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Il bomber argentino del Cgc Viareggio Emanuel Garcia Solar

Il Cgc Viareggio è la seconda finalista della Serie A-1 di hockey su pista: la squadra bianconera ha sconfitto l’Alimac Forte dei Marmi per 9-3 in gara tre delle semifinali e raggiunge in finale il Recalac Valdagno, capace di eliminare in due sole partite l’Amatori Sporting Lodi vincitore della stagione regolare.

Si è giocato in un “PalaBarsacchi” stracolmo, nonostante il divieto di trasferta per i tifosi fortemarmini disposto dalla Prefettura di Lucca “per motivi di ordine pubblico” (evento già successo in gara due): gli spettatori presenti erano 1900, che superano i 1750 circa di gara due. Il Cgc Viareggio ha giocato una partita perfetta e ha centrato la quarta finale della propria storia, dopo quelle perse nel 2007 e nel 2008 contro il Consorzio Etruria Follonica e quella vinta lo scorso anno proprio contro il Recalac Valdagno.

La squadra viareggina è stata trascinata dai fratelli Mirko e Alessandro Bertolucci, dal bomber argentino Emanuel Garcia Solar (autore di ben 6 gol) e da Alberto Orlandi, a segno con una doppietta; la squadra bianconera ha dovuto fare a meno di Davide Motaran, alle prese con la bronchite, che già l’aveva condizionato in gara due martedì scorso. Al suo posto è stato convocato il giovane Brocchini.

La partita è stata preceduta da un minuto di silenzio per ricordare Maria Santina Cima, socia del Cgc Viareggio, morta qualche giorno fa a 55 anni dopo aver combattuto per una grave malattia. Il Forte dei Marmi inizia con aggressività e con una buona disposizione in pista: al 2’19” la squadra rossoblù va in vantaggio con Videla, che trafigge Barozzi a conclusione di una delle sue poderose discese. L’argentino gioca nonostante un risentimento al polpaccio destro accusato qualche giorno fa in allenamento.

I padroni di casa reagiscono e vanno a segno con Garcia Solar, la cui rete su assist di Orlandi non viene però convalidata perchè l’arbitro Bisacco aveva fischiato in precedenza. I bianconeri continuano a spingere: i fratelli Bertolucci triangolano nell’area fortemarmina, consentendo a Garcia Solar e Orlandi di rendersi più volte pericolosi.

All’11’13” arriva il pareggio del Cgc: Garcia Solar ribatte in rete una punizione di Mirko Bertolucci respinta da Stagi. La punizione è stata assegnata per un fallo di Cancela su Alessandro Bertolucci; lo spagnolo rimedia un cartellino blu. Passano 40” e ancora Garcia Solar porta in vantaggio il Cgc.

Gli arbitri annullano una rete di Videla per aver fischiato in precedenza. Al 14’03” lo scatenato Garcia Solar trafigge in giro Stagi e porta il Cgc sul 3-1; passa 1′ e il Forte dei Marmi accorcia le distanze con Borja Gimenez.

Passano 57” e il Cgc si porta sul 4-2: la veloce e millimetrica triangolazione Mirko Bertolucci-Orlandi libera Garcia Solar, che trafigge ancora Stagi. Il primo tempo non riserva altre reti.

La ripresa comincia con la reazione del Forte dei Marmi, che si rende pericoloso con Videla. Al 6’33” Orlandi segna il 5-2 con una gran botta sotto la traversa; passano poco più di 40” e Videla accorcia le distanze per il Forte dei Marmi.

Il Cgc reagisce e va a segno altre due volte: al 7’33” con un’altra gran botta di Orlandi, al 7’51” con un alza e schiaccia di Mirko Bertolucci. Nelle fila bianconere è entrato anche capitan Palagi, al posto di Alessandro Bertolucci: il numero 5 bianconero sfiora il gol in alcune circostanze.

Al 12’58” arriva il 10° fallo di squadra del Cgc: la punizione diretta battuta da Videla finisce sulla traversa. Il Forte dei Marmi non ha più la forza per reagire e subisce altri due gol, segnati entrambi da Garcia Solar.

La partita finisce 9-3 e con la consapevolezza del Forte dei Marmi di aver gettato una grandissima opportunità per accedere alla sua prima storica finale scudetto, non chiudendo gara due (i rossoblù conducevano 2-1 fino a 19” dalla fine dei tempi regolamentari e hanno perso 3-2 al golden gol, ndr).

Cgc Viareggio-Alimac Forte dei Marmi 9-3 (primo tempo 4-2)

CGC VIAREGGIO: Barozzi (Carmazzi), Enrico Mariotti, Brocchini, Palagi, Massimo Mariotti, Orlandi, Garcia Solar, Mirko Bertolucci, Alessandro Bertolucci. Allenatore: Massimo Mariotti.

ALIMAC FORTE DEI MARMI: Stagi (Angelini), Giorgi, Borja Gimenez, Bonanni, Leonetti, Videla, Crudeli, Bellè, Cancela. Allenatore: Crudeli.

ARBITRI: Fermi e Bisacco.

RETI: p.t. 2’19” Videla, 11’13” Garcia Solar, 11’53” Garcia Solar, 14’03” Garcia Solar, 15’44” Borja Gimenez, 16’41” Garcia Solar; s.t. 6’33” Orlandi, 7’17” Videla, 7’33” Orlandi, 7’51” Mirko Bertolucci, 20’24” Garcia Solar, 21’12” Garcia Solar.

ESPULSIONI: p.t. Videla 2′.

Domani inizia la finale scudetto, che ha un formato leggermente diverso rispetto ai quarti di finale e alle semifinali. Nell’atto finale, infatti, vince la squadra che si aggiudica 3 gare su 5, a differenza dei primi due turni in cui passa il turno chi vince 2 gare su 3; come nei quarti e in semifinale, però, si comincia in casa della peggiore classificata nella stagione regolare (in questo caso il Recalac Valdagno, giunto 4°), e si finisce con l’eventuale bella in casa della migliore classificata (il Cgc Viareggio, giunto 2°). In casa della peggiore classificata si gioca anche l’eventuale quarta partita, mentre in casa della migliore classificata si giocano anche la seconda e la terza sfida.

Questo è il programma della finale scudetto:

GARA 1: Recalac Valdagno-Cgc Viareggio martedì 5 giugno.

