Confindustria migliora la variazione del pil per il 2012, prevedendo un calo del 2,1% rispetto al precedente -2,4%. La stima per il 2013 è comunque peggiore visto che si registrerà una contrazione dell’1,1%, dal precedente -0,6%. L’inizio di un lieve recupero si avvertirà solo dal secondo al quarto trimestre 2013 (+0,2%). Nel 2014 è prevista così una modesta ripresa pari al +0,6%. Per Confindustria l’Italia è ancora in recessione, “immersa in una profonda contrazione della domanda interna e della produzione”. Nell’ultimo rapporto redatto dal Centro studi a proposito degli scenari economici è emerso che “l’orizzonte è ulteriormente offuscato dall’indeterminatezza dell’esito delle prossime scadenze elettorali”.
“La situazione italiana non è uniformemente scura e ci sono segnali di assestamento”, affermano nel rapporto di fine anno gli economisti del Centro studi di Confindustria, indicando che l’anticipatore Ocse è “in aumento da due mesi e conferma l’attenuazione della caduta del Pil, prima, e la risalita, poi”. Confindustria quindi intravede degli spiragli: “Accanto alle molte fragilità internazionali e interne ci sono elementi che possono funzionare da leva per una ripartenza più veloce nel prossimo futuro”. Di tutt’altro parere è il ministro dell’Economia, Vittorio Grilli, che preannuncia una ripresa già a partire dell’anno prossimo mentre il ministro Fornero vede già oggi i segnali della crescita.