L’ultimo omaggio a Giorgio Faletti, “artista poliedrico” come ha ricordato il ministro per la Cultura Enrico Franceschini, morto venerdì mattina all’età di 63 anni. Era malato da tempo, colpito da un terribile male ai polmoni. “A volte immaginare la verità è molto peggio che sapere una brutta verità. La certezza può essere dolore. L’incertezza è pura agonia”. E’ l’ultimo pensiero postato da Faletti .
Sin dalle sette di stamani si sono messi in fila davanti alla camera ardente delle Molinette per l’ultimo omaggio a Giorgio Faletti, amici, conoscenti, persone che lo apprezzavano e lo avevano conosciuto ascoltando le sue canzoni, guardando i suoi scketch, leggendo i suoi libri.
Una stanza semplice, con sei sedie distribuite ai lati della bara, il registro per le firme, i candelabri e nessun fiore. La visita sarà permessa fino alle ore 13.
Poi la salma di Faletti tornerà nella sua Asti, la città natale di Giorgio. Qui la camera ardente verrà allestita nel teatro Alfieri fino alle venti, poi domani dalle 10 alle 15 quando la bara in corteo raggiungerà la Collegiata per le esequie.
I funerali sono stati fissati per il pomeriggio di martedì 8 luglio nella chiesa della Collegiata di San Secondo, sempre nella sua Asti, che ha proclamato il lutto cittadino.
Molti lo hanno saluto con messaggi sui social network. “Ciao Giorgio, grande uomo. Un altro pezzo della nostra mitica band di “Drive in” se ne va. Salutami Andrea. Mi mancherai, ci mancherai” ha scritto Gianfranco D’Angelo. “Un attore nato, un bravo scrittore e un autore di belle canzoni” ha riassunto Enrico Ruggeri. Massimo Boldi si è limitato a un “Buon viaggio”