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medicoI ricercatori dell’Istituto Oncologico Europeo di Milano in collaborazione con l’Università Statale di Milano hanno scoperto la presenza di una seconda barriera che blocca i batteri che risiedono nell’intestino e che potrebbero causare danni gravissimi se fuoriuscissero dalla loro ‘gabbia’. Si tratta di una scoperta eccezionale, prontamente pubblicata sulla rivista Science, che apre nuove prospettive alla cura della celiachia e del diabete di tipo C.

Fino a pochi giorni fa la comunità scientifica internazionale era concorde sul fatto che l’intestino bloccasse il migrare dei batteri grazie ad un’unica barriera, una sorta di pellicola che avvolgeva l’organo. I ricercatori italiani hanno invece dimostrato che esiste un ulteriore muro da abbattere per questi batteri, importantissimi nelle fasi digestive, ma deleteri se si espandono al resto del corpo, in particolare al fegato e ai reni.

La seconda recinzione è stata chiamata Gut Vascolar Barrier, Gvb e funge da protezione quando i batteri riescono a superare l’epitelio dell’intestino, ovvero la sua parte più esterna. Si tratta di una barriera fondamentale, che in alcuni casi come la salmonella può essere elusa e spiega quindi la propagazione dei batteri negli altri organi vitali del corpo umano. La ricerca si propone di fondamentale importanza perché apre le porte alla cura contro la celiachia, in quanto gli scienziati hanno scoperto che nei soggetti celiaci la Gvb è modificata e questa ragione può essere la causa del danno epatico legata alla malattia.

Nuove prospettive si aprono quindi per chi soffre di questa malattia, ma anche per le persone che soffrono di diabete di tipo C, in quanto lo studio approfondito della ‘nuova’ barriera può permettere di operare attivamente su questo segmento e quindi di migliorare la ricerca di farmaci e di cure attive sotto questo fronte.

curcumaUno studio condotto da parte dell’Università della California ha messo in luce come uno dei componenti della curcuma, la curcumina, sia in grado di bloccare l’azione di un enzima ritenuto responsabile dello sviluppo di tumori nella zona della testa e del collo. Inoltre, un altro studio dell’Università del Michigan ha dimostrato la sua importanza nell’aumentare l’efficacia della chemioterapia nel trattamento di questo tipo di tumori.

Ma cos’è la curcuma? è una spezia dal colore giallo-arancio proveniente dall’India. Per secoli è stata uno degli ingredienti fondamentali della cucina mediorientale e del sud-est asiatico e lo è tutt’oggi.

La curcuma ha proprietà benefiche e curative e viene usata sia dalla medicina ayurvedica di origine indiana, sia nella medicina cinese, in particolare per la sua capacità di contrastare i processi infiammatori all’interno dell’organismo.

L’University of Maryland’s Medical Center presenta la curcumina come un potente antiossidante, in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi, responsabili dei processi di invecchiamento ed in grado di danneggiare le membrane delle cellule che compongono il nostro organismo.

Gli antiossidanti sarebbero in grado sia di ridurre che di prevenire i danni provocati dall’azione dei radicali liberi. Inoltre, la curcumina sarebbe in grado di abbassare i livelli di due enzimi in grado di provocare processi infiammatori all’interno dell’organismo.

Le proprietà antinfiammatorie della curcuma sono state sottoposte a scrupolosi studi da parte del Dr. Randy J. Horwitz, direttore medico dell’Arizona Center for Integrative Medicine. In un documento redatto appositamente per l’American Academy of Pain Management, egli descrive la curcuma come uno dei più potenti antinfiammatori naturali presenti al mondo.

La curcuma è stata inoltre oggetto di studio per valutare l’efficacia del suo impiego a livello medicinale nella cura dell’artrite reumatoide.

Una vera e propria panacea per tutti i mali.

Il web si mobilita per Tommaso, 22 anni

 

628762Tommaso ha 22 anni, abita a Bologna, ama giocare a calcio e fare la pasta fresca. A Tommaso lo scorso gennaio è stata diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta, malattia che si può tentare di sconfiggere solo con una cura innovativa oggi disponibile negli Stati Uniti. Occorrono però ben 600 mila dollari (entro fine giugno) per questo viaggio a Philadelphia e da giovedì l’intera rete (e non solo) si sta mobilitando.

 È nato un sito www.giftsfortommaso.org che racconta tutta la sua storia: i suoi 22 anni, le sue passioni, il viaggio (saltato) in America con la sorella per insegnare a fare la pasta, il ricovero a gennaio al Sant’Orsola nel reparto di ematologia, chemioterapie e terapie sperimentali (senza risultato), fino alla cura «Car T-cell» suggerita dagli stessi medici bolognesi, ma disponibile solo a Philadelphia e al costo, proibitivo, di 600 mila dollari. Il tempo per raccogliere questa somma è limitato, perché Tommaso deve cominciare le terapie sperimentali entro i primi giorni di luglio.

 Oltre al sito è stata creata anche una pagina Facebook che conta più di 3 mila «like». Ad essersi subito mossa per aiutare la famiglia con una donazione è stata la società di pallacanestro Virtus. Anche da Roma il capitano giallorosso Francesco Totti ha fatto sapere che donerà una maglia da mettere all’asta. Non solo, venerdì 27 alle 18 nel centro sportivo Biavati (via Shakespeare, 33), verrà organizzato un torneo di calcio (con pesca e asta di t-shirt) per raccogliere fondi. Al momento si sono già iscritte tre squadre: una degli ex compagni di scuola di Tommi, una di giornalisti e una delle vecchie glorie rossoblù (ingresso a 10 euro, bimbi a offerta libera).

 La raccolta viene fatta con l’appoggio della Associazione Onlus Don Orfeo Giacomelli di Imola. Per donare: Associazione O.n.l.u.s Don Orfeo Giacomelli, Conto Corrente Unicredit. IBAN: IT96J 02008 67570 000000789166, Causale: LIBERALITA’ PER TOMMASO TORI. Da aggiungere per bonifici dall’estero: BIC SWIFT: UNCRITMM

Da il  Corriere Di Bologna .it