Giovanna Ferrero su Il Fatto Quotidiano, ha pubblicato un pezzo nel quale veniva raccontata la modalità di selezione di aspiranti giornalisti da parte della società di Valerio Staffelli.
La polemica era dovuta sopratutto sulla poca chiarezza degli annunci in merito al compenso economico e alla tipologia di collaborazione, dato che dopo una lunga serie di colloqui e di prove, agli aspiranti candidati veniva proposto uno stage da 570 euro lordi con compensi extra per ogni candid realizzata.
Come riportiamo nell’intera ricostruzione della vicenda, Staffelli aveva risposto con una lettera al Fatto nella quale evidenziava come la sua società offrisse in realtà un’occasione di formazione a giovani aspiranti, per di più offrendo un compenso.
Inoltre Staffelli, contestando al Fatto di aver pubblicato una notizia non verificata, insinuava che la giornalista potesse essersi infiltrata ai suoi “casting”, concordando la cosa con la redazione del giornale diretto da Antonio Padellaro. Qui pubblichiamo la contro risposta integrale di Giovanna Ferrero, ugualmente pubblicata sulle colonne del Fatto:
“Gentile Staffelli, l’annuncio a cui ho risposto non era su un sito legato all’università (a meno che Monza Today e Indeed non siano improvvisamente diventati portali rivolti agli universitari) e indicava che si cercavano giovani redattori.
Fin da subito mi è stato detto che il compenso e la tipologia di contratto mi sarebbero stati comunicati dopo aver esaminato il mio profilo e valutato le mie prove.
Non mi sono “infilata” in nessun casting (per Lei i colloqui di lavoro per giornalisti o aspiranti tali sono casting?). Ho risposto all’annuncio e ho indicato il mio percorso formativo e professionale. poi, su vostra richiesta, ho inviato il curriculum da cui risultavano, in modo dettagliato, tutte le esperienze fatte.
Dopodiché sono stata contattata per un colloquio. Se cercavate uno stagista, perché mi avete selezionata e sottoposta a tutte le prove? Ricordo anche che, in più occasioni, Le ho ripetuto che avevo già scritto e firmato vari articoli e pubblicato un libro e che, inoltre, avevo competenza di riprese e montaggio video.
Tutti elementi utili per capire che non ero proprio una novellina, se per caso il curriculum fosse stato letto con la dovuta attenzione. In conclusione, i curricula vanno letti attentamente e i candidati vanno informati fin dall’inizio in modo che possano decidere con consapevolezza.
Nel vostro caso, invece, solo alla fine si scopre che viene offerto esclusivamente uno stage. La chiarezza e la correttezza, che sono il marchio di fabbrica dei vostri servizi, non hanno caratterizzato per nulla le vostre modalità di selezione.