GARA 2: Cgc Viareggio-Recalac Valdagno sabato 9 giugno.

GARA 3: Cgc Viareggio-Recalac Valdagno martedì 12 giugno.

GARA 4 (eventuale): Recalac Valdagno-Cgc Viareggio sabato 16 giugno.

GARA 5 (eventuale): Cgc Viareggio-Recalac Valdagno martedì 19 giugno.

Clamoroso quanto è successo martedì sera nelle semifinali playoff della Serie A-1 di hockey su pista: l’Amatori Sporting Lodi, vincitore della regular season, è stato eliminato dal Recalac Valdagno. La squadra giallorossa, sconfitta in trasferta in gara uno (7-0), perde anche in casa in gara due (4-3 al golden gol) e vede sfumare il sogno scudetto, dopo l’eliminazione subita ai quarti di finale di Eurolega la scorsa settimana.

E’ la prima volta che alla finale dei playoff, istituiti nella stagione 1982/1983, non partecipa la vincitrice della stagione regolare e che la quarta classificata, invece, raggiunge l’atto finale. La partita è preceduta dal minuto di silenzio per i morti del terremoto dell’Emilia, con le formazioni schierate in cerchio al centro della pista.

Dopo un inizio travolgente del Valdagno, che tira quattro volte in porta in 1’40”, al 5′ arriva il vantaggio a sorpresa dei padroni di casa: Antezza mette in mezzo con un “no look” una rasoiata che Oviedo respinge ma non allontana: De Oro perde Ariel Romero che con una mano infila in rete. 

Al 15′ il Valdagno pareggia con Randon: il portiere lodigiano Losi si fa sorprendere sul suo palo da una conclusione scoccata da metà pista. Platero in velocità colpisce una clamorosa traversa, con la sfera che rimbalza nei pressi della riga ed è preda di Oviedo.

A un minuto dall’intervallo i giallorossi trovano il vantaggio grazie un azione estemporanea, con Antezza e Platero che giocano a due dietro porta: il materano prova l’alza e schiaccia, la sfera rimbalza sul suo bastone e l’argentino insacca al volo. Il vantaggio lodigiano dura solo 13″: Nicolia cincischia, la sfera resta in mezzo all’area e De Oro insacca il 2-2 sorprendendo la difesa di casa. E’ l’ultima emozione del primo tempo.

Nella ripresa il Valdagno passa alla prima azione, con un diagonale di De Oro, che al 3’48” trova un diagonale che si spegne sotto l’incrocio opposto. Al 6′ viene assegnato un tiro di rigore al Lodi per un trattenuta di De Oro su Montigel: la conclusione di Antezza è centrale e Oviedo para facilmente.

I padroni di casa sono in difficoltà, ma all’11’ pareggiano con uno schema in linea. Platero si propone di rincorsa con la sfera, Ariel Romero effettua il primo blocco: lo scarico trova Antezza pronto che sorprende Oviedo e segna il 3-3. Il match è in equilibrio e va ai supplementari. Prima dei quali c’è una deprecabile scenata di Nicolia sotto la curva dei lodigiani.

Nell’overtime le azioni del Lodi finiscono sempre in nulla. Poi, come una doccia gelata sul “PalaCastellotti”, arriva il gol di De Oro: una conclusione ciccata di Nicolia, un rimpallo, poi un gancio e il gol che chiude la partita a favore del Valdagno e infrange i sogni di gloria del Lodi, che in stagione regolare aveva ottenuto 14 punti in più dei veneti, giunti solamente quarti.

Per il Valdagno, che anche ieri non ha schierato capitan Rigo e Cocco, è la 3° finale consecutiva: nelle due precedenti presenze all’atto finale i veneti hanno ottenuto una vittoria (nel 2010 contro il Banca Etruria Follonica) e una sconfitta (contro il Cgc Viareggio nel 2011).

Amatori Sporting Lodi-Recalac Valdagno 3-4 al golden gol (p.t. 2-2; s.t. 3-3)

AMATORI SPORTING LODI: Losi (Passolunghi), Squeo, Bresciani, Antezza, Ariel Romero, Marco Motaran, Montigel, Festa, Platero. Allenatore: Marzella.

RECALAC VALDAGNO: Oviedo (Gnata), Diego Nicoletti, Cocco, Randon, Nicolia, Rossi, De Oro, Tataranni, Rigo. Allenatore: Vanzo.

ARBITRI: Da Prato e Ferrari.

RETI: p.t. 5’43” Ariel Romero, 14’47” Randon, 23’44” Platero, 23’57” De Oro; s.t. 3’48” De Oro, 11’01” Antezza; p.t.s. 2’57” De Oro.

ESPULSIONI: nessuna.

 

Il Valdagno affronterà la vincente della semifinale versiliese tra Cgc Viareggio e Alimac Forte dei Marmi, che si deciderà in gara tre domani sera: dopo la vittoria casalinga dei fortemarmini in gara uno (5-4), arriva quella dei viareggini, che vincono per 3-2 al golden gol in gara due.

La partita viene preceduta dal minuto di silenzio per ricordare le vittime dell’Emilia, con le squadre schierate in cerchio al centro della pista. La prima emozione è conclusione ravvicinata di Mirko Bertolucci parata da Stagi. Il Forte dei Marmi replica puntualmente e va vicino al gol con Borja Gimenez, rientrato dopo due giornate di squalifica.

Le due squadre si affrontano badando a non scoprirsi in difesa. Il Cgc Viareggio sfiora il gol con Davide Motaran e con Garcia Solar; il Forte dei Marmi reagisce con Videla. Al 21’33” Videla rimedia un cartellino blu per fallo su Alessandro Bertolucci: Davide Motaran non sfrutta la punizione diretta. Enrico Mariotti commette fallo su Cancela e viene espulso con il cartellino blu: Cancela spreca la punizione diretta. Il primo tempo finisce 0-0.

La ripresa con il decimo di fallo di squadra fortemarmino: Mirko Bertolucci spreca la punizione diretta. All’8’13” il Cgc Viareggio sblocca il risultato con una staffilata di Orlandi. Il Forte dei Marmi replica prontamente e ribalta il risultato: al 13’12” arriva il pareggio di Cancela, al 15’36” Borja Gimenez porta in vantaggio la squadra rossoblù.

