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Ma cosa sta succedendo alle economie oltre ogni confine? Ci stiamo chiedendo veramente qual è questo bizzarro equilibrio che sta soggiogando i mercati, “drogando” la borsa e spiazzando anche i più esperti traders.
La legge che sta facendo “tabula rasa” tra le economie dell’Oriente e dell’Occidente è: “Niente più debito, niente più bond”. Un percorso che è stato intrapreso appena dopo il “tapering” degli Stati Uniti, come se questo “ciclone” dello stop alla monetizzazione del debito sia bastato a sparare il colpo iniziale della corsa ad ostacoli.
Nessuno se lo aspettava anche dal Giappone in cui l’anno prossimo si sarà in pieno clima elettorale.
Abenomics: tutti, visto che siamo ancora in pieno clima natalizio, pensano ad una sorta di “Babbo Natale” che dalla slitta lancia sacchi di banconote alle imprese ed ai consumatori. E’ così che ci è stata presentata la manovra miliardaria.
Ma, in realtà, non sarà fatto nulla di tutto questo, al punto che gli investitori hanno rivisto le loro aspettative sull’effetto in termini di Pil: solo lo 0,7% di incremento, non un dato così esaltante.
Si tratta di politiche di ricostruzione. L’unica manovra che dovrebbe favorire i consumi è la distribuzione di voucher per l’acquisto. Per il resto, molti eco-incentivi per ristrutturare casa. I soldi stanziati saranno tanti ma vanno a favore di un immobiliare che non sta registrando battute d’arresto e delle periferie, all’indomani dello Tsunami di anni fa.
Tutto senza indebitarsi, dice il leader Abe. I soldi ci sono, li abbiamo accumulati grazie al surplus della bilancia commerciale e li utilizziamo a dovere.
Ora, ci si chiede: è la solita manovra per accaparrare più voti possibili, senza produrre benefici reali sull’economia?
La stretta sul debito perché accomuna l’Occidente e l’Oriente, Europa compresa? Semplice, le economie vogliono slegarsi tra di loro perché hanno capito che cooperare non si può. E quando ci si indebita, c’è sempre chi sottoscrive il debito e finanzia l’economia. E se tra i sottoscrittori figurano i grandi Stati, c’è una grossa “gatta da pelare”, dato che bisogna sempre rendere conto agli altri.
Equilibri che sono diventati inconciliabili. Il passo decisivo lo sta facendo la Russia con la Cina. L’antagonista Tokyo non fa che seguire l’esempio: non bisogna dipendere dagli altri, in modo che possano, per così dire, “scavarci la fossa”.
Quindi, dietro le scelte delle economie c’è sempre un sistema di opportunismi, a ragione veduta, di natura politica e solo dopo economica. Questa, la somma sentenza.

iPhone 5S – Oggi è il giorno delle nuove indiscrezioni che riguardano l’iPhone 5S. Direttamente dal Giappone infatti, arrivano le foto che ritrarrebbero la presunta fotocamera dell’iPhone 5S, o meglio, il modulo della fotocamera che Apple avrebbe deciso di adottare sul nuovo dispositivo. La foto in questione mette a confronto la fotocamera dell’iPhone 5 con quella dell’iPhone 5S.

iPhone 5S – foto vera o fake?

Cosa notiamo da questa foto? Nulla di così eclatante, a parte che il codice del modulo è lo stesso. La cosa non sorprende più di tanto, quello che sorprende invece è la grandezza del modulo, piuttosto esagerata se paragonata a quella dell’attuale smartphone di punta di Apple. Dunque, secondo voi, è questa la fotocamera dell’iPhone 5S?

iPhone 5S – L’attesa per la presentazione dell’iPhone 5S cresce di giorno in giorno, come aumentano le indiscrezioni sul nuovo dispositivo di Apple. Di certo non c’è ancora nulla, ma le novità più interessanti dovrebbero riguardare la tecnologia NFC e l’inserimento di un sensore di impronte digitali nel tasto Home. Oggi però, il sito giapponese Macotakara, riporta altri rumors.

iPhone 5S – bianco, nero e..?

Secondo il portale infatti, la presentazione dell’iPhone 5S avverrà a luglio, con lancio sul mercato ad agosto. Inoltre, il nuovo melafonino potrebbe essere disponibile in tre colorazioni. Ecco quanto si legge sul portale giapponese: “Alle opzioni di colorazione -attualmente due- se ne aggiungerà una terza, anche se sulla questione non è stato reso noto alcun ulteriore dettaglio”.

  Cortocircuito a Fukushima: stavolta è colpa di un topo. Ancora paura nella centrale nucleare di Fukushima, in Giappone, che due anni fa dopo essere stata colpita dallo Tsunami che devastò il paese nipponico, mise in apprensione il mondo intero.

Da lunedì notte a mercoledì la centrale è andata in cortocircuito, il calo di tensione ha poi provocato lo spegnimento dei sistemi di raffreddamento dei reattori 1,3 e 4. Secondo un un portavoce della Tokyo Electric Power (la Tepco), il corto sarebbe stato causato da un topo. Un roditore di circa 15 centimetri si sarebbe infilato in un centralina “di fortuna” innecando il successivo blackout e avrebbe poi fatto da conduttore congiungendo due connessioni elettriche. Questo incidente ha mostrato ancora una volta come sia precaria la situazione della centrale nucleare di Fukushima.

dal-giappone-un-telefonino-poliglottaIl principale operatore di telefonia mobile del Giappone, Ntt Docomo, permette di parlare giapponese. L’operatore offre un servizio per effettuare traduzioni vocali simultanee, per parlare con un cittadino straniero. Si tratta di un’applicazione per Android, che oggi è gratuita per gli smartphone e tablet, ed in vendita dal primo novembre.

Il nome dell’applicazione è abbastanza complicato, Hanashite Non’yaku, e chi la utilizzerà potrà parlare in cinese, coreano, inglese, traducendo dall’una all’altra lingua tranquillamente. Verrà cioè tradotta dall’applicazione stessa, la nostra conversazione, che arriverà al destinatario nella lingua desiderata. Tutto questo in meno di un secondo. Si potranno utilizzare smartphone e tablet e telefono fissi. Se vogliamo poi trascrivere la conversazione, sarà possibile grazie ad un altro software, che sarà in vendita dall’11 novembre. A breve il sistema di traduzione sarà disponibile anche dal giapponese all’italiano, al francese, tedesco, spagnolo, portoghese, thailandese e indonesiano.