotta fraudolenta della “Innovia Tec”.

In quel caso gli venne contestato di aver sottratto al Fisco 100 milioni di euro. Il pm Stefano Fava ha chiuso l’inchiesta anche nei confronti di Umberto Lorenzini, 78 anni, usato da Gagliardi come testa di legno per nascondere le sue alchimie.
La vicenda è complessa, come tutte le vicende finanziarie dove il denaro viaggia attraverso società fittizie destinate a essere delle scatole vuote con lo scopo di far circolare investimenti attraverso fatturazioni di operazioni inesistenti.

Il coinvolgimento di Mancini e Mezzaroma nel fallimento della «Img Costruzioni» è indiretto, come emerge dalla indagini del pm Fava. Non hanno nessuna quota della società fallita. Entrambi sono, però, soci della «Mastro», azienda specializzata nel campo delle costruzioni. Il cuore delle accuse rivolte all’ex fantasista della Sampdoria e all’immobiliarista si concentra nel triennio 2006-2009.

La prima tranche di denaro sparisce dai bilanci della «Img» nel 2006: si tratta di 997 mila che gli indagati avrebbero distratto attraverso un giro di fatturazioni nate da operazioni fittizie. Nei due anni successivi, la «Mastro» versa circa 838mila euro alla Img Costruzioni.

Tali somme sarebbero rimaste poche ore nelle casse disastrate dalla società. L’allora amministratore unico si sarebbe occupato subito di far tornare i soldi nelle tasche di chi li aveva versati.
Come? Lorenzini avrebbe monetizzato per se 253mila euro con assegni circolari. Altri 299mila euro sarebbero stati prelevati sempre con lo stesso sistema e questa tecnica avrebbe permesso la spartizione del «bottino»: l’anziano avrebbe intascato 35mila euro mentre Gagliardi e Mezzaroma – secondo l’accusa – si sarebbero divisi 24 mila euro in parti uguali.

I rimanenti 240mila euro sarebbero stati girati ad altri soggetti estranei alla «Img» ma riconducibili – sempre secondo la Procura – allo stesso Mezzaroma, a Gagliardi e Mancini. Identico metodo sarebbe stato utilizzato per far sparire altri 187 mila euro

roberta-ragusaRoberta Ragusa: la donna, scomparsa a Gello nel gennaio del 2012 a 45 anni, che sembra si sia volatilizzata, rimane un mistero.
Agli inquirenti continuano ad arrivare lettere anonime, segnalazioni, sensitivi, tra le ultime c’è quella arrivata all’indirizzo del settimanale «Giallo», Cairo Editore, è firmata solo Tony. E indica una nuova pista per ritrovare le spoglie di Roberta Ragusa.

Secondo questo fantomatico Tony, le spoglie di Roberta Ragusa potrebbero essere state abbandonate nell’ex deposito militare di Titignano, all’interno delle cisterne che un tempo contenevano le scorte di carburante. Anche questo posto,è stato passato al setaccio dai carabinieri di Pisa, così come hanno fatto per il cimitero di Orzignano in particolare la botola dell’ossario, sempre su segnalazioni.
Una ricerca che purtroppo non ha dato nessun risultato così come le tante battute a tappeto svolte dalla protezione civile,volontari, cercatori di funghi.
A tutt’oggi il marito Antonio Logli è unico indagato. L’accusa per l’elettricista è di omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Roberta è scomparsa dal gennaio 2012 senza dare alcuna notizia ai due figli Daniele e Alessia. E’ possibile che una madre non cerchi i propri figli? Il Procuratore non è di questo avviso.
“La vita di Roberta è sospesa tra ricerche e indagini, tra silenzi e dichiarazioni – ha affermato Elisa Pozza Tasca, presidente dell’associazione Penelope, che in tutta Italia si occupa di persone scomparse – chi dimentica, cancella e noi non dimentichiamo”.

Nessuno può dimenticare quella giovane mamma sparita in una fredda notte da Gello di San Giuliano, alle porte di Pisa: con sè non ha portato nulla, né un cappotto, né la borsa con soldi e documenti, né un cellulare, né, tantomeno, i suoi beni più preziosi, due ragazzi che adorava, Daniele, oggi sedicenne, liceale al classico, e Alessia, undici anni compiuti senza la mamma. L’ultimo a vederla in quella gelida notte è il marito Antonio Logli, 49 anni, elettricista che continua impassibile la sua storia d’amore con Sara Calzolaio, una relazione che dura da ben dieci anni.

Brutta avventura per Enrico Brignano. A new York, impegnato nelle prove di un suo spettacolo oltreoceano, ha saputo di essere stato iscritto nel registro degli indagati per frode fiscale.

L’attore insieme ad altre 20 persone è accusato di essersi servito di società inesistenti per produrre una falsa documentazione fiscale.

In realtà tutto ciò appare più come una sorta di trappola, in cui sono caduti i commercialisti dell’attore romano, indotti in errore dai titolari di queste finte società, che osteggiavano una reale attività imprenditoriale. Le due società sono la  Business Solution srl, con sede a Roma in via Copenaghen, e la Evergreen srl, di via Gregoriana 38, ques’ultima sarebbe quella utilizzata da Brignano.

Dati i nuovi risvolti della situazione Brignano da accusato passerà a parte lesa. Difatti il suo legale Antonio Civitelli, ha già depositato una denuncia cautelativa.

Ma per Brignano i problemi non finiscono qui. Anche gli affari di cuore non vanno benissimo. Difatti pare che la sua storia con Flora Canto sia arrivata al capolinea. Pare infatti che sia stato lo stesso Brignano ad allontanarsi, con l’evidente rammarico dell’ex tronista.

Roma – La Procura di Roma ha aperto un fascicolo in cui è stato iscritto, nel registro degli indagati, lo sceicco Adnan Adel Arel Al Qaddumi. Come sicuramente ricorderete, lo sceicco aveva avviato contatti con la dirigenza giallorossa per entrare a far parte delle quote della società. La trattativa però, si è conclusa ieri con un nulla di fatto.

Roma – società al centro di speculazioni?

Lo sceicco è indagato per il presunto reato di aggiotaggio, un atto dovuto spiega la Procura, che servirà per verificare se la società Roma sia stata al centro di azioni che cercavano e puntavano a speculazioni sul titolo azionario che rappresenta la società giallorossa in borsa.