Il Viareggio cerca di aumentare il pressing con numerose sostituzioni, ma non riesce a trovare fluidità di manovra. Il Forte dei Marmi spreca tre ghiotte occasioni con Cancela, tra cui la punizione diretta per il decimo fallo di squadra del Viareggio (respinta di Barozzi), e viene punito da Alessandro Bertolucci, che trafigge Stagi a 19” dalla fine e porta la gara ai supplementari.

Dopo 39” del primo tempo supplementare arriva la splendida rete di Mirko Bertolucci, che manda in estasi i tifosi viareggini e tiene in vita il sogno del Cgc Viareggio di bissare lo scudetto. Gara tre è in programma al “PalaBarsacchi” di Viareggio.

Cgc Viareggio-Alimac Forte dei Marmi 3-2 al golden gol (p.t. 0-0; s.t. 2-2)

CGC VIAREGGIO: Barozzi (Carmazzi), Enrico Mariotti, Davide Motaran, Palagi, Massimo Mariotti, Orlandi, Garcia Solar, Mirko Bertolucci, Alessandro Bertolucci. Allenatore: Massimo Mariotti.

ALIMAC FORTE DEI MARMI: Stagi (Angelini), Giorgi, Borja Gimenez, Bonanni, Leonetti, Videla, Crudeli, Bellè, Cancela. Allenatore: Crudeli.

ARBITRI: Eccelsi e Strippoli.

RETI: s.t. 8’13” Orlandi, 13’12” Cancela, 15’36” Borja Gimenez, 24’41” Alessandro Bertolucci; p.t.s. 0’39” Mirko Bertolucci.

ESPULSIONI: p.t. Videla 2′, Enrico Mariotti 2′; s.t. Garcia Solar 2′.

Nei giorni scorsi si è tenuta a Lodi la riunione del Comitato Europeo di Rink Hockey (Cerh): l’Italia era rappresentata dal vice presidente mondiale Francesco Rossi, dal vice presidente della Fihp Claudio Bicicchi e dal componente del comitato tecnico Cerh Cesare Ariatti.

Ci sono alcune novità, la più importante delle quali riguarda l’Eurolega: per l’ennesima volta negli ultimi anni la più importante competizione europea per club cambia formula, tornando dall’attuale Final Eight (si è giocata per due stagioni, nel 2009 a Valdagno si disputò una Final Six) alla Final Four (formula già in vigore prima del 2009) con i quarti di finale che si giocheranno su gare di andata e ritorno. 

La fase a gruppi, che vedrà la partecipazione di 3 club italiani, scatterà il 27 ottobre per concludersi il 16 marzo; le altre date sono 15 dicembre, 19 gennaio, 16 febbraio, 16 marzo. I quarti di finale si disputeranno il 6 e il 20 aprile, mentre la Final Four è in programma il 25 e 26 maggio. 

Chi vuole organizzare la Final Four deve versare alla Cerh una tassa di 10.000 euro; le squadre ospiti avranno, però, tutti i costi a loro carico. La data ultima per presentare la propria candidatura è il 27 aprile.

La Coppa Cers inizierà il 27 ottobre con l’andata del turno preliminare; le gare di ritorno sono in programma il 24 novembre. Gli ottavi di finale si disputeranno il 15 dicembre e 19 gennaio; i quarti sono in programma il 16 febbraio e il 16 marzo. La Final Four è in programma l’11 e 12 maggio.

Chi vuole organizzare la Final Four della seconda competizione europea per club deve versare alla Cerh una tassa di 5.000 euro; anche in questo caso le squadre ospiti avranno tutti i costi a loro carico. La data ultima per presentare la propria candidatura è il 30 marzo.

La seconda novità riguarda la Coppa Continentale. La Supercoppa europea dell’hockey su pista si giocherà su doppia gara: l’andata si gioca in casa del Geo&Tex Bassano54 vincitore della Coppa Cers il 13 ottobre, il ritorno in casa del Liceo La Coruna campione d’Europa il 20 ottobre.

Infine, l’attenzione della riunione è stata rivolta anche alle nazionali: è stato stabilito che gli Europei 2014, dei quali c’è ancora da stabilire la sede, verranno giocati l’ultima settimana di giugno o la prima di luglio.

Per la seconda volta consecutiva il Liceo La Coruna conquista l’Eurolega di hockey su pista: nella finalissima, disputata davanti ai 1.200 spettatori del “PalaCastellotti” di Lodi, la squadra galiziana ha sconfitto per 4-2 il favoritissimo Barcellona

Il Liceo parte con il classico starting five: Malian in porta, Jordi Bargallò, Barreiros e i fratelli Eduard e Josep Lamas. Il Barcellona risponde con Egurrola tra i pali, Borregan (all’ultima partita da titolare in Europa), Reinaldo Garcia, Torra e Ordeig. 

La prima emozione la regala al 3′ Reinaldo Garcia, con un missile dal limite che scheggia la parte alta della traversa di Malian; passano 90″ e lo stesso Reinaldo Garcia porta in vantaggio il Barcellona con un rasoterra beffardo sul primo palo. Palla al centro e Josep Lamas pareggia con uno splendido rovescio incrociato, che si infila sotto il “sette” alla destra di Egurrola.

Jordi Bargallò entra in partita e fornisce lampi di classe con un paio di slalom, che tengono alto il livello di guardia dei catalani. La coppia arbitrale punisce con troppo zelo gli interventi dei galiziani, utilizzando due metri di giudizio diversi, che vengono unificati però con il passare dei minuti. I due fischietti lasciano correre molto, ne guadagna lo spettacolo, in una gara assolutamente non violenta.

Al 12′ dialogano Bargallò e Lamas, che si inserisce nella difesa catalana, ma tira centralmente; passano pochi secondi e Pascual ritarda il tiro da buona posizione, rinunciando a battere al volo. Dopo due minuti Torra impegna Miras dopo un’azione ubriacante, poi recupera la sfera in allungo su Bargallò e tira nuovamente, mancando la porta; passano 30″ e uno slalom di Ordeig è preda di un Malian che acquisisce sicurezza col passare dei minuti.

L’allenatore blaugrana Cairo manda in pista Panadero che affinca Ordeig, Alvarez e Gual, mentre gli esterni del collega galiziano Gil sono Miras, Barreiros, E. Lamas e Pascual. L’argentino al 17′ si guadagna una punizione dal limite con un dribbling: sulla conclusione si crea una mischia, con Panadero che perde il bastone: Egurrola respinge il tiro di Pascual.

