Sei regioni aggiudicate e la percentuale del 28% di voti registrati fanno volare il Front National di Marine Le Pen al primo poto fra le preferenze politiche dei cittadini francesi. Lo scrutinio è stato praticamente ultimato e mancano poche schede per confermare una vittoria che si rivelerebbe unica dal punto di vista storico e anche sociale per la Francia intera.
Il partito guidato dall’ex presidente francese Sarkozy si è aggiudicato il 26.89% dei voti, mentre i socialisti di Hollande, attualmente al potere, hanno praticamente chiuso queste elezioni regionali con il 23% delle preferenze acquisite. Verdi e partiti minori si sono assestati sulla percentuale del 3%.
Il risultato era stato dato per scontato, previsto dalla stampa francese nei giorni scorsi, in quanto la corrente antimmigrati, populista e decisamente islamofoba della Le Pen era stata data per favorita alla vigilia delle elezioni regionali in Francia. Molto probabilmente il clima di tensione che si respira nel paese dopo il tremendo attacco di Parigi e i discorsi accattivanti e spesso duri della leader politica hanno fatto il resto, portando in testa un partito che fino a pochi anni fa era considerato una minoranza nel panorama politico nazionale.
La Le Pen si è quindi preparata per festeggiare la vittoria ottenuta a Hénin Beumont, piccolo paese del nord della Francia che ha fatto portare a casa alla leader del Front National ben il 40% e oltre di consensi. Si tratta del preludio all’Eliseo? Questo è quello che la Le Pen vuole, e che i dati stanno oramai dando per scontati. Se fino a poco tempo fa il suo partito era solo una spina nel fianco delle maggiori correnti di destra e di sinistra, ora la percentuale di consensi è troppo alta e tante sono le regioni che hanno scelto di essere guidate da questo partito politico.
Si sta quindi aprendo una nuova pagina della politica francese? Molto probabilmente sì, in quanto la vittoria che sta per essere registrata in questi giorni non può essere dimenticata, anzi, lascia il segno e prelude all’arrivo di una nuova classe dirigente politica, che molto probabilmente sarà chiamata a tirare le redini di un paese scosso più che mai dai recenti avvenimenti di cronaca.