E’ terminato il primo grado del processo Ruby 2, il tribunale di Milano ha oggi pronunciato sentenza di condanna a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti.
Processo Ruby – Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Fogno, preceduto da Antonio Sangermano, ha chiesto sette anni di carcere per Lele Mora, Emilio Fede e Nicole Minetti, tutti e tre imputati nel processo per il caso Ruby. Alla richiesta della Procura di Milano va aggiunta anche la richiesta di interdizione perpetua dai pubblici uffici per i tre imputati, oltre che da qualunque altro incarico in scuole e/o servizi pubblici e privati.
Le accuse da parte dei PM sono di induzione e favoreggiamento della prostituzione, anche minorile, in quanto tutti erano a conoscenza che Ruby non fosse ancora maggiorenne. L’ipotesi infatti, è che alle festa nella residenza di Berlusconi partecipassero ragazze minorenni, proprio come Ruby. Il pm Pietro Forno inoltre, ha aggiunto che “le serate erano delle orge bacchicche e che si svolgevano in un ambiente orgiastico”.
Emilio Fede lascia dopo vent’anni il Tg4, la risoluzione consensuale non è andata a buon fine, al suo posto Giovanni Toti.
Un comunicato di Mediaset, ne dà l’annuncio motivando come rinnovamento editoriale della testata. Ancora Mediaset ringrazia il giornalista per il suo lavoro svolto, il nuovo direttore designato al TG 4 sarà il direttore di Studio Aperto, Toti.
Tutto nasce da un esposto anonimo alla compagnia di Como della guardia di finanza, nelle denuncia si affermava, che Fede aveva cercato di versare, del denaro, sul conto di Lugano, senza l’idonea documentazione, che normalmente le banche chiedono a corredo di un versamento così importante di contanti.
L’esposto da Como è stato girato alla Guardia di Finanza di Roma, che ha aperto un’inchiesta. Il procuratore Giancarlo Capaldo ha aperto un fascicolo contro ignoti, per il reato di riciclaggio, è attesa la convocazione di Emilio Fede, per sentire la sua versione dei fatti.
Le parole di Fede rilasciate in merito, parlano di una tentativo maldestro, fatto nei suoi confronti, per screditarlo. Fede ai microfoni del programma radiofonico, La zanzara, fa anche il nome di De Bortoli, direttore del Corriere della Sera. Dice di lui, era un amico, avrebbe dovuto chiamarmi.