Al 18′, dopo quattro minuti di riposo, rientra Bargallò in una fase lenta del match, in cui si pensa più a difendere che ad attaccare; così Gil inserisce Toni Perez che garantisce maggior profondità.

Il primo tempo sembra chiuso quando il Barcellona perde la sfera e si espone ad un contropiede 3 contro 2 con Jordi Bargallò che conclude sul primo palo la transizione siglando il 2-1 a 5” dalla fine del primo tempo.

Il Barcellona inizia la ripresa con Egurrola, Gual, Ordeig, Torra e Panadero, mentre il Liceo risponde con Malian, i fratelli Lamas, Barreiros e Bargallò. Malian strappa applausi per due respinte su diagonali insidiosi di Torra. Al 4′ Panadero prova un numero dietro porta, ma E. Lamas lo colpisce con una steccata sul pollice fratturato appena un mese fa.

Al 6′ Bargallò colpisce una traversa a botta sicura con una girata dal limite. Poco dopo Barreiros fa partire un filtrante millimetrico per Lamas, che in piena corsa non riesce a toccare la sfera, che è preda di Gual che viene agganciato da Bargallò. Il capitano biancoverde rimedia un blu; Marc Gual trasforma di precisione il tiro di prima insaccando il 2-2.

Gil inserisce Miras, mentre Josep Lamas è perfetto nelle chiusure. Il Barcellona, povero di idee, cerca con insistenza Torra, mentre Alvarez prende il posto di Panadero; il numero 9 blaugrana lotta come fosse un ragazzino alle prime armi in mezzo all’area.

Al 12′ per la prima volta si scalda il palazzetto, che apprezza l’hockey veloce, ricco di tocchi di prima. Un occhio va al cronometro: la situazione falli è di 9 pari, quando Cairo ripropone Borregan, che gioca gli ultimi spezzoni di una competizione europea di una carriera strabiliante.

Al 14′ Alvarez, dopo aver accentuato la caduta già un paio di volte, viene punito e scatta il decimo fallo: Lamas, nell’esecuzione attende un movimento di Egurrola che, però, rimane glaciale. L’ultimo tentativo del galiziano è un gancio, che si perde alto a sinistra.

Nelle fila blaugrana Pablo Alvarez non parte mai in velocità ed è troppo impreciso, mentre nelle fila galiziane Bargallò mostra lezioni d’alta scuola di tecnica e trattamento palla. A 8′ dal termine arriva il decimo fallo dei galiziani, ma Malian emula il collega Egurrola non facendosi sorprendere dalla punizione. Passano 30” e il portiere blaugrana ribatte due volte un tiro velenoso di Bargallò.

Cairo vuole vincerla e schiera la “prima linea” con Panadero, Ordeig e Torra, togliendo Gual, mentre Toni Perez impegna Egurrola da vicino. Il Liceo reagisce togliendo ossigeno alla manovra blaugrana con un gran pressing: Toni Perez dà profondità ai galiziani e in girata da due passi colpisce la seconda traversa dei suoi con un tiro dal basso verso l’alto.

La sfida è meravigliosa e lo spettacolo è gradito dal pubblico lodigiano. Un peccato per chi si è perso questa finale. Soprattutto per ciò che accade a 27″ dalla fine: Jordi Bargallò con una magia pesca Barreiros, il quale carica il dritto, e batte Egurrola con un tiro forte e secco segnando il 3-2.

Gli ultimi secondi sono adrenalina pura: Cairo toglie Egurrola ed inserisce Torra per giocare con 5 uomini di movimento, contro i 4 del Liceo. Si creano tre mischie, Malian è tentacolare: ha solo 23 anni, ma ha un talento spaventoso. Una pallina finisce all’angolo, mancano 6 secondi e Ordeig ha uno scatto di nervosismo, rimediando un cartellino blu. Jordi Bargallò si incarica della punizione: tutti pensano che andrà all’angolo, visto che mancano 6” e il Liceo conduce 3-2.

Invece no: Bargallò fa gancio e contro gancio e si volta per vedere la rincorsa dei difensori, ma non arriva nessuno. Poi alza la sfera e con classe schiaccia in rete, segnando il definitivo 4-2 a 2″ dalla fine.

Jordi Bargallò viene nominato miglior giocatore della manifestazione. Massimo Tataranni, attaccante del Recalac Valdagno, vince la classifica cannonieri con 19 reti.

Per il Liceo La Coruna è il 6° successo nella storia della manifestazione: i precedenti risalgono al 1987, al 1988, al 1992, al 2003 e al 2011.

Finisce in semifinale il sogno del Recalac Valdagno di vincere l’Eurolega: i vicecampioni d’Italia vengono sconfitti per 5-3 dai detentori del trofeo, i galiziani del Liceo La Coruna.

I veneti sono scesi in pista ancora senza capitan Dario Rigo e Mattia Cocco; mister Vanzo parte con Gnata (portiere), Randon, Diego Nicoletti, De Oro e Nicolia. Gli spagnoli replicano con Malian (portiere), i fratelli Lamas, Barreiros e Bargallò.

La prima conclusione è un tiro teso di Nicoletti, respinto da Malian col guanto sinistro, seguito da un palo di Randon; sul ribaltamento Barreiros inventa un tiro incrociato e porta in vantaggio il Liceo. Il Valdagno è nettamente in partita e al 10’41” pareggia con Nicolia, che con una punizione di seconda sorprende Malian sul primo palo. 

Poco dopo un tiro di Tataranni sbatte contro il palo a sinistra di Malian. Nicolia prova una furbata da fondo pista, poi Gnata con il gambale respinge una conclusione ravvicinata di E. Lamas. Al 18’34” arriva la beffa: il Liceo usufruisce di un rigore, che Miras trasforma. Il Valdagno reagisce con Randon, che prima colpisce il palo interno, poi impegna Malian, buttando fuori di poco la respinta. Bargallò stende Tataranni, rimendiando l’espulsione temporanea: sul tiro di prima l’attaccante materano con un gancio sbilancia Malian, infilando il 2-2.

A inizio ripresa Vanzo toglie Gnata ed inserisce Oviedo, che viene già impegnato al 2′, da un tiro da fuori di J. Lamas. Il portiere argentino è sottoposto ad un grande lavoro e, quando non ci arriva, viene salvato dai pali.

