Il tema dei profughi in arrivo nel nostro paese è sempre più spinoso e molta è l’informazione che circola sull’argomento. Dal caos della stazione di Budapest di qualche giorno fa, fino al macabro ritrovamento di camion con immigrati morti al confine con l’Austria, la cronaca si tinge di note fosche e chiede a tutti i cittadini europei di riflettere su questo tema ricco di sfumature ma infinitamente problematico nella sua essenza. In questi giorni un appello arriva anche dallo scintillante mondo del cinema, in occasione dell’apertura della 72sima Mostra del Cinema di Venezia.
Quest’anno la madrina al Lido è l’attrice Elisa Sednaoui, una bellezza corteggiata da Laboutin e Lagerfeld, attrice per pellicole indipendenti, ma anche creatrice di documentari sulla primavera araba e manager impegnata sul fronte dell’aiuto umanitario grazie ad una fondazione da lei creata per diffondere l’istruzione fra i piccoli del medio oriente. Non poetava che essere che così, in quanto la ventisettenne top model ha madre piemontese e padre egiziano, vive a Londra assieme al marito e al figlio e ha scelto di schierarsi dalla parte dei meno fortunati, diffondendo messaggi di pace e cercando di operare con la sua presenza carismatica nel campo dell’istruzione.
Intervistata sul suo lavoro, Elisa afferma di non aver avuto vita facile all’arrivo in Italia vent’anni fa, in quanto lei era figlia unica e veniva guardata con diffidenza dalle altre persone. Poi tutto si è evoluto e ha iniziato a lavorare con successo come modella, passando poi al cinema con tante produzioni di carattere. Il suo impegno principale va però all’accoglienza, un settore che rispecchia la sua volontà di lavorare nella diplomazia e nelle organizzazioni umanitarie. Il centro da lei fondato permette infatti a tanti bambini egiziani di ricevere un’istruzione e si propone come un esempio di accoglienza e di lavoro molto importante all’estero, come una piccola goccia di acqua in mezzo al mare che può aiutare i paesi problematici ad emergere impiegando al forza della cultura.