Il vescovo di Imola, Tommaso Ghirelli, ha affidato il suo pensiero a una lettera pubblicata questa settimana sul Nuovo diario messaggero. Ma alcune sue frasi hanno destato turbamento. Il vescovo infatti chiede una presa di posizione pubblica, di condanna, da parte degli islamici nei confronti delle notizie che ogni giorno arrivano dai Paesi Arabi. E nel farlo, lancia come un ultimatum: se non lo fanno, gli islamici dovrebbero avere il coraggio di andarsene da Imola e dall’Italia.
Prima di tutto, per monsignor Ghirelli, viene il “dovere di proteggere la vita e la libertà delle persone, ed è per questo motivo che i musulmani presenti tra noi devono esprimersi contro le persecuzioni e gli atti di crudeltà in certe aree del mondo. Altrimenti dovrebbero avere il coraggio di allontanarsi dalle nostre terre, perché nessuno vuole avere nemici in casa”.
Nella sua lettera, il vescovo di Imola si rivolge ai politici: “Avete il dovere di proteggere e difendere non la supremazia, ma la vita e la libertà delle persone, altrimenti pagherete caro ogni silenzio ed atteggiamento di viltà. E noi cittadini finiamola di prendercela in blocco con gli stranieri.
Chiediamo piuttosto agli islamici presenti tra noi di dimostrarsi uomini d’onore, di prendere posizione pubblicamente contro le persecuzioni e gli atti di crudeltà. Sappiamo – conclude – che sono intimoriti dagli integralisti ma è arrivato il momento di rompere il circolo vizioso dei soprusi, superando sia il buonismo sia l’intolleranza”.
Non si registrano al momento prese di posizione ufficiali della Comunità islamica, ma il presidente della Casa della Cultura, Mohamed Sabir, avrebbe in animo di affrontare queste argomentazioni l’11 settembre in occasione della cerimonia per commemorare la strage nelle torri gemelle di New York