Al 15′ il Liceo ritorna in vantaggio con Pascual che infila una sfera vagante, siglando il 3-2. Il Valdagno reagisce con De Oro, sul quale interviene Malian. De Oro rimedia un blu: il tiro di Barreiros è parato da Oviedo. Il Liceo sfrutta la superiorità numerica con Toni Perez, che segna il 4-2 finalizzando una veloce triangolazione.

Al 17′ Lamas colpisce il palo con una conclusione al volo da destra, in contropiede. Al 21′ c’è un capolavoro di Bargallò, che in slalom salta tre uomini, entra in area ed appoggia a E. Lamas, che deve solo insaccare il 5-2. Al 22’17” De Oro serve una gran pallina a Nicolia che da due passi infila il 5-3.

Il Valdagno difende con tre uomini, lasciando il solo Nicolia in zona offensiva. Ma il match ormai è in sordina e Oviedo commette il decimo fallo di squadra, rimediando inoltre un cartellino blu per proteste: Gnata rientra e para il tiro di prima. A fine partita il pubblico accompagna con gli olè il Liceo in semifinale. Il Valdagno ritornerà a Lodi già dopo domani, per la gara due di semifinale scudetto (in gara uno i veneti hanno vinto per 7-0, ndr). 

Il Liceo difenderà il titolo contro il Barcellona, che ha sconfitto per 5-2 il Reus Deportivo al termine della partita più bella disputata fin qui per l’enorme tasso tecnico presente in pista. 

I blaugrana, allenati dall’argentino Cairo, partono con Egurrola (portiere), Ordeig, Reinaldo Garcia ed Alvarez; l’allenatore del Reus, Dominguez, schiera Trabal (portiere), Caldù, Mollet, Casanovas e Ferrer.

Caldù colpisce una traversa con Egurrola battuto; è l’unico pericolo corso dal portiere catalano nei primi 15′, perchè il Barcellona domina, andando sempre al tiro entro 30”. I blaugrana passano in vantaggio al 5’20” con un missile scagliato da Reinaldo Garcia che termina all’incrocio dei pali. I blaugrana colpiscono un palo con Ordeig, poi Trabal salva su Alvarez.

All’8′ Ordeig aggancia Marin: è blu con punizione diretta. L’attaccante rossonero trasforma il tiro di prima con una magia: gancio, doppia finta, alza e appoggia morbida mente tra i gambali di Egurrola. Ma la situazione di parità dura solo un minuto, perchè Gual, appena entrato, con un filtrante in diagonale serve Alvarez, il quale deve appoggiare in rete.

Poco dopo Caldù lascia il posto a Paez, poi Trabal è strepitoso su Ordeig e Gual. Il Reus impiega un quarto d’ora abbondante per arginare lo strapotere del Barça, trovando adeguate contromisure soprattutto con Molet e Casanovas, più attenti in fase difensiva, ma un fattore è anche l’uscita di Raul Marin, protagonista di troppe palle perse. Dominguez al 22′ reinserisce Caldù; un diagonale di Torra viene respinto con il casco da Trabal, poi Adroher sfiora il palo con un alza e schiaccia.

Nella ripresa il primo pericolo arriva da Marin, che in allungo trova un Egurrola pronto a chiudere sul palo alla sua sinistra; al 5′ il portiere blaugrana toglie una sassata di Caldù indirizzata all’incrocio dei pali con il gambale sinistro.

La pressione del Reus porta al pareggio: Casanovas trova un diagonale rasoterra da destra e sorprende Egurrola. Nel giro di pochi secondi il Barcellona trova due gol: al 12′ Ordeig pesca il rovescio vincente sotto l’incrocio dei pali, poi dopo una decina di secondi Alvarez segna il 4-2 con una conclusione che termina al “sette” opposto.

I rojonegros provano alcune sortite, ma Egurrola non corre grossi pericoli, mentre Gual al 15′ beffa Trabal infilandogli sotto i gambali una corta respinta. Le rotazioni del Barcellona sono di alta qualità, mentre Dominguez rimanda in pista Paez, con la speranza di ottenere qualcosa di buono dalla sua classe.

Il Reus paga la stanchezza; il più fresco è Adroher, ma Egurrola non corre pericoli. Il punteggio non cambia più ed il Barcellona andrà a giocare la 23° finale della sua storia.

L'attaccante del Valdagno Massimo Tataranni

Dopo l’amara eliminazione dei padroni di casa dell’Amatori Sporting Lodi contro un Reus Deportivo ampiamente alla portata dei lombardi, nella seconda serata dei quarti di finale della Final Eight dell’Eurolega di hockey su pista, in corso si svolgimento al “PalaCastellotti” di Lodi, l’Italia vive una serata di gloria grazie al Recalac Valdagno, designato troppo in anticipo quale scontata vittima sacrificale di un Benfica grande e ambizioso. La squadra veneta umilia la squadra portoghese per 11-5 (primo tempo 4-0).

Il Valdagno è sceso in pista in senza gli infortunati capitan Dario Rigo e Mattia Cocco e con un Carlos Nicolia in non perfette condizioni fisiche; il Benfica, invece, è al gran completo, con a disposizione le stelle Carlos Lopez, Sergio Silva, Cacau, Abalos, Viana e il temibile Joao Rodrigues.

L’inizio di partita è nettamente favorevole al Benfica, che parte in quarta e mette sotto pressione Oviedo che para tutto quello che può e si fa aiutare dai pali e dalle traverse. E’ uno stillicidio che sembra il preludio a una grandinata. Che arriverà sì, ma più avanti e a parti invertite.

Il Valdagno resiste: Oviedo, Diego Nicoletti, Nicolia, Tataranni e De Oro superano la fase più critica e alla prima vera occasione affondano il colpo con Tataranni lanciato da Nicolia. E’ il 13’22”; per il Benfica è una mazzata micidiale dalla quale la squadra di Senica non si riprenderà più.

Il primo a perdere il bandolo della matassa è proprio il tecnico lusitano che inizia una interminabile girandola di cambi per dare punti di riferimento al Valdagno; a perdere solidità è, invece, il Benfica che in difesa è semplicemente imbarazzante (portiere compreso).

