La questione sta diventando sempre più interessante, perché nove sono attualmente le offerte non vincolanti che interessano la vendita delle Grandi Stazioni Retail, con partecipazione al 55% per le Ferrovie dello Stato e per il 45% dal consorzio Eurostazioni formato dai super gruppi Sncf, Benetton, Pirelli e Caltagirone.
Di queste nove, due verranno quindi scartate e le restanti sette potranno venire affidate a colpi di rilancio, per ottenere la concessione che permetterà di gestire gli spazi ferroviari e le due stazioni situate in Cecoslovacchia che fanno parte dell’affare.
Quali sono i nomi dei possibili investitori? Si tratta di un gruppo decisamente eterogeneo, perché fra i papabili spiccano anche fondi Sovrani come il Gic, ovvero il governo di Singapore e gruppi che operano nel private equity come il Carlyle che nel nostro paese si è occupato di rilanciare il brand Moncler. E ancora il gruppo Bc partners, che annovera fra le sue fila Coin e Ovs, il fondo di turnaround americano Varde e gli anglorussi di Pamplona, società che qualche tempo fa aveva rilevato niente meno che il 5% di UniCredit. E l’Italia? L’unica offerta locale è stata effettuata da una cordata, alla quale appartengono Poste Vita e che è capitanata dalla famiglia Borletti, un tempo proprietaria della Rinascente.
Le offerte vincolanti sono quindi attese per la terza settimana di aprile e durante l’ultima verranno scelti i vincitori. Si parla di un’attesa di incasso pari a 1 miliardo di euro e secondo il piano che è stato redatto da McKinsey e che interessa il quinquennio 2015-2020, la società cedente potrà aumentare il suo fatturato fino a farlo raddoppiare grazie a 150-160 milioni di investimenti in parte già conclusi.
Anche la redditività dovrebbe quindi aumentare proporzionalmente, perché i costi del personale non dovrebbero pesare sul bilancio e il potenziamento della sessione pubblicitaria dovrebbe seguire una fase di grande rilancio. Secondo Paolo Gallo, CEO della società, si tratta di 130mila metri quadri di spazi commerciali che possono ancora essere sviluppati, di cui solo 40mila sono rappresentati dai Magazzini Raccordati di Milano, un’area per la quale è previsto un grande progetto di riqualificazione urbana.