Se tutto sarà confermato, il colosso Eni potrà vantare una delle scoperte in tema di giacimenti più importanti di tutti gli ultimi anni. Un giacimento di gas è stato infatti individuato nell’offshore del Mar Mediterraneo, nei pressi dell’area denominata Zohr, la quale avrebbe un potenziale di risorse pari a 850 miliardi di metri cubi di gas, equivalenti a circa 5,5 miliardi di barili e un’estensione geografica di ben 100 chilometri quadrati.
Si tratta di un ‘successo esplorativo’, che potrebbe risolvere la richiesta di gas naturale in terra egiziana per decenni e che vedrebbe affidare il ricavato dell’estrazione e della diffusione ad Eni. Il pozzo si trova in territorio egiziano, è dislocato a circa 1.500 metri sotto il livello del mare e si trova, esattamente, nel blocco di Shorouk, dove l’estrazione da parte dell’Eni è stata siglata con un accordo datato 2014 fra il ministero del petrolio egiziano e la Egyptian Natural Gas Holding Company (Egas) a seguito di una gara internazionale.
L’amministratore del gruppo Eni Descalzi ha quindi fatto visita alle autorità egiziane per metterle al corrente sulla scoperta, la quale si propone non solo positiva per il fabbisogno energetico del paese, ma anche strategica per il lavoro di Eni, società che da sempre lavora in territorio egiziano con buoni risultati. Il pozzo, così ricco e ben dislocato, è sintomatico della lunga ricerca che Eni compie nel territorio internazionale, ma mostra anche quanto l’esperienza acquisita in decenni di lavoro sia utile per comprendere quali sono le fonti mature di energia e quindi per individuarle in paesi del bacino del mediterraneo, a detta degli esperti ‘maturo’ e pronto ad offrire grandi risorse di gas naturali nel sottosuolo dei suoi mari.