A questo punto il Valdagno dimostra di essere una squadra vincente. Annusa le difficoltà dei lusitani e in tre minuti indirizza la partita verso un finale imprevedibile alla vigilia: una doppietta di De Oro lancia in orbita il Valdagno e un gol del fenomenale Nicolia chiude il primo tempo su un 4-0 che sa di definitivo.

Merita una menzione particolare la straordinaria prestazione di Oviedo, che chiude la saracinesca e compie interventi spettacolari e miracolosi. Il portiere del Valdagno viene bersagliato dai tifosi lodigiani, che cercano di indebolirlo in vista di martedì prossimo, in cui è in programma gara due di semifinale scudetto proprio tra i veneti e il Lodi, che si disputerà proprio sulla pista del “PalaCastellotti”.

Nella ripresa il Benfica parte lanciato in resta per cercare di riaprire la partita. Oviedo fa il muro, il contafalli sale, per colpa anche di due arbitri in difficoltà dal primo all’ultimo minuto. L’allenatore portoghese Senica mischia a tal punto le carte da confondere anche lui stesso; il collega veneto Vanzo sorprende tutti mettendo in pista (a partita tutt’altro che chiusa) il giovane Francesco Rossi, scuola Roller Bassano e classe 1993.

De Oro manda in visibilio i suoi segnando il 5-0 su azione seguente a rigore parato a Nicolia e da Nicolia stesso reinventato sotto forma di assist perfetto. Il Valdagno, però, subisce un blu (destinatario De Oro): Oviedo para con il casco la bomba a filo traversa di Silva. Con il Benfica in superiorità numerica, Rossi si invola da solo in contropiede e davanti a Ricardo Silva ci mette tutta la presunzione tipica dei ragazzi della sua età: alza la pallina a mezza altezza e appoggia in gol.

Il Benfica non si arrende e accorcia le distanze con una deviazione in area di Joao Rodrigues (6-1). Al 36’38” c’è il 10° fallo di squadra dei portoghesi: Nicolia si fa parare la punizione, poi spedisce la ribattuta sulla traversa.

Il Benfica accorcia ulteriormente le distanze con un gol di rapina di Lopez. Al 39’08” arriva il settimo gol del Valdagno con un’azione insistita di Tataranni. Al 39’39” c’è il 15° fallo di squadra del Valdagno: Lopez cerca di disorientare Oviedo con qualche finta, ma il portiere respinge la punizione.

Al 40’52” De Oro segna l’8-2 su assist di Nicolia; poco dopo l’argentino esce per riposo. Dopo tre minuti ancora De Oro va a segno per il 9-2. Al 44’34” viene assegnato un tiro di rigore per un fallo di pattino in area valdagnese; Oviedo respinge la conclusione di Abalos.

Con una deviazione da centro area di Viana il Benfica segna il terzo gol; passa un minuto e Tataranni finalizza un contropiede da manuale (10-3). Al 47’19” l’unico errore della partita di Oviedo permette a Viana di segnare il quarto gol del Benfica.

Il Valdagno sostituisce il portiere: fuori Oviedo, dentro Gnata, che dopo pochi secondi subisce il gol di Cacau (10-5). Al 48’56” Abalos viene espulso per fallo su Tataranni, che segna la punizione diretta (11-5).

Al 49’15” Nicoletti commette fallo su Viana e riceve un cartellino blu; Gnata respinge la punizione di Silva. E’ l’ultima emozione di una partita dominata dal Valdagno, che per la prima volta nella sua storia si qualifica alle semifinali della più importante competizione europea per club.

In semifinale la squadra veneta affronterà la squadra campione in carica, il Liceo La Coruna, che ha battuto per 4-2 un’altra squadra portoghese, il Candelaria.

I primi 25′ sono un dominio spagnolo: la formazione galiziana concede pochissimo al Candelaria, che riesce a giocare in velocità solamente in rare occasioni. Bargallò è il faro, l’anima e il metronomo dei galiziani, assolutamente perfetti ed incisivi. Gli spagnoli hanno anche fondamenta resistenti, con un portiere come Xavier Malian che, per sicurezza e incisività, non dimostra affatto di avere 23 anni.

Il Candelaria si attaccato all’inventiva di un Montivero, rimasto imbrigliato nella ragnatela difensiva galiziana, mentre il gioiello Jorge Silva non è mai pericoloso. I detentori del trofeo spingono fin da subito e al 5′ passano in vantaggio con Ricardo Barreiros, che al volo da sinistra buca un Joao Miguel fuori posizione.

L’allenatore spagnolo Gil ruota molto i suoi uomini, dando un minutaggio equo ai suoi esterni, eccetto Bargallò che non abbandona mai la pista. Dopo l’unico brivido corso da Malian che chiude in extremis sul primo palo un assist da dietro porta non sfruttato da Jorge Silva, il Liceo raddoppia: al 18′ Pascual trasforma un assist di Miras, bravissimo a trovare il compagno con un movimento in mezzo all’area. Al 19’55” arriva anche il 3-0, grazie ad un rigore trasformato da Bargallò e accordato senza protesta alcuna per un fallo di Tiago Resende su Miras.

L’inizio della ripresa provoca l’ilarità dei pochi spettatori presenti: le due squadre, dopo aver giocato entrambe con maglie verdi la prima frazione (un pò più scura quella liceista, leggermente fluorescente quella del Candelaria), si ripresentano in pista con la formazione portoghese, che indossa un completo a righe orizzontali biancoverde con il risultato che il livello di cromia non differisce di nulla. Il Candelaria torna, così, a rivestire la divisa che indossava nel primo tempo. L’episodio non ha bisogno di ulteriori commenti, considerando anche nella rifinitura mattutina le due formazioni presentavano una un completo rosso acceso, l’altra una tenuta gialla fluorescente.

Tornando all’hockey giocato, Montivero impegna Malian con una girata poi abbandona la pista, in luogo di Pedro Alfonso che l’allenatore dei portoghesi Dantas schiera con Tiago Resende, Tiago Rafael e Jorge Silva, che al 6′ impegna il portiere spagnolo con un diagonale ravvicinato.

Il Liceo cerca soluzioni con molta calma, provando a gestire al meglio i 45″ e la cosa riesce bene fino al 13’22”, quando Pedro Afonso trova alla perfezione Mauro Fernandez che sul secondo palo spedisce in rete al volo il 3-1.

