“Le modelle in topless della pagina 3 sono fuori moda”, ha twittato il magnate Rupert Murdoch. Ma dietro la volontà di non proporre più belle ragazze nude, come da anni chiedono le feministe, ci sarebbe l’intenzione di puntare più sulla moda e sulla pubblicità.

Sono bastati un paio di tweet di Rupert Murdoch, proprietario del Sun, per riaccendere l’eterno dibattito tra le femministe e il tabloid britannico sulla storica “Page three” della pubblicazione, solitamente riservata a donne in topless. Il presidente di news Corporation ha usato il popolare social network per effettuare una sorta di sondaggio: “Ancora la pagina 3. Le belle donne non sono più attraenti quando indossano degli abiti magnifici? Vorrei la vostra opinione”

Già l’anno scorso lo Squalo si era interrogato sull’opportunità di preservare questa “istituzione”, da tempo nel mirino delle femministe che sono arrivare a creare un comitato “No more page 3” e a promuovere un boicottaggio della pubblicità sul Sun. Stavolta sembra che si sia davvero a una svolta.

La decisione finale forse non l’ha ancora presa, perché anche nel suo commento di oggi Murdoch, pur definendo il topless di pagina 3 “all’antica”, concede che “alcuni lettori possono pensarla diversamente”. Ma l’editore di origine australiana non dice quasi mai niente a caso e se ha ritenuto di tornare sull’argomento, dopo la prima ammissione di un anno fa, significa che probabilmente ha in mente qualcosa.

Negli anni d’oro, quando il Sun arrivava a vendere tre milioni e mezzo di copie al giorno, in molti sospettavano che un effetto di traino venisse proprio dalla pruriginosa “Page three”. Dopo i tweet di Murdoch, il comitato delle femministe ha esultato, twittando: “Ce la stiamo facendo!”.