Home Tags Posts tagged with "frisbee"

frisbee

frisbeeDomenica 2 agosto è stata una bella giornata per il frisbee e per tutti gli appassionati giocatori di questa disciplina. Il CIO, ovvero il Comitato Olimpico Internazionale, si è infatti riunito a Kuala Lumpur e ha riconosciuto questa disciplina come sport olimpico. Lo sport ha ricevuto il lasciapassare per varie ragioni, ma le più importanti sono state sicuramente l’ok delle 63 federazioni nazionali che fanno parte della commissione e il fatto che il frisbee si propone come uno sport uguale nel genere. Il frisbee viene chiamato Ultimate nella versione a squadre ed è da sempre considerato più un gioco che un vero sport, ma grazie a questo riconoscimento potrebbe entrare a fare parte dei futuri giochi olimpici.

Il frisbee non ha una storia molto antica, in quanto nacque nel 1948 ad opera di due soldati americani, che tentarono di costruire un disco di plastica che potesse volare con agilità e al contempo essere impugnato per poterlo passare di mano in mano. Solo nel 1957 il frisbee entrò in produzione, con caratteristiche molto simili a quelle attuali e da allora esso è diventato uno dei giochi più semplici e divertenti del mondo, praticato da grandi e piccini in ogni luogo della terra. In Italia il frisbee si è diffuso a partire dagli anni ’70, mentre la prima squadra di Ultimate si è formata a Milano all’inizio degli anni ’80.

L’Ultimate può di rigore essere considerato come un vero e propri sport, ricco di fair play e giocato indipendentemente da uomini e donne, anche in squadre miste in quanto non serve la forza per lanciare il disco in modo migliore, ma solo tecnica e abilità. Il fair play si rivela nel fatto che non esistono arbitri durante le gare e tutti i giocatori seguono un rigido codice morale che permette di non avere problemi durante la partita. Si tratta di un gioco che può essere praticato all’aperto o al chiuso e il campo outdoor di Ultimate ha le dimensioni di un rettangolo di 100 x 37 metri. Si tratta di una sezione suddivisa in due aree di meta che sono poste alle estremità, le quali sono profonde 18 metri e vengono precedute da due zone chiamate Brick, in cui si rimette il disco in gioco quando va fuori campo.