Il Liceo potrebbe anche allungare, grazie ad un contropiede esuguito ottimamanete da Perez e Lamas, che sbilancia Joao Miguel, ma conclude sulla traversa da non più di tre metri. Poco dopo un tiro potente viene deviato dal portiere portoghese sul volto di Tiago Resende, che riporta un taglio sul sopracciglio e rientrerà solo a 5′ dalla fine.

Al 17′ Mauro Fernandez aggancia Miras e rimedia un blu dall’arbitro italiano Corponi: sul tiro di prima Lamas fallisce l’alza e schiaccia. Ma alle spalle del galiziano arriva Jorge Silva che di rincorsa schiaccia con violenza Lamas contro la porta di Joao Miguel. Il galiziano ha una reazione, così l’altro arbitro italiano Bisacco non fa sconti ed estrae il blu per entrambi i giocatori.

Il Candelaria ci prova con il tiro da fuori, facendo solo il buon gioco per Malian. Al 20’35” il Liceo chiude la contesa segnando il 4-1; il gol porta la firma di Bargallò con uno splendido alza e schiaccia nel cuore dell’area. La classe di Jordi Bargallò, da sola, vale il prezzo del biglietto.

A 2′ dalla fine il Candelaria accorcia sul 4-2: sulla destra si scontrano Lamas e Barreiros, che cadono a terra liberando Tiago Resende il quale pennella un assist a mezz’altezza che Jorge Silva insacca al volo.

Passano 20″ e la formazione delle Azzorre potrebbe accorciare ulteriormente, ma la punizione per il decimo fallo di squadra viene neutralizzata da Malian, che intercetta il gancio di Montivero. E’ l’ultima emozione di una partita meritatamente vinta dal Liceo, che può così continuare la difesa del titolo.

Le semifinali sono in programma oggi: la sfida Recalac Valdagno-Liceo La Coruna sarà preceduta da Barcellona-Oliveirense.

Svanisce subito al primo turno della Final Eight (i quarti di finale) il sogno dell’Amatori Sporting Lodi di conquistare l’Eurolega di hockey su pista in casa: di fronte al caldissimo pubblico del “PalaCastellotti” la squadra lombarda perde per 3-1 (primo tempo 1-1) contro i catalani del Reus Deportivo nonostanze una prestazione ottima.

La partita è stata bella per oltre mezzora, soprattutto nello spettacolare primo tempo, terminato con 1-1 a dir poco stretto per il Lodi. I padroni di casa hanno dominato, creando una dozzina di palle gol, colpendo tre clamorosi legni e segnando con Festa la seconda rete; la pallina è entrata in porta, come dimostrato dalle televisioni, ma la rete non è stata convalidata dagli arbitri.

Subito in apertura c’è la prima palla gol per l’Amatori: Montigel si smarca alla grande da Paez, ma Trabal col guanto sinistro toglie la sfera dal fondo del sacco. Si gioca a buoni ritmi, il gioco a due dietro porta dove si scambiano ripetutamente Platero e Antezza si materializza con il taglio di Montigel: l’argentino arriva a mille all’ora e la sua conclusione è preda di Trabal. Al 9′ Antezza colpisce un clamoroso palo di Antezza, poi Marco Motaran a porta vuota alza il tiro. Antezza è bravo in chiusura e con Platero crea pericoli continui alla difesa catalana.

Al 10′ entrano Marin e Festa per Mollet e Motaran. I catalani soffrono molto i tagli dei giallorossi, mentre un diagonale di Festa all’11’ trova pronto Trabal; Festa imbecca Antezza che colpisce il palo esterno con un tiro in tuffo al volo. Al 13’41” Platero recupera una pallina davanti alla sua porta e lancia Festa che indovina un diagonale rasoterra perfetto per l’1-0. Il boato dei 2.000 presenti è devastante.

Il vantaggio dà ulteriore spinta al forcing giallorosso. Al 15′ un missile di Montigel viene respinto da Trabal con il gambale; la sfera termina sulla faccia di Casanovas che, per fortuna, non riporta danni. Al 17′ Montigel impegna il portiere catalano con un diagonale dalla media.

Nell’Amatori si vede una grande difesa con la quale contiene le sfuriate di Caldù e soci. L’atmosfera è rovente, il caldo e l’umidità si fanno pesanti e la gara ne risente, perchè i ritmi si spezzano.

Al 19′ Molet dalla sinistra in superiorità trova un attento Losi sul primo palo, poi una sassata di Antezza finisce alta di poco. Al 21′ il numero 4 materano colpisce la traversa con una forte conclusione; sul ribaltamento Molet alza sopra la traversa una pallina vagante.

Al 22′ Festa va vicino al gol con due fucilate, poi in girata mira l’incrocio ma Trabal è strepitoso. Il portiere della Spagna poco dopo dice no anche a un tiro di Antezza. Il materano, assieme a Festa in 2 contro 1, fa impazzire il pubblico: il Lodi domina ma l’1-0 è troppo poco.

A 28″ dalla fine del primo tempo si materializza la beffa: Raul Marin parte in progressione e trova un diagonale all’incrocio che pareggia i conti. E’ un pareggio per niente meritato quello degli spagnoli.

A inizio ripresa l’allenatore lodigiano Marzella propone Montigel, Platero, Festa e Antezza, mentre il collega catalano Dominguez risponde con Caldù, Marin, Casanovas e Molet.

La prima occasione è per i padroni di casa: una triangolazione splendida porta al tiro Platero, ma la sua conclusione centrale viene tranquillamente parata da Trabal. Marzella inserisce Squeo per Festa al 3′, ma a passare è il Reus: corta respinta di Losi e Caldù al volo tocca la sfera quel tanto che basta per battere il portiere giallorosso. I catalani prendono coraggio e sembrano molto più in partita rispetto al primo tempo, mentre sono troppi gli schemi che non si chiudono, soprattutto la linea, dove Squeo fatica a trovare soluzioni.

Una sassata di Platero termina fuori di poco, poi Montigel di potenza sale a sinistra e serve Antezza che tira fuori: il materano fallisce un’altra ghiotta occasione poco dopo, ma fallisce il tocco ad un passo dal palo alla destra di Trabal.

Dominguez reinserisce Paez, mentre Platero serve Squeo, che sfiora il gol girando di prima intenzione. Il pubblico è il sesto uomo e trascina un’Amatori perfettamente in partita; Losi devia col gomito destro un tiro dalla media di Marin. Platero sradica una pallina a Paez, serve Antezza, che spara addosso a Trabal. Marzella inserisce un indemoniato Festa e Bresciani al posto di Antezza e Montigel.

