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suicidio crisiCrisi – Continua a mietere vittime la tremenda crisi che sta colpendo tutta l’Italia a livello di posti di lavoro. Un uomo di circa 50 anni ha deciso di farla finita gettandosi da un ponte in provincia di Viterbo, precisamente dal ponte Clementino situato a Civita Castellana, una cittadina in provincia di Viterbo.

Suicidio a Viterbo – inutili i soccorsi

Dalle prime notizie, pare che si tratti di un cassaintegrato che ha compiuto il fosse gesto a causa della crisi economica che stava attraversando. L’uomo è un ceramista che lascia una moglie e tre figli. I soccorsi, arrivati immediatamente sul posto, non hanno potuto fare nulla. I carabinieri di Viterbo indagano per capire quale sia il contesto che abbia portato l’uomo a compiere il gesto disperato.

Federica-Nargi-e-Alessando-Matri-non-sono-in-crisi-638x425Federica Nargi, nota velina che fa coppia con Alessandro Matri, ultimamente sembra essere vittima del gossip in quanto ultimamente giunge voce che la storia tra lei e il suo compagno sia in piena crisi. La notizia si sta espandendo soprattutto sul web e lei furiosa ovviamente ha voluto chiarire ogni situazione: “Tra me e Alessandro Matri non c’è nessuna crisi! Non hanno di che scrivere per questo siamo sulla bocca di tutti”. Dunque Federica Nargi è stata molto breve ma anche decisa nelle parole che ha rilasciato sul suo Tweet, ed inoltre alla faccia di tutti i gossip riguardo alla crisi con il suo amato Alessandro Matri, si è scattata delle foto imbronciata con una descrizione sarcastica riguardo alla situazione: “C’è crisi“.

Apple – Nelle ultime settimane, anzi, negli ultimi mesi, non abbiamo fatto altro che parlare dei nuovi dispositivi Apple in arrivo. Il problema però, è che Apple sta riscontrando diversi problemi con la produzione di smartphone e tablet e, tali rallentamenti, non aiutano certo la quotazione in borsa della società di Cupertino.

Apple – è crisi vera per Cupertino

Nella giornata di oggi infatti, il titolo Apple è sceso sotto i 400 dollari per azione, rispetto ai 700 dollari del settembre scorso. Questo significa che solamente nel giro di sette mesi, Apple ha perso più del 40% del suo valore in borsa. E ancora non è tutto, per la prima volta infatti, Apple potrebbe riscontrare una contrazione dell’utile del 20% durante i risultati trimestrali di martedì prossimo.

  Pasqua, partenze -14,1%: colpa della crisi. Soltanto 8,2 milioni di italiani, rispetto ai 9,5 mln del 2012, dormiranno almeno una notte fuori casa durante le festività pasquali. Dato che ci racconta di un calo delle partenze del 14,1%. Numeri importanti, che fanno capire come la crisi economica stia via via togliendo possibilità di spese extra alle famiglie italiane.

A rivelare questi dati è la Federalberghi, secondo cui è concreto il rischio che si torni a livelli simili a quelli vissuti nel dopoguerra. Il presidente Bernabò Bocca si dice preoccupato per il futuro del settore, secondo quest’ultimo infatti un gran numero di strutture alberghiere è a rischio chiusura e andrebbe quindi varato un piano di emergenza in modo tale da salvaguardare i lavoratori e le aziende.

  Pasqua: sono pochi gli italiani in viaggio. Saranno delle vacanze pasquali poco movimentate per gli italiani. Il classico bisogno di sfruttare qualsiasi festività per “staccare la spina”, quest’anno verrà soddisfatto solamente in minima parte. Saranno infatti pochi i nostri connazionali che si concederanno un viaggio per la Pasqua; e coloro che partiranno rimarranno in gran parte nei confini italiani, mentre i pochi che azzarderanno un’uscita al di fuori dell’Italia, resteranno probabilmente solo per un fine settimana in qualche capitale europea.

I motivi? La crisi economica in primis, ma anche il maltempo, lo stato politico e lo stesso calendario, che quest’anno ha fatto sì che la Pasqua cadesse prima del solito, cioè l’ultima domenica di marzo, il 31.

  Da imprenditore a rapinatore: arrestato. Depresso e attanagliato dalla crisi, un imprenditore si è ritrovato a rapinare banche. Un uomo di 60 anni, lasciato dalla moglie, con 2 figli piccoli a carico e un’attività commerciale pignorata, piombato in uno stato depressivo e braccato da bollette e debiti, ha scelto la via della delinquenza. L’ex imprenditore si è messo così a rapinare banche, l’ultima la terza in un mese e mezzo. Questa volta però le forze dell’ordine lo hanno fermato e arrestato: è successo martedì grazie all’azione dei carabinieri di Riccione.

Il primo colpo dell’ex imprenditore risale al 29 gennaio ai danni della Montepaschi di Siena di Morciano. Sembra che al momento di lasciare la banca con il bottino (8 mila euro), l’uomo abbia urlato: “siete voi i ladri!”.

In tempi difficili come questi, tra crisi e spendig review, una notizia come questa fa ancora più arrabbiare.

Tre giudici di pace (di quelli che per intendersi si occupano di multe contestate e liti tra condomini), occupano, in quel di Venezia (Piazza San Marco, per la precisione), l’ufficio più costoso del mondo:  2 milioni e 371 mila euro d’affitto, più altri 230 di spese di riscaldamento e condizionamento, per un totale di 2,6 milioni di soldi (pubblici, ovviamente).

Piazza san Marco dall’alto

Da due anni e mezzo, il Comune di Venezia e lo Stato italiano pagano alle Assicurazioni Generali qualcosa come più di 200 mila euro all’anno per ciascun giudice di pace (e  per gli 8 operatori amministrativi) presenti nella sede di San Marco, alle Procuratie Vecchie (il duecentesco edificio delle 100 finestre – lungo 152 metri – tra la Torre dell’Orologio ed il Museo Correr, per intenderci).

Tutto ha inizio nel 1991, quando il Tribunale di Rialto viene chiuso per carenza di misure di sicurezza ed, in tutta fretta, cerca uno nuova sede. Arrivano in soccorso le Generali che mettono a disposizione un’ala del Palazzo delle Procuratorie. Il Comune s’impegnerà a versare , 1,4 milioni di euro l’anno per 6 anni. Gli anni passano,  Procura e Tribunale tornano a Rialto, ma il Canone non si abbassa. Alla fine del 2003 il Comune chiede una proroga «in attesa della realizzazione della Cittadella della giustizia».

La sospirata Cittadella è pronta solo è nel giugno 2010 ed i PM della Direzione distrettuale antimafia, i loro cancellieri e tutti gli agenti della polizia giudiziaria, si sono trasferiti  nella nuova sede di piazzale Roma. I prestigiosi uffici di Piazza S. Marco si svuotano, i costi d’affitto, invece, lievitano ed ecco che l’ufficio giudiziario veneziano diventa il più costoso del mondo (se si calcola il rapporto tra numero di occupanti e spese).

Il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, commenta:  «E’ stata una delle cose che ho imposto di eliminare al più presto, le Generali avevano un affitto in corso, si è dovuto negoziare ». Afferma poi: «Abbiamo già trovato i nuovi uffici a Riva de Biasio. Certo, siamo stati vittime di un meccanismo folle: abbiamo dovuto anticipare milioni per far funzionare uffici statali, e l’amministrazione centrale ce li ha restituiti con ritardo di 3-4 anni, solo all’80 per cento. Ma fra qualche settimana tutto questo finirà».