A 11′ dalla fine esce Platero, dopo che Marin tira fuori di poco un missile da metà pista; sul ribaltamento Antezza serve Festa che a porta vuota manca l’aggancio. A 9’38” dalla fine arriva il 10° fallo di squadra degli spagnoli: Antezza va sul dischetto contro Trabal: gancio e contro gancio non sortiscono l’effetto sperato, così Trabal para facilmente.

La linea è l’unico schema che provano a produrre con insistenza i giallorossi, ma già Marin, primo uomo a metà pista, diventa un ostacolo difficilmente superabile. Il Reus è sornione e sfiora il gol con Caldù, che spara alto da due passi.

A una manciata di minuti dal termine Festa manca l’aggancio al volo in mezzo all’area, mentre l’ennesima “linea” consecutiva, unico schema testardamente ripetuto, porta alla perdita della sfera e al contropiede di Caldù, che serve Adroher appostato sul secondo palo che deve solo appoggiare il 3-1.

Il Lodi esce tra l’applauso sportivo dei suoi tifosi indirizzato ad entrambe le squadre; il Reus affronterà in semifinale il Barcellona, che nella sfida inaugurale ha sconfitto per 6-2 (primo tempo 3-0) i portoghesi dell’Oliveirense.

I blaugrana partono in sordina e concedono molto: Andre Azevedo per tre volte impegna Sergi Fernandez (schierato al posto di Egurrola); al 6′ Nuno Resende ha la pallina buona per il colpaccio, ma il suo tiro viene deviato in tuffo, mentre all’8′ un tiro al volo di Vitor Pinto termina alto.

Il Barcellona inizia il suo forcing e sblocca il risultato con Torra che batte un Domingos Pinho non esente da colpe; al 17′ entra in pista Borregan, che gioca con molta mobilità. Al 12’30” arriva il raddoppio, con Alvarez, che gira all’altezza del palo sinistro un rovescio innocuo, che Pinho si fa scivolare sotto la pancia. La pressione dei catalani cresce e arriva il terzo gol, segnato da Panadero, che devia al volo una conclusione da metò pista di Gual.

Nella ripresa il Barcellona controlla e accelera solamente dopo il 3-1 lusitano, segnato da Antonio Silva su una punizione assegnata per il decimo fallo: l’attaccante portoghese fa sedere Fernandez e lo batte con una conclusione sotto l’incrocio.

Al 9′ Nuno Resende colpisce Ordeig in area: il rigore di Reinaldo Garcia termina sul palo, ma sulla ribattuta aggancia la pallina e l’appoggia sotto la traversa il gol che vale il 4-1. Al 13’49” arriva il gol del 5-1: è un capolavoro di Pablo Alvarez, che entra in area in slalom, bastone con la mano sinistra, salta due avversari e indirizza la pallina all’incrocio dei pali. Il pubblico applaude la prodezza dell’argentino.

L’Oliveirense scheggia il palo al 16′ con Vitor Pinto. Le maglie difensive si aprono e la sfida si fa piacevole. Il Barcellona passa ancora: Pablo Alvarez va in pressing su Vitor Pinto scippandogli la pallina, poi serve Torra, che al 17′ trafigge Pinho per la rete del 6-1.

Al 20’12” una splendida triangolazaione porta al secondo gol dei lusitani: Vitor Pinto serve in profondità Tiago Ferraz, che al volo pesca sul secondo palo Antonio Silva, che di prima infila Sergi Fernandez. A 12” dalla fine Vitor Pinto aggancia Gual e riceve il primo cartellino blu delle finali: la punizione diretta viene battuta dal giovane Julià, che colpisce la traversa.

Il Barcellona rispetta i pronostici e soddisfa il palato degli spettatori; i catalani lasciano la pista tra gli applausi a scena aperta  del pubblico lodigiano.

Oggi sono in programma gli ultimi due quarti di finale: Candelaria-Liceo La Coruna e Benfica-Recalac Valdagno.

Con il termine del campionato di Serie B e dei playout salvezza in Serie A-1 si sono concluse le fasi di promozione e retrocessione dei campionati nazionali senior di hockey su pista; è stato così definito il quadro delle partecipanti ai campionati di Serie A-1 e A-2 2012-2013.

Le 14 formazioni della massima serie provengono da ben sette regioni diverse, sei delle quali erano presenti nel campionato 2011-2012; ad esse si aggiunge il Piemonte, grazie al ritorno in Serie A-1 del Roller Novara. La regione più rappresentata sarà il Veneto, presente con cinque squadre, una in più rispetto a quest’anno (è il Thiene); segue la Toscana, che conferma le quattro rappresentanti di questa stagione. Con una sola squadra ci sono Lombardia, Liguria, Puglia e Basilicata.

La nuova Serie A-1 ha iniziato a prendere corpo sabato 19 maggio a Milano, quando si è riunita l’assemblea delle società della Lega Hockey per definire i contorni dell’attività agonistica del prossimo anno, condizionata dai campionati europei senior in Portogallo (10-15 settembre) e soprattutto dai campionati europei under 20 in Francia (29 ottobre-3 novembre).

Per il momento non sembra che ci siano società in difficoltà tale da metterne in dubbio la regolare iscrizione ai campionati; in ogni caso il termine ultimo è stato unificato da Fihp e Lega Hockey al 15 luglio e solo in quella data avremo la certezza che le squadre al via siano proprio queste e che non ci saranno ripescaggi. Pochi giorni è prevista la pubblicazione dei calendari.

Ecco regione per regione le squadre della Serie A-1 2012-2013:

Veneto 5: Valdagno, Breganze, Trissino, Bassano54 e Thiene;

Toscana 4: Cgc Viareggio, Prato 1954, Follonica e Forte dei Marmi;

Lombardia 1: Lodi;

Liguria 1: Sarzana;

Basilicata 1: Matera;

Puglia 1: Giovinazzo;

Piemonte 1: Roller Novara.

Prenderanno parte alla Serie A-2 le seguenti squadre: Molfetta, Correggio, Pordenone2004, Roller Bassano, ASD Viareggio, Montecchio Precalcino, Sandrigo, Castiglione, Vercelli, Pieve San Giacomo, Scandiano e Montebello.